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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Marzo 2010
 
   
  PROVINCE FONDAMENTALI PER L’ITALIA. I MILANESI FESTEGGINO I 150 ANNI DELLA LORO

 
   
  Milano, 10 marzo 2010 - Si è svolta nel pomeriggio del 5 marzo presso l’aula di Palazzo Isimbardi la seduta del Consiglio convocata per commemorare i 150 anni dalla prima riunione (5 marzo 1860) dell’assemblea provinciale. «Questo Ente celebra oggi una data storica – è intervenuto il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà –. E io, come il primo governatore Massimo d’Azeglio, ho l’onore di parlare in quest’aula consiliare che rappresenta ancora oggi il simbolo dell’Amministrazione di un territorio fondamentale per l’economia, la cultura e la sussidiarietà dell’intero Paese . Molto tempo è passato dal 5 marzo 1860, giorno della prima riunione di un’assise eletta, in base al diritto di voto legato al censo, da meno del 5% dei cittadini. Già un secolo e mezzo fa il nostro territorio era riconosciuto fra i più rappresentativi del Regno d’Italia in ordine allo sviluppo industriale, alla garanzie sociali, all’efficienza della Pubblica amministrazione. Il Milanese e Milano ricoprivano, cioè, nel 1860 un ruolo che rivendichiamo orgogliosamente anche oggi, nonostante ci sia chi, fra gli organi di stampa, mistificando la realtà dei fatti, sostiene che le Province non siano altro che una fabbrica di poltrone che costa ai contribuenti 14 miliardi di euro. Questa tesi è una falsità che i cittadini non in grado di controllare le fonti dell’informazione non possono approfondire. Basta a questa campagna di denigrazione scatenata nei confronti delle Province. Quattordici miliardi sono il costo complessivo di una rete di oltre 100 Enti che, attraverso il serio lavoro di 60.000 dipendenti, assicura la realizzazione di opere di manutenzione delle strade e degli edifici scolastici, vigilanza sui temi dell’ambiente e potenziamento della mobilità con la trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà di indispensabili infrastrutture. Non trovo corretto, quindi, dare un significato diverso al lavoro appassionato di tanti dipendenti, donne e uomini, che quotidianamente dimostrano rispetto per i cittadini attraverso la loro professionalità declinata al servizio di tutti gli italiani». Alla commemorazione in sala consiliare hanno partecipato: Gian Valerio Lombardi, prefetto, Vincenzo Indolfi Questore di Milano, Eros Monsignor Monti vicario episcopale Arcivescovado di Milano, Livia Pomodoro presidente del Tribunale di Milano, Elio Catania, il presidente di Atm, Rodolfo Masto commissario Istituto dei ciechi, Manfredi Palmeri presidente del Consiglio comunale di Milano, Sergio Pascali colonnello Comandante provinciale dei Carabinieri, Carlo Gualdi comandante interregionale dei Carabinieri. Tra il pubblico, molti ex presidenti della Provincia, molti ex vice presidenti del Consiglio della Provincia e molti sindaci del Milanese. Oltre al presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, ai capigruppo, e al prof. Robertino Ghiringhelli, responsabile del dipartimento di Storia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica di Milano che ha illustrato i passaggi storici significativi che hanno portato alla creazione dell’Ente, ha preso la parola il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dapei. «La crisi della rappresentanza – ha sottolineato Dapei - è crisi della democrazia. E’ con questo spirito e con questa consapevolezza che oggi abbiamo ritenuto doveroso celebrare il centocinquantesimo anniversario del Consiglio provinciale di Milano: da un secolo e mezzo la voce dei cittadini dei 134 Comuni grandi e piccoli del territorio milanese, oltre che del capoluogo. Non ci nascondiamo dietro 150 anni di storia. Però, sappiamo che l’istituzione Provincia, così come l’intera architettura amministrativa del nostro Paese, ha bisogno di interventi seri di ripensamento, orientati a renderla più snella ed efficiente».  
   
 

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