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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Gennaio 2010 |
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AMPLIATA “TERAPIA DEL SORRISO” NELL’ULSS 18 DI ROVIGO
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Rovigo, 25 gennaio 2010 - La “terapia del sorriso”, già utilizzata all’interno di pediatria e di geriatria dell’ospedale di Rovigo, sarà ampliata ad altri reparti dello stesso ospedale e sarà sperimentata anche nella struttura ospedaliera di Trecenta. Lo ha annunciato il 22 gennaio il direttore dei servizi sociali dell’Ulss n. 18 di Rovigo Carlo Scapin, insieme al direttore sanitario Giovanni Pilati, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato l’assessore regionale al bilancio Isi Coppola. Era presente anche il presidente dell’Associazione Dottor Clown di Rovigo, Ilie Holban. Il potenziamento sarà possibile grazie ad un finanziamento regionale di 22 mila. Con “terapia del sorriso” (chiamata anche gelotologia o clownterapia) si intende l’utilizzo, attraverso personale sanitario e volontari appositamente formati, il sorriso e il pensiero positivo in funzione terapeutica. In più, grazie al finanziamento regionale l’Ulss di Rovigo avvierà la formazione di 20 operatori dei Centri diurni per disabili (Ceod) per integrare con questa tipologia di approccio l’attività svolta e sarà dato spazio anche alla realizzazione di tirocini formativi per 35 nuovi volontari che intendano iniziare l’attività di Dottor Clown presso l’associazione di Rovigo. Il direttore sanitario Pilati ha sottolineato che è dimostrato da evidenze scientifiche che la terapia del sorriso aiuta nei processi di guarigione e di miglioramento dello stato di salute dei pazienti. L’attività sarà estesa ai reparti di oncologia, analogamente a quanto già in atto a Padova, Vicenza e Belluno. “Andremo a vedere come operano in quelle sedi – ha spiegato Holban – per portare questa esperienza anche a Rovigo”. Da parte sua l’assessore Coppola ha sottolineato che si tratta di risorse della Regione aggiuntive rispetto a quanto trasferito dallo Stato per la sanità. Già con un emendamento alla legge finanziaria regionale 2005, era stata accolta la proposta di dedicare risorse a terapie particolari come la Pet Therapy e la Clownterapia. Il livello di eccellenza della sanità del Veneto – ha aggiunto – ci permette di andare oltre la qualità dei servizi per guardare alla sfera emotiva e psicologica del malato, che coinvolge anche il rapporto con la famiglia per patologie che spesso ne sconvolgono la vita. L’assessore Coppola ha infine garantito che anche nel bilancio 2010 saranno confermate le risorse previste per queste forme di terapie complementari avviate nella nostra regione. Nel Veneto sono circa 430 i volontari impegnati nella clowterapia. L’associazione di Rovigo ne conta una trentina. . |
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