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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Ottobre 2000 |
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PIANIFICARE UNA VACANZA IN RETE
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Milano, 23 ottobre 20000 - Il turista della Rete, ovvero il consumatore che decide di prenotare le proprie vacanze online, trova davanti a sé un settore che ha alte potenzialità di crescita. L´europa, anche in questo campo, resta indietro rispetto agli Stati Uniti. Un profilo dei nuovi e-viaggiatori e una panoramica del business della vendita di viaggi in Rete. È lunga la strada dell´e-viaggiatore europeo, molto lunga. Ancora una volta, nel confronto con gli Stati Uniti, anche l´industria del turismo in Europa segue a debita distanza i 7,5 miliardi di dollari incassati dalle agenzie di viaggio online americane nello scorso anno. In Europa sono partite 330 milioni di persone per fare almeno una vacanza nel 1999. Tra queste, solo un 5 per cento può essere considerato di e-viaggiatori. I 17 milioni di turisti che hanno navigato, lo hanno fatto per reperire informazioni sulle destinazioni scelte nel 79 per cento dei casi e per effettuare prenotazioni e pagamenti online il 21 per cento. Tra tutte le popolazioni europee, sono i tedeschi i più numerosi, seguiti dagli inglesi e a ruota dai francesi. Secondo Ipk International, una società di consulenza di Monaco specializzata in turismo che ha fornito i dati in una ricerca appena pubblicata, il mercato europeo è ancora immaturo rispetto al resto del mondo occidentale. Tra i vari settori del comparto turistico, per il momento sono il noleggio di automobili e l´acquisto di biglietti aerei a registrare il maggior numero di transazioni online effettuate. Il viaggio vero e proprio, inteso come pacchetto turistico completo di trasferimento aereo, albergo o villaggio, escursioni, animazione, ancora non è visto come bene prenotabile su Internet. Per riservarlo gli europei preferiscono ancora rivolgersi agli agenti di viaggio in carne e ossa. O perlomeno: la prenotazione avviene online solo nel caso in cui si tratti di un "lastminute", un viaggio a prezzi scontati da fermare pochi giorni o spesso poche ore prima della data di partenza. Al momento, dunque, in Europa solo una persona su quattro trasforma la sua visita ai siti di turismo in un acquisto. Oltre ai viaggi aerei comunque, a prestarsi meglio alla prenotazione online sono i soggiorni brevi, week end vicino a casa o nei Paesi stranieri confinanti, legati spesso a un evento particolare, come una mostra o uno spettacolo o ancora un avvenimento sportivo. I tour operator, le compagnie aeree e gli agenti di viaggio che si affacciano all´e-commerce, intanto, così come quelli che già operano in Rete, devono fare i conti con la richiesta, da parte dei cybernauti, di una grande semplicità nella fornitura dei servizi. Secondariamente è necessario fornire molte informazioni. Le analisi tendono a dimostrare che i siti in cui vengono descritte le esperienze di viaggiatori che hanno già visitato la località prescelta, insieme a dati sul Paese, a curiosità e a una serie di informazioni collaterali, sono i più gettonati per la prenotazione del viaggio. Ciò che deve trasparire da un sito di turismo è inoltre la professionalità - la stessa che un cliente troverebbe al bancone di un´agenzia e telefonando a un call center - sempre unita alla facilità di navigazione nella ricerca della propria vacanza ideale o di spunti per quella possibile. Nel divario tra Stati Uniti ed Europa, un fattore importante è la diffusione dei Pc nelle case. Se la scelta del viaggio infatti è un´abitudine familiare, anche la ricerca del pacchetto ideale è legata al "focolare domestico". E in America circa il 50 per cento degli adulti ha a disposizione un collegamento alla Rete da casa mentre per esempio in Gran Bretagna la cifra si dimezza al 25 per cento. Un ulteriore elemento a favore degli agenti di viaggio online statunitensi. Rosso Gianfranco. |
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