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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Settembre 2009
 
   
  SESTO APPUNTAMENTO CON LE CONVERSAZIONI CORONINI. DANAE E LA PIOGGIA D’ORO. FRAMMENTI DEL MITO NELLE COLLEZIONI CORONINI DI GORIZIA

 
   
   Dopo la pausa estiva, riprende il ciclo di brevi conferenze intitolato “Visto e non visto. Conversazioni sui beni Coronini esposti o non esposti” curato dalla Fondazione Coronini che quest’anno è incentrato su tematiche iconografiche, ovvero sul significato e l’origine dei soggetti rappresentati nelle opere. Il prossimo 15 settembre alle ore 17. 30, presso la Sala Conferenze delle Scuderie di Palazzo Coronini di Gorizia, Serenella Ferrari Benedetti parlerà del mito di Danae e della pioggia d’oro. Quella di Danae, la figlia di re Acrisio amata da Zeus sottoforma di pioggia d’oro dal quale generò Perseo, è la storia più citata nelle fonti letterarie classiche. Un mito il cui significato originale e la stessa iconografica si sono profondamente modificati nel corso dei secoli. In un percorso di analisi che parte dalla pittura vascolare del mondo tardo antico fino all’arte digitale, sono evidenziate tutte le trasformazioni subìte dal mito. Il processo di cristianizzazione dei miti pagani convertirà Danae in una figura negativa, lasciva e veniale mentre nel corso del Medioevo diventerà la prefigurazione allegorica della Vergine Maria e del suo concepimento miracoloso. Ma sarà nel Rinascimento che si fisserà il suo carattere iconografico, ossia quello a noi più noto, tramite le raffigurazioni erotiche dei dipinti di grandi autori come Primaticcio, Correggio, Tiziano e Rubens. Questi ed altri pittori, proprio mediante la sua nudità, trasporteranno Danae definitivamente sul versante pagano, trasformando così la sua originaria pudicitia in voluptas, qualità quest’ultima che si svilupperà ulteriormente fra Ottocento e Novecento con artisti come Klimt e Schiele (e fino ai giorni nostri con Milo Manara) convertendo il mito, senza più filtri di sorta, puramente in un esplicito atto sessuale. .  
   
 

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