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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Maggio 2006 |
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SALVIAMO I BAMBINI UNA NOVITÀ DRAMMATURGICA DI RENATO GABRIELLI
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Milano, 23 maggio 2006 - Arriva a Milano lo spettacolo Salviamo i bambini, novità teatrale prodotta da Extracandoni, la rete costituita da sette teatri italiani - Css Teatro stabile di innovazione del Fvg, Teatro Kismet Operà di Bari, Nuovo Teatro Nuovo - di Napoli, Teatro Litta di Milano, Teatro Eliseo di Roma, Arena del Sole Nuova Scena di Bologna e Arca Azzurra Teatro di S. Casciano Val di Pesa (Firenze) - che dal 2005 si stanno impegnando assieme nella co-produzione di nuova drammaturgia in Italia. Fra gli obiettivi dell’innovativa rete teatrale, l’avvio di un¹attività intensa e diffusa a livello territoriale che, partendo dalla commissione per la scrittura drammaturgica, comprenderà ogni anno anche la produzione e la distribuzione teatrale. Già in questa stagione, dal debutto fino al 16 giugno, lo spettacolo avrà infatti una sua intensa ³vita teatrale², con cinquanta repliche garantite nei teatri di tutta Italia, da Bari, a Firenze, a Bologna, Napoli, Roma, Milano. Lo spettacolo della beneficenza, o la beneficenza come spettacolo, è al centro di questa nuova commedia nera di Renato Gabrielli, drammaturgo milanese e sensibile osservatore dei punti nevralgici della nostra contemporaneità con una scrittura capace di condensare e deformare la banalità della cronaca e di offrire al pubblico stralunati rispecchiamenti. In scena un cast di attori - Elena Callegari, Aram Kian, Massimiliano Speziani e Sandra Toffolatti, su cui si è modellata la scrittura di Gabrielli, sviluppata anche durante le prove e in un dialogo serrato con la regista, la toscana Sabrina Sinatti. Il punto di partenza dell¹azione teatrale in Salviamo i bambini è uno sguardo lo sguardo enigmatico e vuoto di un bambino di un paese lontano che si fissa sul volto di una donna. Questa donna appartiene al nostro mondo. Forse è una benefattrice di quel bambino. Forse lui la sta osservando da una postazione internet con webcam che lei stessa gli ha regalato. O magari invece lo sguardo è frutto dell¹immaginazione della donna; fatto sta che negli occhi di quel bambino lei si vorrebbe perdere, come in un sogno di amore puro e bontà senza condizioni ma non ci riesce. Preferirebbe definirsi, spiegarsi, presentarsi, raccontarsi, e in tal modo provoca, nell¹intimo della stanza da cui cerca di comunicare con il bambino, l¹irruzione di figure grottesche e inquietanti che sembrano contraddire i suoi slanci affettivi e le sue aspirazioni umanitarie. Certo, alla dottoressa Gaia viene riconosciuto di essere buona, anzi ³troppo buona²; la sua azienda, Etiketta, dispensa ricche donazioni ai ³diversamente fortunati², e all¹apparenza sembra trovare un miracoloso equilibrio tra valori morali e profitto. Ma i personaggi che le stanno accanto una ciarliera e svampita collaboratrice domestica contaminata da ambizioni da ³velina² televisiva e un greve ethical brand manager perennemente in tenuta da calciatore gettano luce su una vita privata arida, vuota, votata al consumo e a un sentimentalismo tutto esteriore. Lo spettacolo offerto al bambino lontano diventa poi decisamente imbarazzante per l¹arrivo inatteso di un prete dall¹ambigua e sospetta bonarietà, evasivo sui motivi della propria visita quanto perentorio nell¹autoinvitarsi a pranzo. Mentre intorno a lei crescono la promiscuità e l¹ingestione compulsiva di alcool e cibo, Gaia comincia a sospettare che l¹intrusione del prete preluda allo svelamento di una realtà per lei scomoda. E¹ sempre stata limpida, onesta, senza macchia, la sua conduzione degli affari? E allora perché col passare del tempo lo sguardo di quel bambino le risulta sempre meno sostenibile, sempre più angosciosamente accusatorio? Nello scontro finale con i suoi interlocutori, la donna si trova di fronte all¹abissale difficoltà di sentirsi buoni in un mondo che non si spera più di cambiare e in cui perfino il vecchio buon mistero si presenta sotto la maschera deforme di una farsesca assurdità. Renato Gabrielli si diploma attore nel 1988 presso la Scuola d´Arte Drammatica "Paolo Grassi". Ha scritto per il teatro Lettere alla fidanzata. (1989) ,Oltremare (1990), Oplà, siamo vivi! (1993) e Moro e il suo boia (1994). Dal 1997 al 2001 è drammaturgo del Centro Teatrale Bresciano. Per il Ctb scrive e dirige le commedie Una donna romantica (1998), Curriculum Vitae (1999) e Giudici (2002). Nel 2003 debutta al Teatro Litta di Milano La sua commedia Vendutissimi Death and the City, una sua trilogia di monologhi tradotti in inglese da Margaret Rose, debutta al Tron Theatre di Glasgow, per la regia di Carrie Cracknell. Nel 2004 riceve il Premio Herald Angel durante il Fringe Festival di Edimburgo. Nel 2005 scrive il testo bilingue di A Different Language, diretto da Graham Eatough, per la compagnia scozzese Suspect Culture e il Teatro Stabile del Fvg. “Salviamo I Bambini” regia di Sabrina Sinatti con Elena Callegari, Aram Kian, Massimiliano Speziani, Sandra Toffolatti musiche Jacopo Pellegrini scene e costumi Nicolas Bovey disegno luci Gianni Staropoli. Una co-produzione: Extracandoni teatri in rete per la promozione, la produzione, la diffusione della nuova drammaturgia. Udine, Teatro S. Giorgio, 28-29-30 marzo 2006; Bari, Teatro Kismet 1-2 aprile S. Casciano Val di Pesa (Fi), Teatro Comunale ³Niccolini² 5 aprile ; Castel Fiorentino (Fi), Ridotto del Teatro del Popolo 6 aprile ; Bologna, Teatro delle Moline 7-9 aprile ; Napoli, Teatro Nuovo 5-14 maggio; Roma, Teatro Eliseo 16-21 maggio 2006. . |
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