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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Febbraio 2010
 
   
  LE POLITICHE PER L´ACCESSO AL CREDITO DELLE IMPRESE ARTIGIANE

 
   
  Torino, 1 febbraio 2010 - Esperienze regionali a confronto, il 28 gennaio a Torino, nel corso del convegno organizzato dall’assessorato all’Artigianato della Regione Piemonte con l’obiettivo di analizzare le politiche messe in campo dall’Amministrazione in materia di credito alle imprese artigiane e le successive ricadute sull’economia del territorio. L’accesso al credito è un problema particolarmente sentito dalle piccole imprese, ancora di più in questo momento di forte crisi. Nel difficile compito di individuare le risposte pubbliche al problema, dopo il decentramento delle competenze in materia di artigianato, il ruolo delle regioni ha assunto una rilevanza di primo piano. “Con la legge 1 del 2009 (il Testo unico in materia di artigianato) – spiega il vicepresidente della Giunta Paolo Peveraro con delega all’artigianato - la Regione Piemonte ha avviato un’importante riforma degli assetti della sua politica per l’artigianato che punta molto sulla programmazione degli interventi economici a favore delle imprese artigiane. Ecco allora che, in ragione di questa maggiore flessibilità nella predisposizione degli interventi, per l’Amministrazione diventa importante conoscere come si comportano le altre regioni per trarne eventualmente utili suggerimenti”. Cosa accade in Lombardia e in Toscana è stato approfondito da una ricerca condotta con il coordinamento del Sistema informativo delle Attività produttive della Regione Piemonte. Dalla comparazione dei due casi analizzati con il Piemonte è emerso che a fronte di un’apparente uniformità nelle politiche delle tre regioni, sono riscontrabili interessanti elementi di peculiarità per quanto riguarda la struttura di governance, l’impianto normativo e programmatico, la configurazione delle misure agevolative e il sistema dei confidi e della garanzia. In tema di governance c’è una comune tendenza all’azione diretta sul sistema del credito, attraverso la propria finanziaria regionale o la partecipazione o il sostegno finanziario al principale soggetto di garanzia, benché con modalità diverse. In relazione alla governance esterna sono invece da segnalare la concertazione con le confederazioni artigiane nel caso piemontese, il sistema concertativo toscano tra Regione e banche e infine la strutturata collaborazione della Lombardia con il sistema camerale. Rispetto alla normativa: spiccano come casi estremi il Testo unico sull’artigianato piemontese e le cinque leggi, esclusive e generali, della Lombardia mentre è comune l’approccio nell’identificazione degli interventi a sostegno del sistema di garanzia. Dal canto suo la programmazione risulta riflettere la settorializzazione rilevata a livello legislativo con il Piemonte da un lato che si dota di due strumenti specifici per il comparto e la Lombardia e la Toscana dall’altro che invece non prevedono documenti ad hoc per l’artigianato. Dall’esame delle misure agevolative è emerso un comune processo di razionalizzazione delle misure e della gestione dei fondi, a cui si accompagna però una diversa ottica: “esclusiva” in Piemonte e Lombardia e tendenzialmente “generalista” in Toscana. Inoltre è diverso il rapporto con Artigiancassa: il Piemonte ha rinnovato la convenzione, la Toscana l’ha ridotta a un solo intervento, in Lombardia c’è stato il subentro della finanziaria regionale. Infine la ricerca ha evidenziato esperienze diverse nel sistema di garanzia: in Piemonte e in Toscana incentrato sulla razionalizzazione dei confidi di primo grado (pochi ma rilevanti) e in Lombardia caratterizzato da un soggetto unico di secondo livello con finalità di controgarante, che fa da contrappeso ad un sistema di confidi di primo grado (molti soggetti di medio-piccole dimensioni e con rilevanza settoriale e/o territoriale). “Per quanto riguarda il Piemonte – conclude Peveraro – un elemento molto importante è la concertazione della Regione con le associazioni di categoria, dalla quale tra l’altro è nato il Testo unico per l’artigianato, legge che, in fase di programmazione, assegna un posto di rilievo alle iniziative riguardanti l’accesso al credito per le imprese artigiane con l’obiettivo di favorirlo, soprattutto in momenti come questo, di profonda crisi. Per fronteggiare le difficoltà congiunturali, prima fra tutte la stretta creditizia, la Regione ha inoltre assunto, a partire dall’inizio dell’anno, una serie di misure straordinarie, tra cui: lo stanziamento di 72 milioni di euro per la patrimonializzazione del sistema dei Confidi regionale, il fondo di riassicurazione per le Pmi con una dotazione di 40 milioni di euro e la moratoria sui debiti delle imprese nei confronti del sistema bancario”. .  
   
 

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