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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Ottobre 2009
 
   
  SUPERVISIONE: ABI, PROPOSTE UE PASSO IMPORTANTE VERSO VIGILANZA CONSOLIDATA E RAFFORZAMENTO DELLA SUPERVISIONE FINANZIARIA A LIVELLO EUROPEO, ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UN’AUTORITÀ A PRESIDIO DEI RISCHI SISTEMICI E DI TREAUTORITÀ PER LA VIGILANZA DI BANCHE, ASSICURAZIONI E MERCATI DEI TITOLI.

 
   
  Bruxelles, 7 ottobre 2009 - L´abi valuta favorevolmente la proposta della Commissione di rafforzare la supervisione finanziaria creando un’autorità europea per il presidio dei rischi sistemici e tre autorità europee per la vigilanza di banche, assicurazioni e mercati dei titoli. “Si tratta di un importante passo verso un’architettura di vigilanza europea più efficace e integrata – ha commentato il Direttore Generale dell’Abi, Giovanni Sabatini – in grado di rispondere alle sfide del mercato unico europeo dei servizi finanziari”. L’abi ritiene particolarmente importante la proposta di affidare un ruolo alle tre autorità europee con compiti di micro-vigilanza per la definizione di regole comuni e pratiche di vigilanza omogenee a livello continentale. Ciò dovrebbe permettere a tutte le banche europee di sfruttare in pieno le potenzialità del mercato unico e di ridurre considerevolmente i costi di compliance che derivano dall’internazionalizzazione, a tutto vantaggio dei costi e della qualità dei servizi offerti ai consumatori. A tal fine l’Abi auspica che Consiglio e Parlamento europeo, che dovranno approvare in codecisione le proposte della Commissione, semplifichino il processo di definizione delle regole conferendo poteri più pregnanti alle nuove autorità europee. Secondo l’Abi, i prossimi passi del processo di consolidamento della vigilanza europea dovranno riguardare la creazione di un framework comunitario in tema di identificazione e gestione delle crisi transfrontaliere; l’obiettivo a tendere è quello di rendere effettivamente possibile la trasposizione nell’ordinamento comunitario del concetto di “gruppo bancario” attualmente in vigore in Italia, che permette una effettiva gestione a livello consolidato dei gruppi transfrontalieri e, di conseguenza, di capitalizzare le economie di scala e di scopo che è in grado di offrire il mercato unico. .  
   
 

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