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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Febbraio 2010
 
   
  PIANO CONTROLLO NUMERICO CORMORANI: SÌ DELL’ISPRA AD AZIONI DI DISTURBO CON UN MASSIMO DI 40 ABBATTIMENTI ALL’ANNO. OBIETTIVO: TUTELARE IL PATRIMONIO ITTICO DI LAGHI, FIUMI E TORRENTI DEL VCO.

 
   
  A fronte del parere favorevole espresso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, richiesto dalla Legge Regionale, la Giunta Provinciale ha deliberato in favore di un piano triennale di contenimento cormorani per rispondere alla necessità di contrastare l’impoverimento del patrimonio ittico locale determinato dallo ‘svernamento’ nella nostra zona di circa 600 di questi uccelli acquatici. Da ormai una decina d’anni centinaia di esemplari di questa specie sostano da ottobre-marzo in diverse aree del Verbano, Cusio, Ossola, con particolare insistenza sull’asta del Toce e nei canneti all’interno della Riserva Naturale del Lago Maggiore. “La Polizia Provinciale – spiega l’Assessore alla Tutela Faunistica Alberto Preioni – sta definendo un piano con il quale arginare, attraverso azioni di disturbo che contemplano l’abbattimento fino a un massimo di 40 cormorani in un anno, le depredazioni nei nostri laghi, fiumi e torrenti da parte di questi uccelli che mediamente si cibano di 400 grammi giornalieri di pesce. Le associazioni dei pescatori hanno più volte sollecitato questo intervento perché la loro presenza per tutto l’autunno e inverno vanifica gli sforzi compiuti in favore di un ripopolamento delle acque attraverso la ‘semina’ di avanotti. Va inoltre fatto presente che alcune famiglie di questi uccelli, che solitamente con la primavera riprendono la rotta verso il Nord Europa, sono diventate stanziali con conseguenze evidenti sulla composizione e popolosità della nostra fauna ittica, in particolare su pesci pregiati come la trota mormorata e il temolo”. Numerose le province d’Italia che hanno già messo in pratica analoghi piani di controllo numerico con l’obiettivo di contrastare una presenza che va ad alterare i rapporti di biodiversità faunistica delle zone acquatiche. Al momento non s’interverrà con alcuna azione di disturbo all’interno del Canneto di Fondotoce, perché area protetta dove non sono ammessi interventi di questo genere se non previa adozione di un piano di contenimento da parte dell’Ente di gestione del Parco regionale. Proprio qui si concentra il più ampio posatoio sul Lago Maggiore, anche se sono più i fiumi a risentire della presenza dei cormorani, con una concentrazione ittica più bassa ma più pregiata. “Questo piano, volto a dissuadere questi predatori dal diventare stanziali nelle nostre zone lacuali e fluviali, penso sia un valido compromesso per mantenere il delicato equilibrio – commenta l’Assessore Preioni – tra le istanze di pescatori, l’interesse della tutela delle specie ittiche autoctone e quelle delle associazioni ambientaliste che ritengono l’intervento dell’uomo nella correzione di questi fenomeni debba essere ridotto al minimo”. Nella sua relazione l’Ispra ha altresì rivolto all’Amministrazione Provinciale del Vco alcune raccomandazioni che rispondono in gran parte a quanto già messo in atto in ambito di adeguamento dei Deflussi Minimi Vitali in corrispondenza degli sbarramenti idroelettrici lungo il Toce. Su alcuni di essi da quattro anni è in vigore una sperimentazione per definire il valore ottimale del rilascio idrico, che poi potrà essere applicato ad altre captazioni. Inoltre – fa sapere in una nota il Settore Ambiente – sarà cura dell’Amministrazione Provinciale attraverso un confronto con le società concessionarie, in particolare Enel, verificare la possibilità di realizzare nuove scale di risalita per i pesci laddove già sussistono sbarramenti e sui quali la Legge non obbliga la loro realizzazione, prevista invece per le nuove concessioni, tuttavia al momento non ammesse dai vincoli posti dal Piano Territoriale Provinciale. .  
   
 

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