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Notiziario Marketpress di
Giovedì 14 Gennaio 2010 |
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PARLAMENTO EUROPEO, LUNEDÌ: AUDIZIONI DI ASTHON, LEWANDOWSKI, PIEBALGS E OLLI REHN
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Bruxelles, 14 gennaio 2010 - Le audizioni sono entrate subito nel vivo: il 12 gennaio la futura "Ministra degli Esteri" Catherine Ashton ha suscitato l´attenzione dei media di tutta Europa. Grande interesse anche per il commissario al Bilancio, il polacco Janus Lewandoswski e per i volti noti della Commissione Olli Rehn, candidato all´importante delega degli Affari economici e monetari, e il lettone Piebalgs, aspirante commissario per lo Sviluppo. Lady Asthon: "Un´europa credibile nel mondo" "Afghanistan e Pakistan, Iran, Medio Oriente, Somalia e Yemen" sono chiaramente le priorità della candidata ´Ministra degli Esteri´ europea, il cui obiettivo principale è "un ruolo più forte e più credibile per l´Europa nel mondo". Buona parte dell´audizione, durata per tre fitte ore di domande e risposte in una sala stracolma, è stata dedicata alla costituzione del nuovo Servizio europeo d´Azione Esterna, un corpo diplomatico che risponderà direttamente alla Asthon e che - ha assicurato - "sarà soggetto a pieno scrutino da parte del Parlamento". Sulla Russia l´ex-presidente della Camera dei Lord ha detto che l´Ue "ha bisogno di una relazione più stretta con Mosca, ma anche di differenziare le sue fonti di energia", mentre sull´Afghanistan e il ruolo delle truppe europee la Ashton ritiene che l´importante sia "che l´Ue produca risultati concreti per i cittadini afghani". La baronessa ha infine annunciato che oggi, 12 gennaio, avrebbe incontrato gli inviati speciali per il Medio Oriente dell´Onu (Tony Blair) e degli Usa (George Mitchell), per avanzare insieme sul dossier Israele-palestina. Lewandowski: "L´europa non è pronta per una tassa pan-europea" Ex-presidente della commissione Bilancio del Parlamento, Janusz Lewandowski è finito dall´altra parte della cattedra, interrogato dai suoi ex-colleghi. Che però non hanno fatto sconti: domande a pioggia per tre ore di interrogazione sulla revisione del quadro finanziario pluriennale dell´Ue, il contrasto alle frodi ai danni dei fondi Ue, e l´idea di una tassa comune europea. "L´europa non è pronta per una tassazione pan-europea", ha detto l´economista polacco, lasciando tuttavia la porta aperta a nuove fonti di finanziamento per il budget comunitario, come per esempio una "Tobin Tax" europea sulle transizioni finanziarie. "Un orientamento chiave" per il prossimo periodo di programmazione finanziaria (sette anni) secondo lui è la ricetta: il cambiamento climatico, o più in generale l´ambiente, potrebbero essere la chiave. Rigore e attenzione sull´uso delle risorse Ue: "fondi strutturali e aiuti allo sviluppo sono le aree più problematiche", ha spiegato, dicendo che "l´11% di errori nella spesa, come oggi, è una soglia non tollerabile". Piebalgs: "La Ue deve restare leader negli aiuti allo sviluppo" Il già commissario lettone Andris Piebalgs si cimenta nell´area dello sviluppo, un settore vasto con obiettivi ambiziosissimi: la lotta alla povertà, la cooperazione nel contrasto dei cambiamenti climatici nel Sud del mondo, i diritti umani e l´efficacia degli aiuti europei. "L´europa deve restare" - ha detto l´ex-commissario all´Energia -"leader negli aiuti e nel suo ruolo nel sud del mondo". Importante che le politiche europee nei confronti dei Paesi in via di sviluppo siano coordinate fra loro: "Non possiamo dare con una mano e con l´atra togliere". Per questo spera in una collaborazione "fruttuosa" con Lady Ashton, l´Alto Rappresentante per la politica estera. Sostiene che i fondi per "mitigare i cambiamenti climatici" e quelli per lo sviluppo debbano restare separati e alla fine promette "disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7" per il Parlamento europeo. Avrà convinto i deputati?! Olli Rehn: "Il patto di Stabilità non si tocca" Una presenza nota a Bruxelles: è stato parlamentare europeo e poi due volte commissario. A questo giro, Barroso gli ha proposto un incarico molto importante, quello degli Affari economici e monetari. Portafoglio chiave in tempo di crisi. "Serve una exit strategy dalla crisi" e una delle ricette, per il finlandese, è "finanze pubbliche sane". Ma anche prospettive comuni su "lavoro, prosperità e stabilità". A questo fine Rehn appoggia la nuova "strategia 2020" per la crescita, e assicura che il Trattato di Lisbona garantisce "strumenti nuovi" per rendere più vincolanti gli obiettivi. Molti deputati hanno sottolineato come uno dei problemi principali sia "la supervisione" e il coordinamento delle politiche economiche da parte dei Governi europei. Rehn ha promesso che una delle prime azioni sarà sviluppare "strumenti per stringere la cooperazione fra i Paesi della zona euro" e rafforzare la sorveglianza preventiva. Per lui il "Patto" rimane "il giusto meccanismo per tornare alla stabilità", ed è importante che i Paesi si attengano strettamente alle regole: "la Grecia sarà il primo test di funzionamento dei nuovi strumenti". . |
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