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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Gennaio 2010
 
   
  TOSCANA: L´ASSESSORE REGIONALE IN VAL DI BISENZIO, A VERNIO E CANTAGALLO LA REGIONE FARÀ LA SUA PARTE. DAL MINISTERO MAI ARRIVATI I 13 MILIONI E MEZZO DEL 2009

 
   
   Firenze, 12 gennaio 2010 - «Presteremo la massima attenzione a questa ed altre emergenze in corso. Certo dobbiamo fare i conti con risorse sempre più esigue, soldi per adesso solo promessi e competenze che il governo, in materia di difesa del suolo, sta sottraendo alle Regioni». L´assessore alla protezione civile e difesa del suolo Marco Betti l’altro ieri era in Valbisenzio, in provincia di Prato: un sopralluogo a Mercatale di Vernio e a Montepiano, isolata da prima di Natale per una vasta frana lungo la strada regionale che di fatto ha inghiottito gran parte della carreggiata. Un sopralluogo in compagnia dei sindaci di Cantagallo e Vernio, del presidente della Comunità montana, del presidente della Provincia di Prato e del presidente dell´Uncem, l´Unione delle comunità montane di tutta la Toscana. «Occorre fare presto – dice Betti – La frana e l´isolamento del paese, qui come in altre parti della Toscana, mette a rischio le stesse attività economiche. I Comuni si sono già rimboccati le maniche per creare una viabilità alternativa sicura e adeguata al traffico che dovrà transitare». «Noi – promette - faremo la nostra parte. Certo però è difficile anche solo programmare quando il governo non distribuisce le risorse che pure erano state destinate alle Regioni». «Aspettiamo ancora – spiega - i 13 milioni e mezzo stanziati l´anno scorso e che il Ministero non ha mai ripartito». Tredici milioni, che si sommavano ai 20 stanziati da Regione e enti locali e con cui erano già stati programmati interventi sulle aree più colpite dalle piogge un anno fa e opere di prevenzione su argini e terreni franosi, in Lunigiana e Garfagnana, dove adesso la situazione si è aggravata. «Oltre a questo - conclude l´assessore regionale - qualcuno vorrebbe adesso toglierci pure le competenze. Con una norma inserita nell´ultima finanziaria e un decreto legge proposto ed approvato dal ministro Prestigiacomo prima della fine dell´anno, le Regioni rischiano su molti temi di essere al massimo ´ascoltate´. E a volte neppure questo: come sul miliardo del Cipe stanziato per rimuovere le situazioni di più elevato rischio idrogeologico o i piani straordinari del post emergenza. Quello che si delinea è un modello, non concordato e mai discusso, dove è il ministero che decide tutto: compresa la quota di cofinanziamento regionale nel caso di accordi di programma». .  
   
 

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