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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Gennaio 2010 |
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SCUOLA IN UMBRIA: PROGRAMMAZIONE PER ASSESSORE PRODI “SU INDIRIZZI NESSUNA CERTEZZA”
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Perugia, 19 gennaio 2010 - La difficile situazione della programmazione del prossimo anno scolastico, a causa dei ritardi del governo nell’emanare i regolamenti di riforma degli indirizzi della scuola secondaria superiore, sarà fra gli argomenti dell’incontro convocato per oggi 19 gennaio dall’assessore regionale all’istruzione Maria Prodi con le Province di Perugia e Terni, gli uffici decentrati del ministero della pubblica istruzione, l’ufficio scolastico regionale e gli uffici provinciali, i sindacati ed i rappresentanti delle autonomie scolastiche. “Mentre i ragazzi e le loro famiglie cercano di orientarsi, in molti casi le scuole non sono in grado di sapere quali indirizzi avranno e in che modo saranno strutturati. Il Consiglio di Stato nell’esprimere il suo parere - afferma Prodi - ha suggerito alcune modifiche al governo. Anche il parere parlamentare, atteso fra qualche giorno, conterrà l’invito a modificare alcune parti dei regolamenti. Inoltre non sappiamo come verranno impostate le confluenze fra vecchi e nuovi indirizzi perché sembra che la materia sia ancora oggetto di modifica da parte del ministero”. L’attuale situazione blocca – per l’assessore - la possibilità della Regione di adempiere ad una sua precisa competenza: l’emanazione del Piano dell’offerta formativa. A ciò si aggiunge la preoccupazione che potrebbero non esserci i tempi utili ad operare prima dello scioglimento del Consiglio regionale qualora, uscite le tabelle di confluenza, dovesse presentarsi la necessità di modifiche per recuperare tipologie di corsi cancellati o evitare sovrapposizioni di corsi simili in scuole che stanno nello stesso territorio. “Il passaggio verso nuovi indirizzi - ricorda l’assessore - cancella le sperimentazioni, che sono il volto presentato dalla scuola italiana negli ultimi decenni. Il ministero si riferisce ai vecchi indirizzi ordinamentali ma l’offerta formativa concretamente presente nelle scuole era, grazie alle sperimentazioni, già molto evoluta. Come si potrà recuperare tutto quel patrimonio di innovazione? Si chiede Prodi. Le scuole avranno ampi margini di flessibilità ma – secondo l’assessore – mancano le risorse per pagare insegnamenti diversi da quelli standard previsti negli indirizzi e quindi la flessibilità rischia di restare sulla carta. C’è infine incertezza sulla definizione delle indicazioni nazionali, l’articolazione delle cattedre e gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi per i quali il Consiglio di Stato chiede di procedere con ulteriori regolamenti anziché con semplici decreti ministeriali e ciò comporta la necessità di tempi più lunghi e di ulteriori passaggi. “La Regione – sottolinea Prodi - ha proceduto a tutte le fasi di preparazione di sua competenza, ma non può contribuire a realizzare una riforma fino a che il ministero non la approva”. . |
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