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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Marzo 2010
 
   
  MILANO- RACKET, CASE, ALER SGOMBERA ALLOGGIO FIGLIA SIGNORA GABETTI, DE CORATO: “BENE RISPOSTA A UN MESE DA PRIMA RICHIESTA DEL COMUNE DI PROCEDERE A ESCOMIO” ORA ATTENDIAMO DECISIONE DEL TAR SU ALLOGGIO OCCUPATO ABUSIVAMENTE DALLA MADRE, GIOVANNA PESCO

 
   
  Milano, 4 marzo 2010 - “Con lo sgombero dell’alloggio occupato abusivamente da Anna Cardinale si pone fine a una situazione di illegalità nel quartiere Niguarda cui a più riprese ho chiesto di porre rimedio, segnalando il caso anche al Prefetto. E sollecitando l’intervento di Aler. Un primo passo cui ora attendiamo il secondo da parte del Tar. Ovvero la decisione sull’alloggio occupato abusivamente da Giovanna Pesco, madre di Anna Cardinale, attualmente detenuta a San Vittore con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla gestione del racket delle case popolari. Alloggio che il Comune chiede da dieci anni di poter liberare”. Lo afferma il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Da subito – spiega De Corato – ho espresso delle perplessità sull’opportunità che Anna Cardinale scontasse gli arresti domiciliari in un alloggio occupato abusivamente. Il 18 gennaio ho pertanto scritto al Prefetto al Questore e ad Aler, sollecitando l’intervento. Che però non si è potuto attuare stante la gravidanza. Tanto che le Forze dell’ordine, intervenute lo scorso 26 gennaio in via Luigi Monti, dove hanno sgomberato 6 appartamenti legati al clan Pesco-cardinale, non hanno potuto procedere a quell’escomio. A seguito della recente decisione del giudice di revocare gli arresti domiciliari per Anna Cardinale e di disporre la custodia cautelare in carcere, il primo marzo ho pertanto risollecitato Aler all’escomio. Che finalmente è stato portato a termine” “Contro il clan Pesco-cardinale – sottolinea De Corato – Il Comune di Milano chiederà di costituirsi parte civile nel processo che li vede imputati. L’amministrazione si ritiene, infatti, parte lesa vista la pratica, ricordata nell’atto di citazione di giudizio, di impedire gli sgomberi alle Forze dell’ordine, tramite espedienti come ‘collocare bambini e disabili’ nei luoghi occupati abusivamente e ‘organizzare moti di piazza’ con gli occupanti abusivi” “Dopo l’udienza di merito del 9 febbraio scorso – aggiunge De Corato – attendiamo poi serenamente la decisione del Tar, attesa entro 90 giorni, sul ricorso al decreto di rilascio dell’alloggio di via Monti 23 occupato abusivamente da Giovanna Pesco. Un provvedimento emesso dal direttore del settore assegnazione alloggi Erp del Comune e notificato ben dieci anni fa, precisamente il 15 maggio 2000. Senonché il decreto è stato impugnato al Tar, che con ordinanza del 19 luglio 2000 ne ha sospeso l’esecuzione, impedendo così l’escomio già disposto”.  
   
 

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