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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Ottobre 2006 |
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VADEMECUM DELLE INIZIATIVE, DAI MARCHI DOC ALLA BATTAGLIA SUGLI OGM QUALITÀ E TIPICITÀ, LE AZIONI DELLA REGIONE TOSCANA
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Un´agricoltura che non si impernia su produzioni di massa, su tecniche industriali, su gusti sempre più omogenei, piatti e standardizzati, ma che, al contrario, sa esaltare le specificità, le varietà, i legami con i territori. E che per questa strada sa tradursi in educazione al gusto, in piacere della tavola, in tutela e valorizzazione della biodiversità, in difesa delle civiltà contadine. E´ questo l´impegno che il governo regionale toscano ha perseguito in questi anni, assieme agli agricoltori e ai produttori. Ecco alcuni dei principali impegni concretizzati. Prodotti certificati - I prodotti a denominazione di origine sono quelli che maggiormente avvicinano il consumatore al luogo di produzione, valorizzano la biodiversità territoriale e la qualità dei prodotti. La Toscana è una delle regioni più certificate in Italia: 19 prodotti agroalimentari (erano 10 nel 2000) hanno ottenuto dall´Unione europea la Denominazione di origine protetta o l´Indicazione geografica protetta (Igp): tra i più recenti ingressi la castagna dell´Amiata e il fagiolo di Sorana, il miele della Lunigiana e lo zafferano di San Gimignano. Riconoscimento in arrivo anche per altri 23 prodotti: dallo zafferano delle colline fiorentine alla carne di suino cinto toscano, dal marrone di Caprese Michelangelo all´olio extravergine delle colline di Firenze. Il vino vanta il record assoluto delle certificazioni di qualità: dal Chianti al Morellino, dal Brunello di Montalcino al Nobile di Montepulciano si contano ben 41 vini a Denominazione di origine, di cui 5 Docg e 36 Doc. A tutte queste produzioni di qualità si dedicano oltre 13mila aziende. Prodotti tradizionali e presidi - Si allunga ogni anno l´ elenco dei prodotti tradizionali che testimoniano la varietà delle tradizioni enogastronomiche toscane. Attualmente i prodotti censiti sono 451: si va dalle bevande (come l´Aspretto di more o la Gemma d´abeto), alle carni (il biscotto di salsiccia piuttosto che la finocchiona toscana), dai prodotti vegetali (la ciliegia di Lari come il fagiolo di Zeri), a pasta, pane e dolci (la cecìna o lo zuccotto massese). Ben 23 sono invece i presìdi toscani che saranno ospitati al salone di Torino. Ecco l´elenco: Agnello di Zeri, Biroldo della Garfagnana, Bottarga di Orbetello, Chianina classica, Cinta Senese, Cipolla di Certaldo, Cucina dei goym nelle città del tufo, Fagiolo di Sorana, Fico secco di Carmignano, Lardo di Colonnata, Mallegato, Marocca di Casola, Mortadella di Prato, Palamita del Mare di Toscana, Pane di patate della Garfagnana, Pecorino della montagna pistoiese, Pesca Regina di Londa, Prosciutto Bazzone, Vacca Maremmana, fagiolo zolfino, pollo del Valdarno, Tarese Valdarno, prosciutto del Casentino e Chianina Classica. La battaglia contro gli Ogm - Dal 2000 la Toscana ha una legge regionale che vieta la coltivazione e la produzione degli Organismi geneticamente modificati su tutto il territorio. Una scelta assunta non solo per il rispetto della salute e dell´ambiente ma anche nell´ottica di valorizzare la specificità della nostra agricoltura. Grazie a questa legge negli ultimi 4 anni sono stati controllati 4mila ettari di colture potenzialmente ´a rischio´, come quelle di mais e di pomodoro, riscontrando sin qui un unico caso di positività. La Toscana è inoltre in prima linea anche a livello europeo, come capofila della "Rete delle Regioni Ogm-free", cui aderiscono 40 regioni. Il sostegno al biologico - Per sostenere la crescente domanda di alimenti sani e genuini, la Regione ha varato una serie di azioni di sostegno alle produzioni biologiche: nel solo 2005 i finanziamenti per il biologico hanno superato i 16 milioni di euro. Grazie anche a queste scelte, in Toscana gli operatori biologici sono 2. 943 (quattro volte di più che dieci anni fa) e la superficie complessiva di produzioni biologiche è di circa 106mila ettari. Il marchio Agriqualità - Una farfalla bianca: è questo il simbolo che contraddistingue i prodotti del marchio ´Agriqualità´, promosso dalla Regione Toscana per riconoscere e valorizzare i prodotti che garantiscono l´uso di metodi integrati, ovvero un ridotto uso della chimica e un basso impatto ambientale. Sino a oggi a 71 soggetti è stato concesso l´uso del marchio: sono in commercio pane, pasta, olio, farina, uova, miele e presto arriveranno anche orzo, vino, carne bovina, latte e pesce fresco. La tipicità a mensa - Una legge regionale del 2002 fornisce contributi ai servizi di ristorazione collettiva che introducano nei loro menu prodotti biologici, tipici e tradizionali. Già 41 comuni, aziende sanitarie, aziende per il diritto allo studio universitario ne hanno beneficiato ed è in fase di predisposizione un terzo bando. Sono stati inoltre organizzati in 20 comuni corsi di formazione per gli operatori delle mense. La piramide alimentare ´toscana´ - Quello della "piramide" è da tempo il più diffuso ed efficace messaggio che la scienza dell´alimentazione abbia lanciato a livello internazionale: vi sono stati inseriti finora, a seconda del livello raggiunto dagli studi internazionali, i vari tipi di alimenti, in spazi ben definiti per frequenza e quantità ai fini di contribuire a un buono stato di salute e prevenire le patologie più comuni legate allo stile di vita. Ma presto la celeberrima "piramide" parlerà toscano. Le due agenzie regionali Arsia e Ars, insieme all´Istituto nazionale della ricerca per gli alimenti e la nutrizione e in collaborazione con il Centro studi agronomici dell´Accademia dei Georgofili, stanno infatti lavorando a un "modello toscano" per una alimentazione salutare, in breve a una "piramide" targata Toscana. La "piramide" servirà contemporaneamente a promuovere politiche integrate per la salute e a valorizzare le produzioni tipiche. La valorizzazione delle biodiversità - Con la legge regionale 64/2004 la Toscana ha introdotto alcune importanti innovazioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali. Questa legge introduce infatti nuovi strumenti (come il registro regionale delle varietà da conservazione e il contrassegno per i prodotti ottenuti da razze e varietà locali a rischio di estinzione) per difendere il patrimonio agroalimentare posseduto dalle varie culture e civiltà contadine, contro la dilagante tendenza delle multinazionali alla vendita di varietà "globali". Sempre in tema di biodiversità la Regione ha sostenuto la nascita della Fondazione Slow food per la Biodiversità, ospitata presso l´Accademia dei Georgofili. La commissione internazionale sul cibo - Voluta dal governo regionale, presieduta da Vandana Shiva e costituita da esperti di agricoltura e di alimentazione di fama mondiale, questa Commissione ha prodotto tre documenti di grande rilievo: la Dichiarazione di Firenze, che sancisce 10 diritti fondamentali in relazione all´alimentazione, a partire dal diritto di accesso al cibo per tutti, il Manifesto sul futuro del cibo, cioè una sintesi delle idee e delle proposte di organizzazioni e cittadini di tutto il mondo per un´agricoltura sostenibilee il Manifesto sul futuro dei semi, dedicato alla salvaguardia della diversità biologica del primo, fondamentale anello della catena alimentare. Tutto questo nella consapevolezza che le tematiche dell´agricoltura e del cibo sono centrali, sia per quanto riguarda l´uso delle risorse e le relazioni con l´ambiente, sia per quanto riguarda i rapporti tra civiltà e Stati. . |
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