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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Febbraio 2010
 
   
  LA CRISI NON FERMA IL TURISMO COMASCO: NEL 2009 ARRIVI A +5,57%

 
   
  E’ l’unica Provincia lombarda a avere un dato positivo nell’anno appena passato. In 5 anni turisti cresciuti del 37%. Nemmeno la crisi economica ferma la crescita del turismo lariano. Non solo. La nostra Provincia è l’unica in Lombardia a presentare un segno positivo nell’anno appena trascorso. Il risultato, per certi versi sorprendente, emerge dai dati sui flussi turistici presentati oggi dall’assessore provinciale al Turismo, Achille Mojoli, dal presidente degli albergatori Alberto Proserpio e dal delegato al Turismo della Camera di Commercio Andrea Camesasca. “Ancora una volta il nostro turismo - spiega Mojoli - si dimostra un’arma vincente e con ampi margini di sviluppo. Nel 2009, certamente, abbiamo potuto godere su alcuni fattori positivi, come il tempo buono e i prezzi tenuti ragionevolmente contenuti dai nostri albergatori, ma abbiamo anche saputo applicare una strategia di comunicazione mirata e incentrata soprattutto sugli incontri con i tour operator di molti paesi, specialmente europei”. I dati del resto non ammettono repliche e il trend positivo del nostro comparto turistico prosegue senza sosta da 5 anni: basti pensare che dal 2005 al 2009 gli arrivi sono cresciuti di qualcosa come il 37,15%. Segnatamente nel 2009 gli arrivi di turisti nel comasco sono stati oltre 900mila con un incremento del 5,57% rispetto al 2008. Positive anche le presenze (+ 3,22%). Teniamo conto che la forza del turismo comasco risiede soprattutto nel mercato straniero (circa il 70% degli arrivi), e se quest’anno da una parte si è registrata una certa sofferenza (anche a causa della forza dell’euro) per quanto riguarda Usa, Gran Bretagna, Irlanda, Australia e Giappone, d’altra parte i paesi dell’Unione Europea hanno fatto registrare incrementi a due cifre. Da sottolineare, infine, anche il vero e proprio boom di turisti cinesi, ancora poco significativi in termini assoluti, ma praticamente raddoppiati di numero. Insomma se il 2009, anno nero dell’economia mondiale, è andato così bene per il nostro turismo è evidente che le prospettive per il futuro non possono che essere positive. “il trend partito nel 2005 non accenna fermarsi - conclude Mojoli - ma ciò non significa che dobbiamo dormire sugli allori. I prossimi 10 anni saranno decisivi per creare quelle infrastrutture e quella mentalità necessarie per consolidare il settore turismo come uno dei pilastri della nostra economia. Per questo dobbiamo costruire strutture ricreative di qualità, dare impulso alle scuole alberghiere, all’insegnamento dell’inglese (solo il 10% della popolazione lo parla), ma anche alla voglia della gente di confrontarsi e convivere con gli ospiti che vengono a visitare il nostro magnifico territorio e a portarci risorse importanti”.  
   
 

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