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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Ottobre 2009
 
   
  LA SANITA´ VENETA FA SISTEMA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE IN MOZAMBICO

 
   
  Venezia/Padova, 6 ottobre 2009 - «Tre ambiti di azione: l´assistenza clinica, la didattica e la ricerca. Il tutto con un approccio molto concreto che prevede lo scambio di specialisti, l´invio di specializzandi e la docenza negli insegnamenti di medicina, chiurgia, ostertricia, pediatria e oculistica, anche con il supporto della telemedicina». Con queste parole, don Dante Carraro, direttore di Medici con l´Africa Cuamm sintetizza il bilancio della missione che nei giorni scorsi ha portato alcune eccellenze della sanità veneta a Beira, seconda città del Mozambico, per rilanciare la storica collaborazione tra Regione Veneto e Provincia di Sofala, dove ha sede la città di Beira. Durante la settimana di permanenza, la delegazione ha fatto visita alle strutture dell´Ospedale centrale e dell´Università Cattolica, incontrando le autorità locali e gli operatori del Cuamm allo scopo di mettere a punto gli ambiti concreti di intervento in relazione al protocollo d´intesa siglato nel 2005 per il rafforzamento dei rapporti sanitari tra Regione e Provincia. Oltre all’Assessore regionale alla cooperazione allo sviluppo e ai diritti umani Maria Luisa Coppola, a Diego Vecchiato dirigente della Direzione Cooperazione Internazionale e Diritti Umani e a Don Dante Carraro di Medici con l´Africa Cuamm, hanno preso parte alla missione l´Azienda Ospedaliera e l´Azienda Ulss 16 di Padova (con Alessandro Galan direttore del Centro Oculistico San Paolo e Giovanni Putoto responsabile della Struttura Interaziendale di Formazione e Progetti Internazionali), l´Università di Padova con il Dipartimento di Pediatria (rappresentato da Giorgio Perilongo direttore della Clinica Pediatrica e da Liviana Da Dalt direttore del Pronto Soccorso pediatrico e coordinatrice delle attività didattiche), l´Azienda Ulss 9 di Treviso (con Gianluigi Scannapieco direttore del Dipartimento piani e programmi) e l´Istituto Oncologico Veneto rappresentato da Carlo Castoro. “e’ stata una missione breve ma devo dire di grande impatto”, è stato il commento dell’assessore regionale Coppola al rientro dalla visita. “Abbiamo potuto monitorare un progetto in Mozambico che da molti anni seguiamo grazie alla collaborazione del Cuamm, che da sempre dedica grande attenzione ai problemi sanitari dell’Africa. La cooperazione sanitaria riguarda il settore pediatrico, soprattutto perché è presente il grande flagello dell’Hiv e dell’Aids, ma che potrebbe essere ampliata anche all’ambito oftalmologico e oculistico per affrontare un grave problema di cecità diffusa nel Paese. Il Mozambico, che è uno dei dieci Paesi più poveri del mondo, è afflitto anche dai problemi della malaria, insieme alla malnutrizione dei bambini, e del colera purtroppo endemico. Ma abbiamo trovato anche un’Africa che vuole assolutamente crescere, soprattutto sul piano economico e turistico per le sue bellezze naturali”. “Di fatto quindi un bilancio positivo – ha detto l’assessore - anche se si vorrebbe fare sempre qualcosa di più, e la soddisfazione come Veneto di vedere riconosciuto questo lavoro da parte del nostro Ministero degli affari esteri”. “E´ emersa con forza - continua don Carraro - la consapevolezza della ricchezza e delle potenzialità che ci sono nel fare rete e sistema. Una conseguenza operativa sarà la stesura di un Protocollo di lavoro tra Regione Veneto, Medici con l´Africa Cuamm e il coinvolgimento delle istituzioni che hanno preso parte alla missione per dare continuità a quanto fatto finora”. Verrà potenziato il supporto all´Ospedale Centrale di Beira, una struttura che con 750 posti letto serve una popolazione di 1,5 milioni di abitanti, dove Medici con l´Africa Cuamm lavora già dal 2002 ed è presente attualmente con 11 volontari. Medicina, chirurgia, ostetricia, pediatria e oculistica saranno gli ambiti di azione principali. Oltre alla clinica, un´attenzione speciale sarà rivolta alla didattica, con l’appoggio al Corso di Laurea in Medicina dell´Università di Beira e in particolare ai Dipartimenti di Medicina, Chirurgia e Scienze Infermieristiche. E infine la ricerca, per far crescere saperi nei contesti di riferimento, in ambito clinico e di salute pubblica. “In Mozambico c’è 1 medico ogni 30. 000 abitanti, in Italia 1 ogni 200 persone circa - conclude don Carraro. Il Cuamm opera per ridurre queste inaccettabili disuguaglianze. Con la presenza costante sul campo, una continua analisi dei bisogni e l´interscambio con gli attori locali. In questo contesto la collaborazione con le realtà venete che hanno preso parte alla missione diventa un tassello strategico di un processo a tutto tondo finalizzato a garantire cure e servizi accessibili a chi ha più bisogno”. .  
   
 

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