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Notiziario Marketpress di
Venerdì 26 Marzo 2010 |
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MILANO (TEATRO NUOVO): LA DIVINA COMMEDIA, LO SPETTACOLO DELLE GRANDI EMOZIONI
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Dopo il successo delle passate stagioni teatrali, arriva un nuovo allestimento de La Divina Commedia, l´opera basata sul poema dantesco, con le musiche del Maestro Marco Frisina ed il libretto di Gianmario Pagano. Prestigiosa è la collaborazione del Premio Oscar Carlo Rambaldi, che per lo spettacolo ha disegnato le Tre Furie, il Volto di Lucifero e il Grifone, realizzati da Sergio Stivaletti. Il nuovo ed emozionante allestimento teatrale si avvale delle coreografie di Manolo Casalino e della regia di Maurizio Colombi (che ha già firmato i due maggiori successi teatrali delle scorse stagioni: Peter Pan e We Will Rock You). Il team artistico unisce musica, letteratura, danza e arte figurativa, volte a creare insieme un allestimento pensato per entrare in tutti i più bei Teatri d’Italia. La Divina Commedia, opera musicale basata sul poema omonimo di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra Inferno, Purgatorio e Paradiso alla ricerca dell´Amore. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari, i dannati e i beati più famosi della storia entrati nell’immaginario collettivo, in un’indimenticabile e suggestiva cornice di proiezioni e coreografie. Tre Atti per la durata complessiva di due ore e 15 minuti: Prologo e discesa all’Inferno nel Primo, ascesa al Purgatorio nel Secondo ed epilogo del Paradiso nel Terzo. Una produzione Nova Ars Musica Arte Cultura, Teatro delle Erbe e Limelite. Una fitta selva, generata dalla caduta di Lucifero, avvolge e imprigiona un uomo, Dante, che canta il suo desiderio di andare oltre l’oscurità che lo circonda. Da uno spiraglio di luce egli intravede l’amata Beatrice e ode la sua voce che, cantando quell’ “Amore che muove il sole e le stelle” gli infonde coraggio. In suo aiuto giunge anche Virgilio, l’ammirato poeta latino, inviato dal Cielo e dalla stessa Beatrice a proporgli un viaggio assolutamente unico che lo porterà a ritrovare la libertà e l’amore. Dante accetta e la grande avventura comincia. Dopo aver superato la Porta dell’Inferno, i due incontrano Caronte, il traghettatore infernale, che nella sua aria brillante ma dalle dure parole, preannuncia ai dannati la pena che li attende per aver vissuto senza aver saputo amare. Dentro la città infernale, Dante incontra nei vari gironi Francesca, Pier delle Vigne, Ulisse e il conte Ugolino, che in vita hanno rinnegato o frainteso l’Amore. Francesca canta la storia del suo grande e sfortunato amore in un’aria passionale e drammatica; Pier delle Vigne racconta di sé e dell’ingiustizia subita esprimendo il suo dolore sulle note del rock; Ulisse narra della sua spasmodica sete di conoscenza, mentre sullo sfondo le anime dei suoi compagni d’avventura, danzando, mimano il loro viaggio verso le Colonne d’Ercole. Il Poeta ascolta le loro storie, e duettando con ciascuno di essi partecipa della loro eterna sofferenza riconoscendosi nelle debolezze che li hanno condotti in quel luogo terribile. Dante ha infine la più terribile delle visioni: quella di Lucifero, ma immediatamente dopo il paesaggio infernale scompare. Nel concertato finale ritroviamo i dannati incontrati nella prima e terrificante parte del viaggio che cantano ancora quell’amore che in vita hanno tradito e che ora li incatena impedendo loro di “riveder le stelle”. Dante, invece, può di nuovo cantare la speranza di un volo verso la libertà. Dante si trova ora sulla spiaggia dell’Antipurgatorio e canta la speranza rinnovata e il desiderio di continuare a salire la Montagna, attraverso i cerchi del Purgatorio, fino ai confini del Cielo. Anche qui il viaggio è scandito da incontri, come quello con Pia de’ Tolomei. Nel suo canto non c’è più il dolore che caratterizzava le anime incontrate nell’Inferno, ma evoca serenità e speranza di felicità senza fine. Giunto a metà del suo viaggio ultraterreno, Dante si lascia andare al canto di nostalgia del viaggiatore e dell’esule fin quando giunge ai piedi della Montagna che tanto aveva desiderato cominciare a salire. Ma qui giunge per Virgilio il momento di fermarsi: egli non può più accompagnare Dante che si avvicina al Paradiso. Nel suo struggente addio, egli lo dichiara ora “libero” e “signore di se stesso”. Terzo Atto – Paradiso Giunto in cima al Monte del Purgatorio, egli si trova ancora in una foresta, simile alla selva nella quale aveva iniziato il viaggio, ma è una foresta piena di luce così come, grazie al viaggio compiuto, è diverso l’uomo Dante. E, finalmente, Beatrice gli va incontro. Sorprendentemente, ella lo rimprovera accusandolo di aver tradito il suo amore, ma egli, dopo aver riconosciuto la sua colpa, conclude insieme all’amata il viaggio. Introducendolo finalmente in Paradiso, Beatrice in duetto con Dante canta la bellezza dell’Amore. Nei Cieli, anche Piccarda, Tommaso e Bernardo descrivono il Paradiso e si uniscono a loro. Successivamente nel “Vergine Madre” Bernardo invita Dante a guardare negli occhi di Maria per avere la visione dell’Amore assoluto. La gioia di Dante esplode nel concertato finale, dove ogni personaggio canta l’ “Amor che move il sole e l’altre stelle” |
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