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Notiziario Marketpress di
Martedì 31 Ottobre 2000 |
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QUATTRO MILIONI DI POSTI DI LAVORO: RAPPORTO SULLO SVILUPPO DEL LAVORO TEMPORANEO IN EUROPA
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Milano, 31 ottobre 2000 - In un convegno organizzato a Milano da Confinterim, in collaborazione con il Worldwide di Adecco, Kelly Services, Randstad e Vedior, è stato presentato a Milano il rapporto sullo sviluppo del lavoro temporaneo in Europa, alla presenza di Raffaele Morese, Sottosegretario al Lavoro, dell´On. Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro e -promotore della, legge 196/97, del dott. Giuseppe Casadio, Segretario Confederale Nazionale Cgil, e del dott. Carmelo. Prestileo, Cto - Uil. Commissionato dalla Ciett (Confederazione Internazionale delle società di Lavoro Temporaneo) alla Mc Kinsey, il rapporto costituisce la più ampia ed approfondita indagine finora effettuata sul lavoro flessibile in Europa. Tunde Johnson, del Ciett ha illustrato i contenuti del rapporto, sottolìneando la possibilità di creare 4 milioni di nuovi posti di lavoro per il 2010, contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona per la riduzione del 4 per cento della disoccupazione in Europa. Attualmente, circa l´1,5, per cento del totale della forza lavoro dell´Unione Europea è impiegata con contratti di lavoro temporaneo: nel 1998 sono stati 6 milioni i lavoratori impiegati, con una media di 2,2 milioni di persone in un singolo giorno. Nel 2010, si potrebbe arrivare a dare lavoro a 18 milioni di persone, 6,5 milioni in media al giorno. E´ importante sottolineare che la maggior parte dei lavoratori impiegati (il 40 per cento) è costituito da persone senza precedenti esperienze di lavoro, studenti, casalinghe, neo - diplomati; tra questi, come risulta dall´indagine, il 33 per cento ha manifestato la sua preferenza per questa forma di impiego. Considerando che il 40% dei lavoratori temporanei trova un impiego a lungo termine entro un anno dall´incarico dell´agenzia, si capisce che il ruolo delle società nella lotta alla disoccupazione può essere decisivo. Il comparto delle società di fornitura di lavoro temporaneo impiega, nella gestione diretta delle proprie attività, 120. 000 persone; nel 1999 il fatturato complessivo di tutte le società è stato di quasi 59 miliardi di euro (circa 114. 000 miliardi di lire); in Italia, le 50 società di lavoro interinale autorizzate, hanno impiegato - al 30 giugno - 3. 500 persone, con un fatturato di 1. 473 miliardi di lire. Enzo Mattina, Presidente di Confinterim (la Confederazione delle società di fornitura di lavoro temporaneo operanti in Italia), ha espresso la sua soddisfazione per i risultati raggiunti in Italia "Abbiamo raggiunto nel primo semestre 2000 i risultati dell´intero 1999. Ma restano aperti alcuni problemi non di poco conto: l´atteggiamento dei sindacati di categoria che, con la inspiegabile complicità delle Federazioni aderenti alla Confindustria e in contrasto con la linea rispettive Confederazioni, nei loro contratti pongono sempre nuove limitazioni all´utilizzo del lavoro temporaneo; il permanere di oneri contributivi impropri che fanno lievitare il prezzo delle forniture, a tutto danno dei lavoratori e delle imprese; la mancanza di una campagna di informazione da parte delle grandi organizzazioni imprenditoriali e del Governo con il risultato che a tutt´oggi, nonostante la crescita del settore, soltanto 39. 000 aziende su circa duemilioni hanno utilizzato il lavoro temporaneo per risolvere i loro problemi di flessibilità del lavoro. Al di fuori del rapporto qui riportato e a puro titolo di curiosità segnaliamo che Manpower nel corso di un convegno della Confederazione internazionale delle agenzie private di collocamento sul lavoro interinale ha reso noto che tra gennaio e settembre 2000 l´agenzia ha creato 57. 294 occupati, destinati con una missione che in media e´ durata 72 giorni di lavoro dalle 179 filiali operative. Tra gli skills piu´ richiesti quello della produzione (73,6%) mentre e´ all´11,9% il generico lavoro d´ufficio e al 6% quello relativo ai pubblici esercizi. La´ttivita´ principale dei lavoratori interinali Manpower e´ legata al settore metalmeccanico (36,7%), al secondo posto c´e´ il manifatturiero (11,1%) seguito dal chimico (8,5%). Hanno offerto meno occupazione i settori alimentare (4,1%), telecomunicazione (3,5%) e abbigliamento (3,2%). Il 21,5% degli addetti e´ rappresentato da operai qualificati, mentre il 14,7% da addetti ai macchinari e il 7,1% da meccanici assemblatori. Commessi, centralinisti e segretarie operative toccano una quota che va dal 2,7% al 3,5%. Complessivamente i lavoratori temporanei sono costituiti da un 76,6% di operai e da un 23,4% di impiegati. |
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