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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Ottobre 2006 |
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AGRICOLTURA. STATI GENERALI DELL´ORTOFRUTTA, RABBONI: "NECESSARIO UN CAMBIO DI PASSO DELLE POLITICHE DEL SETTORE"
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Bologna - "È necessario che l´Italia diventi protagonista di una riforma della Organizzazione Comune di Mercato dei prodotti ortofrutticoli che avvii le modifiche strutturali in grado di far superare le debolezze che caratterizzano il comparto, con particolare riferimento alla concentrazione commerciale del prodotto". Così l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni nel suo intervento nel corso degli Stati generali dell´ortofrutta, che si sono tenuti il 17 ottobre a Roma, alla presenza del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro. L´assessore Rabboni ha rilevato che è necessario un deciso "cambio di passo" delle politiche del settore. "Il 2006 - ha detto - non ha segnato un´inversione di tendenza rispetto alla gravissima situazione del biennio precedente: è proseguito il calo dei consumi, sono aumentate le importazioni e si è registrato un aumento delle esportazioni non sufficiente a contrastare questi aspetti negativi. Gli elementi di preoccupazione sono destinati ad aggravarsi nel 2010, quando entrerà in vigore l´area di libero scambio con i Paesi del Mediterraneo, nuovi Paesi entreranno a pieno titolo nell´Unione Europea e si riprenderanno i negoziati in sede di Wto". Per confrontarsi con il nuovo scenario mondiale, ha sottolineato Rabboni, "occorre innovare e qualificare la produzione che, in molti casi, non è sempre rispondente alle esigenze dei consumatori e non sempre in grado di reggere la concorrenza internazionale sul piano dei costi. Altro punto particolarmente rilevante è rappresentato dalla gestione delle crisi di mercato e delle eccedenze produttive, che abbassano i prezzi dei prodotti agricoli in modo insopportabile, attraverso una modifica delle norme attualmente in vigore". "La nuova Ocm - ha proseguito l´assessore - presuppone un patto di reciprocità con i protagonisti della filiera affinché si possano superare le nostre debolezze. È incomprensibile il fatto che, a dieci anni dall´entrata in vigore del regolamento che ha introdotto l´Ocm, solo il 28% del prodotto nazionale si presenti sul mercato in modo organizzato, anche per responsabilità del mondo agricolo che non riesce a superare una serie di limiti assolutamente anacronistici in epoca di globalizzazione". La Regione Emilia-romagna, ha spiegato Rabboni, ritiene necessario ricercare una coerenza maggiore tra strumenti (piani operativi delle organizzazioni dei produttori e le azioni previste nell´ambito del Piano regionale di Sviluppo rurale) che perseguono i medesimi obiettivi e che individuano la filiera come strumento di organizzazione più efficiente dei sistemi produttivi. "Dobbiamo far interagire di più e meglio tutti i soggetti coinvolti così come dobbiamo crescere sul piano internazionale. Questo obbiettivo può essere conseguito migliorando la logistica, creando piattaforme di dimensione adeguate per ridurre i costi e qualificare ulteriormente l´offerta, con particolare riferimento alla penetrazione su mercati tradizionali del nord Europa e sui nuovi mercati dell´Est. L´emilia-romagna, per la propria posizione geografica, per la forte dotazione di infrastrutture viarie, autostradali, ferroviarie, portuali ed interportuali, per la presenza di strutture di lavorazione e commercializzazione dei prodotti moderne ed efficienti e per la grande professionalità degli operatori - ha concluso Rabboni - può candidarsi a svolgere un ruolo di primo piano in questa direzione, compresa la tracciabilità e la certificazione dell´intera filiera". . |
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