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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Novembre 2009
 
   
  DA 485 GIORNI DUE PERSONE, SONO STATE RAPITE IN LIBIA, DOVE LAVORAVANO, PER LA SOLA ‘COLPA´ DI ESSERE SVIZZERI.

 
   
  Lugano, 17 novembre 2009 - ticinofinanza. Ch considera gravissima la vicenda dei due ostaggi di cittadinanza elvetica trattenuti all´estero contro la loro volontà, come rappresaglia per l´arresto a Ginevra di uno dei figli di Gheddafi, accusato di violenze fisiche su due dipendenti. I due Svizzeri sono stati dapprima confinati dal 19 luglio 2008 nella nostra Ambasciata di Tripoli e poi sequestrati per un paio di mesi con lo strattagemma di una presunta ‘visita medica´. Ancor oggi, sono ancora costretti in Libia, contro la loro volontà. Per ricordarli, ticinofinanza. Ch pubblica, fino alla loro liberazione definitiva, il nostro simbolo nazionale con la data d´inizio della privazione della loro libertà, e invita tutti lettori a fare lo stesso, riproducendo la stessa immagine nelle proprie e-mail, nel proprio website e nei social network. Esporre un simbolo per non dimenticare chi non è libero è una tradizione antica che è stata ripresa in anni più recenti, purtroppo. Basti ricordare che dal 1954 al 1989 nella Germania tagliata in due dal regime comunista, i Tedeschi dell´Ovest accendevano una candela alla finestra la notte del 17 giugno per ricordare i loro connazionali divisi dal regime di Pankow. Negli Usa, esporre un nastro giallo è il simbolo associato a coloro che attendono il ritorno di una persona cara impossibilitate a tornare a casa. Durante la crisi degli ostaggi in Iran, alla fine degli anni ´70, il nastro giallo fu utilizzato come simbolo di sostegno per gli ostaggi trattenuti nell´ambasciata Usa a Tehran. In Danimarca il nastro giallo ricorda i combattenti lontani, in Israele i prigionieri di Hamas, e così via. La Svizzera è una nazione indipendente, neutrale e pacifica, eppure, in questo periodo, si trova provocata da ingiustificate misure prese da vari paesi dal punto contro il nostro sistema finanziario, da immotivate pressioni politiche straniere e a nostri concittadini che lavoravano all´estero è stata tolta senza alcun motivo la libertà personale. Questa tragedia per le persone coinvolte e per i loro familiari potrebbe capitare a ciascuno di noi quando viaggia o lavora fuori dalla Confederazione per la sola colpa di essere Svizzeri. Non dimentichiamolo, non dimentichiamoli. Il senso del nostro monito, della nostra preoccupazione e del nostro dolore è solo questo. .  
   
 

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