Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Ottobre 2009
 
   
  TAVOLO DEL PATTO: STRATEGIA E MISURE ANTICRISI, CIG IN UMBRIA

 
   
  Perugia, 8 ottobre 2009 - In previsione della riunione del Tavolo generale del Patto per lo sviluppo e l’innovazione, convocata per venerdì prossimo 9 ottobre dal Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, al fine di verificare e rilanciare la strategia anticrisi adottata dalla Giunta, il Servizio della programmazione strategica della Regione ha reso noti i dati sulla cassa integrazione in Umbria, elaborati su fonte Inps. I dati sono riferiti a tre aspetti: confronto cassa integrazione agosto/luglio 2009, confronto cassa integrazione periodo gennaio/agosto 2009 - gennaio/agosto 2008, domande di cassa integrazione (Cig) in deroga. Considerazioni Di Sintesi - La mole, molto ampia e articolata, dei dati suggerisce, a giudizio del servizio regionale, le seguenti considerazioni di sintesi. La tendenza alla diminuzione delle richieste di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, (tendenza messa in risalto dal confronto luglio/agosto 2009), è, in Umbria, meno accentuata della media nazionale e del resto del centro Italia. Il ricorso alla Cig in Umbria era stato, però, notevolmente minore (nel caso della cassa speciale, Cigs, con una differenza clamorosa) che in Italia e nelle regioni contermini. Il dato di diminuzione inferiore dell’Umbria è influenzato dal fatto che, in generale, in provincia di Perugia la Cig diminuisce mentre in quella di Terni aumenta o si manifesta per la prima volta. Dopo le categorie operaie, la cassa integrazione, colpisce ora quelle impiegatizie. I dati sulla Cigs, rivelerebbero, per la crisi umbra, un carattere più “strutturale”, rispetto alla congiuntura il cui andamento è affidato alla lettura della cassa integrazione ordinaria (Cio). I lavoratori interessati alla cassa integrazione dall’inizio del 2009 sarebbero 4. 550, 1850 in Cigs e 2600 in Cio. A queste stime si arriva “trasformando” le ore di Cig in unità di lavoro equivalenti. Si tratta di una stima sottodimensionata poiché dovrebbe trattarsi di unità a tempo pieno e utilizzatori per tutti gli otto mesi da gennaio ad agosto, anche se si deve aggiungere che, in molti casi, le imprese non utilizzano tutto il monte ore che viene autorizzato. I settori che, a giudizio del servizio regionale vanno tenuti “sotto controllo” sono l’edilizia, che non segue il positivo trend di ripresa delle regioni vicine, il tessile e l’abbigliamento, che rivelano “piccoli segnali negativi meritevoli di attenzione” e la metallurgia la cui crisi potrebbe assumere carattere strutturale. Agosto/luglio 2009 - Cassa integrazione ordinaria (Cio). In Umbria si è ridotta del 26,23%, in maniera meno significativa che a livello nazionale (- 51,46) ed è la riduzione più bassa tra quelle dell’Italia centrale. Ad agosto in Umbria sono state autorizzate 388. 093 ore di Cio (-26,23% rispetto a luglio e +334,54 rispetto ad agosto 2008) Sul dato incide l’aumento in controtendenza registrato a Terni (+6,86, con una punta per gli impiegati del +37%) rispetto alla diminuzione registrata a Perugia (-33,30), anche se si deve rilevare come le ore di Cio autorizzate a Perugia (289. 086) sono molto superiori a quelle di Terni (99. 007). C’è da dire che gli aumenti della Cio rispetto all’agosto del 2008 sono, in Umbria, di gran lunga meno rilevanti che nell’Italia settentrionale (+1831,84), nell’Italia centrale (+589,73) e nell’Italia meridionale (+3004,08). La riduzione percentuale della Cio ad agosto di quest’anno in Umbria, rispetto al mese precedente, nel comparto industria, è stata del 33,9% (Italia -48,52), così ripartita per settori: tessile -84,4%, carta -63,5, chimica -58,3, abbigliamento -57,3, minerali non metalliferi -27,3, legno -25,6. In edilizia, invece, dopo quattro riduzioni, ad agosto la Cio è tornata a crescere del 32,88, “segnale - afferma il Servizio programmazione strategica della Regione - da valutare con particolare attenzione soprattutto perché in controtendenza con le significative riduzioni registrate in tutte le altre regioni dell’Italia centrale, con Lazio e Marche in cui di fatto le ore autorizzate ad agosto si azzerano e con i dati nazionali (-5,03%). Cassa integrazione straordinaria (Cigs). La riduzione registrata in Umbria ad agosto 2009 rispetto al precedente mese di luglio (-4,13%) è inferiore alla media nazionale (-24,29%) e a quella dell’Italia centrale (-36,68%) anche se, tra le regioni del centro, solo il Lazio presenta una riduzione di ricorso alla Cigs (-75,5%), mentre Toscana e Marche fanno registrare forti incrementi rispetto a luglio scorso: rispettivamente +19,6% e +29,4%. Anche per quanto riguarda la Cigs, il dato dell’Umbria è frutto di un dualismo territoriale che, a fronte di un -7,03% della provincia di Perugia, dà luogo a un +53,38% in quella di Terni. E’ ancora la categoria “impiegati” a far registrare gli incrementi più consistenti, sia nella provincia di Perugia (+10,7%) che nella provincia di Terni (+390,9%) e soprattutto nel settore Commercio, dove le ore autorizzate nell’ambito di questa categoria rappresentano il 38% del totale delle ore. Anche in termini di Cigs l’incremento dell’Umbria di agosto 2009 su agosto 2008 (+11,09, pari a 363. 389 ore autorizzate) è molto più contenuto di quelli dell’ Italia settentrionale (+454,26) di quella centrale (+127,05) e di quella meridionale e insulare (+121,11). Nel comparto industria le riduzioni per settori, da luglio ad agosto 2009, sono le seguenti: meccanica –18,7%, tessile -10,6, trasporti -22,7, chimica -86,4. Crescono invece le ore di Cigs nei settori minerali non metalliferi (+347%), carta (+130%) e abbigliamento (+15%). Il “legno” diminuisce le ore di Cigs a Perugia, ma le aumenta a Terni (+60%). Nel settore del commercio sono state autorizzate, in Umbria, 22. 410 ore (-12,04% rispetto a luglio) di cui 13. 803 a Perugia (-41,61% su luglio). A Terni le ore di Cigs in questo settore sono aumentate del 368,28% e assommano a 8. 607. Ad agosto 2008, in Umbria nel settore del commercio, non si erano registrate ore di Cigs. La Cigs nel commercio interviene in imprese con più di cinquanta dipendenti. Gennaio/agosto 2009 – Gennaio/agosto 2008 - In Umbria nel periodo gennaio/agosto 2009 sono state autorizzate 6. 013. 128 ore di Cig totale con un aumento del 253,71% sullo stesso periodo del 2008. Quattro milioni e 988. 943 ore in provincia di Perugia (+215,85% sul 2008) e 1. 024. 185 (+383,94% in provincia di Terni). La Cio (ordinaria) è stata la seguente: Umbria 3. 520. 834 (+348,02%), Perugia 2. 566. 570 (+321,77%), Terni 954. 264 (+438,10). La Gigs (straordinaria) è stata la seguente: Umbria 2. 492. 294 (+147,91% sul 2008), Perugia 2. 422. 373 (+149,47%), Terni 69. 921 (+103,88). Questi dati si prestano alle seguenti considerazioni del Servizio regionale della programmazione. Il ricorso alla Cassa integrazione in Umbria è più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2008, anche se l’incremento registrato è meno consistente rispetto al dato medio dell’Italia centrale (+252,28%)e, in misura ancor più significativa, rispetto alla media nazionale (+314,58). I dati della provincia di Terni segnalano una crescita (+384%) maggiore rispetto a quella della provincia di Perugia (+216%) ma va considerato che, in valore assoluto, le ore autorizzate nel perugino rappresentano più dell’80% delle ore complessivamente autorizzate in Umbria. Il mese in cui si è registrato l’ammontare maggiore di ore è il mese di maggio, quando sono state autorizzate quasi 1,2 milioni di ore, circa sei volte in più di quelle rilevate a gennaio 2009. Va sottolineato che il monte ore di agosto, pari a circa 750. 000 ore, è piuttosto elevato – il quarto dall’inizio dell’anno – soprattutto per le peculiarità di questo mese, tendenzialmente “feriale”. Le ore di Cig autorizzate in Umbria fino ad agosto rappresentano l’1,2% del totale nazionale. In generale, gli incrementi più sostanziosi di ore autorizzate si sono registrati per la Cassa integrazione ordinaria (Cio), lo strumento che per sua natura segnala crisi a carattere “congiunturale”, e che rappresenta, a livello nazionale, circa il 68% del totale delle ore. Per quanto riguarda l’Umbria, anche per la Cio l’incremento registrato nei primi otto mesi del 2009, +348%, è inferiore al dato dell’Italia centrale e a quello medio nazionale ed è stato più consistente nella provincia di Terni dove però, in valore assoluto, le ore di Cio autorizzate rappresentano solo un quarto del totale delle ore di Cassa integrazione rilevate in Umbria. Per la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), che segnala crisi a carattere “strutturale”, è necessario sottolineare principalmente tre aspetti: essa rappresenta in Umbria il 42% delle ore di Cig autorizzate e pertanto pesa circa 10 punti in più rispetto alla media nazionale, segnalando quindi che in Umbria più che in Italia la crisi avrebbe caratteristiche “strutturali”; l’incremento registrato in Umbria è inferiore a quello dell’Italia centrale, ma superiore al dato medio nazionale; questo incremento è più significativo nella provincia di Perugia che in quella di Terni dove peraltro si concentrano appena il 28% delle ore di Cigs autorizzate in Umbria. -Il picco di ore di Cigs autorizzate in Umbria dall’inizio dell’anno si è avuto nel mese di aprile con oltre 450. 000 ore e, come per la Cio, il monte ore registrato ad agosto, oltre 360. 000 ore, è il quarto dall’inizio dell’anno, piuttosto consistente date le caratteristiche del mese. L’incidenza delle ore di Cigs autorizzate in Umbria sul totale delle ore dell’Italia è dell’1,5%, superiore a quella delle ore di Cio che si attesta sull’1%. Se si prova a “trasformare” le ore autorizzate in “unità di lavoro equivalenti” si stima che complessivamente in Umbria il fenomeno della Cig ha interessato complessivamente circa 4. 500 unità dall’inizio del 2009, di cui 1. 850 attraverso la Cigs e più di 2. 600 attraverso la Cio. Il numero dei lavoratori effettivamente toccati dalla Cig è probabilmente molto più alto perché questa stima suppone che si tratti di unità a tempo pieno e che gli stessi abbiano usufruito di questo strumento per tutti gli otto mesi presi in considerazione. Di contro, va anche tenuto presente che i dati sul “tiraggio” della Cig forniti dall’Inps per il periodo gennaio-luglio 2009 indicano che mediamente le ore effettivamente utilizzate dalle imprese rappresentano il 60,9% delle ore autorizzate. L’83% delle ore totali (Cio +Cigs) di cassa integrazione autorizzate in Umbria sono riferite al settore industria (88% in campo nazionale). In Umbria assommano a 4. 988. 517 con un aumento del 305,16% nei primi otto mesi 2009 sugli stessi del 2008 (4. 262. 256 a Perugia, +261,76% e 726. 261 a Terni, +1269,48%). Il settore maggiormente colpito è la meccanica con valori percentuali quattro volte maggiori del resto del centro e doppi di quelli nazionali. Nel tessile abbigliamento si manifestano, a giudizio del servizio regionale, “piccoli segnali da non sottovalutare nella valutazione dello stato di salute di questi settori”, segnali rappresentati dal fatto che nel tessile nel 2008 non c’erano state richieste di Cigs (oggi sono 92mila ore, valore più alto dal 2005) e nell’abbigliamento le ore di Cigs sono il triplo del 2008. A giudizio del servizio regionale anche la metallurgia appare come settore da tenere sotto controllo poiché se il dato di 6mila ore di Cigs (le prime dal 2006) fosse mantenuto nei prossimi mesi, la crisi potrebbe assumere un carattere strutturale. In edilizia il ricorso alla Cio è cresciuto in Umbria del 52%, in misura inferiore tanto alla media nazionale (+95) che dell’Italia centrale (+110%). I segnali di crisi del commercio si sono manifestati a partire dal mese di marzo con un picco a giugno e un totale, negli otto mesi, di 175mila ore autorizzate, superiori a quelle di Toscana e Marche e localizzate, per il 90%, in provincia di Perugia. Le ore di Cigs autorizzate in Umbria nel periodo gennaio/agosto 2008 erano state meno di 2mila. Cassa Integrazione In Deroga - La cassa integrazione in deroga è rivolta ai lavoratori appartenenti ad aziende escluse dalla Cio e dalla Cigs (es. Imprese artigiane, industriali con meno di 15 dipendenti, del commercio con meno di 50) o che abbiano esaurito la Cio o la Cigs o che abbiano in essere contratti di lavoro che non la prevedano (apprendisti, somministrati). Le richieste di esame congiunto pervenute alla Regione Umbria superano le 800 unità, e 768 di esse sono già state oggetto di esame congiunto in Regione, a seguito del quale la Direzione regionale del lavoro sta emanando i decreti di autorizzazione (ad oggi 730) sulla base dei quali l’Inps eroga il sostegno al reddito ai lavoratori coinvolti. Sette aziende hanno chiesto la mobilità in deroga per 34 lavoratori. Le altre 761 hanno avanzato richiesta di Cig per il massimo periodo consentito. In media la richiesta vale per 7,5 lavoratori su un organico medio di 20 unità (37% organico). Finora però, solo una parte minoritaria di imprese ha utilizzato l’ammontare massimo delle ore concesse; mediamente ne sono state utilizzate circa il 30%. Nel complesso il numero dei lavoratori coinvolti ammonta a quasi 5. 700 unità (il 45,3% dei quali donne) per un massimale di ore prossimo a 5,9 milioni. Oltre il 20% delle aziende che hanno sostenuto l’esame congiunto opera nel comparto dell’abbigliamento e circa il 7% nel tessile; rilevante è il numero di richieste provenienti dalla metallurgia (18,5%); ci sono poi la lavorazione dei materiali non metalliferi (9,2%), le costruzioni (7,8%), la lavorazione del legno (7%) e il commercio (6,6%). La distribuzione per numero di lavoratori coinvolti – il 14,3% dei quali stranieri - non differisce in maniera sensibile rispetto a quella delle aziende, con solo il metallurgico tra i settori sopra elencati che ha un peso in questo caso significativamente più elevato (22,3%). Circa i 2/3 dei lavoratori coinvolti hanno una qualifica operaia; la presenza di figure impiegatizie si limita al 10% mentre gli apprendisti sono circa il 20%. .  
   
 

<<BACK