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Notiziario Marketpress di
Venerdì 26 Marzo 2010 |
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COLFIORITO: 10 GRU NEL PARCO
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Un gruppo di 10 gru (Grus grus) sono state osservate, nei giorni scorsi, vicino al Parco di Colfiorito, nei campi dell’altopiano di Ricciano. Si tratta di grandi uccelli molto rari nella nostra Regione che si possono osservare in questo territorio esclusivamente durante le migrazioni: le zone umide e coltivate degli altopiani di Colfiorito rappresentano, infatti, un importante sito di sosta, come emerge anche dalle ripetute segnalazioni pervenute negli ultimi anni. Questa migrazione primaverile riguarda il lungo viaggio di questi grandi volatili che va dalle zone di svernamento africane a quelle di nidificazione dell’Europa settentrionale. La zona di Colfiorito risulta particolamente importante per la sosta e il riposo delle gru che poi, riposate, ripartono, riaffrontando il viaggio. Già in questo momento di sosta, le gru si preparano al corteggiamento facendo grandi figure e arruffando le piume in una sorta di esibizione veramente spettacolare, come hanno riferito gli avvistatori. Lo stormo delle 10 gru è stato osservato anche in perfetta formazione a V. Si suppone che ci sia stato il passaggio di più di un gruppo di volatili, in quanto già in precedenza era stato notato un altro gruppo di 7 grù. La Gru (Grus grus) è un volatile di grandi dimensioni, la cui apertura alare può rasentare i due metri e mezzo mentre la sua lunghezza (dalla punta del becco all’apice della coda) sfiora il metro e venti. È presente come nidificante nell’Europa settentrionale ed orientale, fino a raggiungere la Siberia in Asia. Le più importanti popolazioni europee sono concentrate in Russia (30.000-50.000 coppie) e in Svezia (10.000-15.000 cp). Specie essenzialmente migratrice, trascorre l’inverno nella penisola iberica (con importanti concentrazioni nella Laguna di Gallocanta, in Aragona, dove si contano fino ad alcune decine di migliaia di individui), nell’Africa settentrionale (compresi Sudan ed Etiopia) e nel Medio-oriente. Durante la stagione riproduttiva è legata a zone acquitrinose disperse tra le foreste; in inverno e nel corso delle migrazioni frequenta invece ambienti erbosi molto aperti, soprattutto di tipo naturale e semi-naturale, preferendo evitare le coltivazioni intensive. La sua dieta è basata principalmente su alimenti di origine vegetale, che vengono però integrati (soprattutto durante la nidificazione) da prede animali di piccole dimensioni. Monogama e territoriale nella stagione riproduttiva, nelle altre fasi del ciclo annuale diviene spiccatamente gregaria, formando grandi e vociferi stormi che durante il volo si dispongono solitamente in formazioni a V. In Italia è ormai estinta come nidificante da quasi un secolo: intorno al 1920 sono infatti scomparse le ultime coppie che si riproducevano nelle paludi del Veneto orientale. Un tempo, almeno in quelle zone, doveva però essere una specie relativamente comune: non a caso la cittadina di Portogruaro, al confine fra Veneto e Friuli, si fregia nel suo stemma di due gru, che ricorrono anche nel nome della località. Oggi in Italia è presente principalmente durante le migrazioni e (in misura molto minore) come specie svernante. È specialmente la migrazione autunnale (che culmina fra metà ottobre e metà dicembre) che interessa il nostro paese: stormi numerosi sorvolano soprattutto le regioni settentrionali, diretti in Spagna e nell’Africa Nord-occidentale dove trascorreranno l’inverno. L’umbria è interessata solo marginalmente dai movimenti di questa specie, che comunque viene osservata in modo regolare durante le migrazioni. Gli ambiti che sembrano maggiormente interessati a livello locale dal passaggio di gru sono gli altipiani della zona di Colfiorito e la valle del Tevere. |
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