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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Ottobre 2006 |
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TUMORE AL SENO: RIDURRE I DECESSI CON PREVENZIONE E RICERCA
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Bruxelles,, 26 ottobre 2006 - Per ridurre il tasso di mortalità delle donne a causa del cancro al seno, il Parlamento insiste sulla necessità di promuovere lo screening mammografico. I deputati chiedono lo sviluppo della ricerca in materia di prevenzione, di terapie con scarsi effetti collaterali e di esami del sangue (biomarker). Occorre anche definire una Carta dei diritti dei malati di cancro per incitare le imprese a consentire ai pazienti di esercitare l´attività durante la cura e a reintegrarli nel mercato del lavoro. Il cancro al seno costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne. Ogni anno 275. 000 donne nell´Unione europea sono colpite da questa malattia che causa la morte di 88. 000 di esse. E´ anche la prima causa di morte nelle donne fra 35 e 59 anni, mentre sta aumentando costantemente il numero di giovani donne che si ammalano. Infatti, il 35% delle donne malate di cancro al seno hanno meno di 55 anni e il 12% dei casi colpisce addirittura donne che hanno meno di 45 anni. Ma il cancro al seno, costituisce nel complesso la seconda patologia tumorale, colpisce anche gli uomini e, nella sola Ue, ne muoiono circa 1. 000. Partendo da queste premesse, il Parlamento europeo - con 641 voti favorevoli, 11 contrari e 4 astensioni - ha adottato una risoluzione sottoscritta da tutti i gruppi politici, che esorta la Commissione europea a presentare al più presto la relazione di avanzamento per il 2006 in merito alle misure adottate dagli Stati membri per ridurre il tasso di mortalità in caso di cancro al seno, nonché una relazione sull´attuazione dei programmi di screening dei tumori. Nota, infatti, che lo screening mammografico può ridurre fino al 35% la mortalità per cancro al seno nelle donne tra i 50 e i 60 anni, mentre i primi studi segnalano che tale esame può ridurre il tasso di mortalità anche tra le donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni. I deputati, pertanto, ribadiscono la loro richiesta agli Stati membri di introdurre a livello capillare lo screening mammografico, offrendo tale esame con frequenza biennale a tutte le donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, «per conseguire in tal modo una sensibile riduzione della mortalità dovuta al cancro al seno». In proposito, il Parlamento si attende dagli Stati membri una migliore politica di informazione sull´importanza dello screening mammografico per «rafforzare l´accettazione e il tasso di partecipazione delle donne» e invita la Commissione a sostenere studi che esaminino le condizioni alle quali potrebbe essere utile eseguire tale esame anche sulle donne che hanno superato i 69 anni. Il Parlamento sollecita poi un maggior sostegno alla ricerca in materia di prevenzione del cancro al seno, compresi le conseguenze delle sostanze chimiche dannose e l´inquinamento ambientale, l´alimentazione, lo stile di vita e i fattori genetici nonché le loro interazioni, e chiede di studiare ulteriormente il rapporto tra cancro al seno e potenziali fattori di rischio come il tabacco, l´alcol e gli ormoni. Nell´ambito del settimo programma quadro di ricerca, inoltre, la Commissione dovrebbe garantire il sostegno finanziario all´ulteriore sviluppo di esami del sangue (esami di biomarker), promuovere lo sviluppo di terapie che abbiano scarsi effetti collaterali nonché una ricerca esaustiva delle cause e contribuire a garantire una ricerca scientifica indipendente. Dovrebbe anche studiare ulteriormente gli aspetti tecnico-fisici e le alternative alle forme convenzionali di mammografia, come ad esempio la mammografia digitale. Gli Stati membri, d´altra parte, sono invitati a garantire entro il 2016 «un´assistenza capillare con unità mammarie interdisciplinari», visto che «la cura in unità interdisciplinari migliora le possibilità di sopravvivenza e incrementa la qualità della vita». I deputati, inoltre, chiedono vivamente di garantire il finanziamento futuro della rete europea del cancro, affinché siano conclusi i lavori sugli orientamenti Ue in merito alla figura professionale delle infermiere specializzate nel cancro al seno e per un protocollo di certificazione delle unità mammarie. Invitano poi gli Stati membri a sfruttare l´opportunità di perfezionare la formazione professionale del personale medico a norma degli orientamenti Ue attraverso il Fondo sociale europeo. La Commissione è poi invitata a presentare «dati attuali e affidabili» sulla situazione delle donne malate di cancro al seno e, in questo contesto, a richiamare l´attenzione sulla necessità di registri nazionali del cancro in tutti gli Stati membri. Il Parlamento, inoltre, chiede l´elaborazione di una Carta per la tutela dei diritti dei malati di cancro al seno nonché dei malati cronici sul posto di lavoro, al fine di «sollecitare le imprese a consentire ai pazienti di esercitare l´attività durante la cura e di reintegrarli nel mercato del lavoro dopo di essa». Infine, gli Stati membri sono esortati a istituire centri di informazione e consulenza sull´ereditarietà del cancro al seno e a dedicare particolare attenzione ai problemi delle giovani donne che soffrono di cancro al seno, mettendo a disposizione informazioni specifiche. . |
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