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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Dicembre 2009
 
   
  GIORGIO NAPOLITANO, ANDREA RONCHI, ROMANO PRODI, TOMMASO PADOA-SCHIOPPA ASSIEME ALLE AUTORITÀ LOCALI E PERSONALITÀ EUROPEE A VILLA SALVIATI LA MATTINA DEL 17 DICEMBRE. INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE DEGLI ARCHIVI STORICI DELL’UNIONE EUROPEA.

 
   
  Firenze, 15 Dicembre 2009 - Si tratta di un momento importante per la memoria storica del processo di integrazione europea, e sono state invitate a partecipare numerose personalità legate alla costruzione dell’Europa, insieme a numerose autorità politiche italiane ed europee. L’evento è organizzato dall’Istituto Universitario Europeo (Iue) di Firenze, che gestisce gli Archivi Storici per conto dell’Unione Europea. Villa Salviati fu acquistata dal Governo Italiano nel 2000 perché già allora era chiaro che la sede di Villa Il Poggiolo sarebbe a breve divenuta insufficiente ad accogliere la massa di documenti storici che annualmente affluiscono dalle principali Istituzioni dell’Unione. Dopo una fase preliminare di preparazione e pianificazione, i lavori di restauro e ristrutturazione della villa rinascimentale sono iniziati a metà 2008, sotto la guida del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Toscana, e si è ora conclusa la prima e principale tranche dei lavori, concernente l’archivio ipogeo ed il restauro di tetti e facciate della Villa. Il recupero ed il restauro di Villa Salviati rappresentano un’opera importante per l’Istituto Universitario Europeo, ma anche per la città di Firenze. Avere a Firenze l’istituzione che conserva la memoria storica del processo di integrazione europea rappresenta non tanto e non solo un motivo di prestigio, ma anche un deciso contributo alla ricchezza culturale e accademica della città. La nuova sede degli Archivi Storici sarà ben più consona della precedente dal punto di vista della bellezza e prestigio dei locali, ma anche molto più efficiente e moderna. Gli studiosi, gli storici e tutti quanti sono interessati al processo di integrazione europea troveranno a Villa Salviati una sede dotata di ampi spazi e delle più moderne tecnologie di consultazione di documenti storici che sono disponibili unicamente a Firenze. Gli Archivi storici dell’Unione europea hanno il compito di raccogliere, archiviare, salvaguardare e rendere disponibili al pubblico i documenti storici delle istituzioni europee della Comunità del carbone e dell’acciaio, della Comunità Economica Europea e dell’Euratom, risalenti ad almeno 30 anni prima. Dal settembre 2004, gli Archivi hanno ricevuto inoltre il mandato di accogliere, sotto forma di depositi privati, i documenti di personalità del mondo politico o dell’alta amministrazione comunitaria che hanno operato a favore del processo d’integrazione europea, nonché quelli di movimenti e organizzazioni aventi per scopo il raggiungimento del medesimo obiettivo. Tra le collezioni si possono citare i documenti privati di Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Edoardo Martino, Albert Coppé, Lionello Levi Sandri, Carlo Scarascia Mugnozza, Franco Maria Malfatti, Lorenzo Natali, Romano Prodi; ma anche atti di gruppi come il Gruppo socialista del Parlamento europeo, del Movimento federalista europeo, e di altri movimenti e associazioni pro- europei. Anche importanti organizzazioni europee, quali l’Agenzia spaziale europea (Esa) o l’Organizzazione europea per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse) hanno deciso di affidare i propri documenti agli Archivi Storici dell’Unione Europea. Infine, qualche notizia storica sulla villa che ospiterà gli Archivi e sui lavori di restauro: Villa Salviati, complesso storico monumentale, fu un tempo residenza dell’antico e prestigioso casato fiorentino dei Salviati (imparentato con gli stessi Medici). I Salviati acquistarono la villa e i terreni circostanti nel 1445. Lo stesso anno cominciò una serie di lavori alla villa che vennero affidati alle maestranze del cantiere michelozziano. Nel tempo la villa subì vari interventi di restauro o ristrutturazione. Le trasformazioni ottocentesche hanno parzialmente alterato l’antico complesso, che conserva tuttavia l’austero aspetto quattrocentesco. I lavori di restauro, seguiti anche dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici per le province di Firenze, Pistoia e Prato, si sono rivelati particolarmente complessi per l’esigenza di salvaguardare la natura storica e monumentale della Villa ed al contempo di renderla fruibile per le esigenze degli Asue. A tal fine si è creato un innovativo archivio ipogeo, che consente di disporre di locali adatti alla raccolta e conservazione, con le più moderne tecnologie, di un crescente volume di documenti di importanza storica, senza compromettere la stabilità dell’edificio. Dopo anni di abbandono, quindi, Villa Salviati torna di nuovo alla vita e soprattutto torna alla cultura, per l’Europa e per Firenze. .  
   
 

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