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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Febbraio 2010 |
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“DETECTION TECHNOLOGIES, COUNTER-TERRORISM ETHICS, AND HUMAN RIGHTS”: LA SECONDA RIUNIONE ALL’ ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO DI FIRENZE. SI DISCUTE DI PROCEDIMENTI DI DETENZIONE, ETICA DELL’ANTITERRORISMO E DIRITTI UMANI.
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Firenze, 18 Febbraio 2010 - “Il miglioramento delle tecnologie investigative contro il terrorismo può permettere anche una maggiore salvaguardia per i diritti umani”. L’istituto Universitario Europeo ospiterà, il 18 e 19 febbraio, un convegno sul progetto di ricerca Detecter (Detection Technologies, Counter-terrorism Ethics, and Human Rights) fondato dall’Unione Europea come parte del 7° Programma Quadro. Il progetto, di durata triennale e del valore di 1,8 milioni di Euro, comprende sette partners coordinati dal Professor Tom Sorell dell’Università di Birmingham. A dirigere il gruppo di ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo è Martin Scheinin, Professore di Diritto Pubblico Internazionale e relatore speciale per le Nazioni Unite sui diritti umani e l’antiterrorismo. Il Professor Scheinin sottolinea le grandi potenzialità insite in un progetto di ricerca accademico che, come questo, è volto ad arricchire, a vari livelli, l’attuale lavoro di lotta al terrorismo. Detecter tenta di cooperare direttamente con gli ingegneri che lavorano per lo sviluppo delle tecnologie e con le forze di polizia e i servizi segreti nazionali coinvolti nella lotta al terrorismo. Tramite il mandato delle Nazioni Unite il progetto collabora con la Commissione per lo sviluppo della lotta al terrorismo, che comprende circa 30 agenzie che operano per la prevenzione al terrorismo a livello globale. I risultati di Detecter saranno di beneficio sia per le politiche dell’Unione Europea che per quelle degli stati nazionali. “Molti esperti in etica e diritti umani sono coinvolti nel progetto Detecter” afferma il Professor Scheinin che sottolinea inoltre come l’incontro di Firenze si collochi in un momento di importante svolta in cui i partners del gruppo Detecter portano i loro primi risultati di ricerca dopo 14 mesi di lavoro e contemporaneamente nel mondo si discute nuovamente sul ruolo delle tecnologie investigative nella prevenzione al terrorismo. “Il miglioramento delle tecnologie investigative contro il terrorismo può permettere anche una maggiore salvaguardia per i diritti umani”, questa la sintesi del Professor Scheinin delle conclusioni a cui si è giunti a questo punto della ricerca. Dare un profilo razziale o etnico ai sospettati di terrorismo è sia discriminatorio che inefficace. Anche le tecnologie eccessivamente lesive della privacy tendono ad essere poco utili nella prevenzione al terrorismo. La lotta condotta fino ad oggi si è troppo focalizzata sulla ricerca della “persona cattiva” quando invece si possono ottenere risultati migliori cercando soluzioni tecnologiche meno invasive e discriminanti ma che allo stesso tempo investigano sul vero oggetto della ricerca: gli esplosivi. “Il ritrovamento delle sostanze esplosive a distanza potrebbe essere un elemento importante per la creazione di soluzioni che siano da un lato compatibili con la salvaguardia dei diritti umani, dall’altro efficaci nella prevenzione degli atti terroristici” afferma il Professor Scheinin. Progetto Detecter: http://www. Detecter. Bham. Ac. Uk/ Detecter E L’istituto Universitario Europeo: http://www. Eui. Eu/documents/departmentscentres/law/professors/scheinin/detecter. Pdf . |
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