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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Maggio 2010 |
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LAVORO: ABI, FLESSIBILITÀ E EQUILIBRIO SOCIALE PER FAVORIRE OCCUPAZIONE E CRESCITA PER LE BANCHE LA NECESSITÀ DI NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO NELLA GESTIONE HR.
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Roma, 13 maggio 2010 - Flessibilità, contenimento dei costi, equilibrio sociale: sono le tematiche principali che richiamano l’esigenza di individuare nuove strategie nel campo della gestione delle risorse umane, compatibili con la difficile situazione di mercato ed occupazionale in Europa e in Italia. Queste le sfide aperte dai radicali mutamenti del quadro economico globale con evidenti riflessi sul mercato del lavoro, al centro del quinto convegno annuale Abi “Hr2010 – Occupazione di qualità: strategie per lo sviluppo”. Gli effetti della crisi finanziaria ed economica – Grecia in testa – impongono la necessità di definire strumenti che favoriscano la ripresa e che siano in grado di abbinare forme di flessibilità a misure di protezione sociale, con l’obiettivo di cogliere tutti gli spazi di crescita e rafforzamento delle imprese. In questo scenario, il settore bancario ha dato prova di solidità attraverso una gestione cauta, affidabile e responsabile dei tradizionali strumenti a disposizione: radicamento sul territorio, vasta clientela, prudenza strategica. Per il futuro sono prevedibili margini di redditività modesti per il sistema creditizio e “sofferenze” in salita. Indispensabile, quindi, intensificare l’azione sul fronte del contenimento dei costi. Il dialogo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di settore, in scadenza a dicembre 2010, sarà l’occasione più concreta per analizzare eventuali modifiche degli assetti normativi e retributivi, così come possibili strumenti giuridici da utilizzare in termini di occupazione, flessibilità e competitività. Passaggio fondamentale per la realizzazione di soluzioni equilibrate resta la sperimentata volontà delle parti di mantenere relazioni sindacali collaborative basate sulla ricerca del consenso, al passo con l’evoluzione organizzativa e dimensionale delle imprese. Tra i primi obiettivi, la necessità di un turn over equilibrato con la conseguente modernizzazione delle competenze. Su questo fronte, banche all’avanguardia con il ricorso strutturale allo strumento dell’apprendistato che, secondo i dati più recenti, impegna già il 2,4% dei bancari. Per l’occupazione giovanile si può fare di più aprendo un confronto sul tema. Alle innovazioni delle politiche “in entrata” corrispondono quelle “in uscita” gestite dalle banche in condizioni di equilibrio sociale e senza oneri per la collettività. Ciò grazie agli interventi del Fondo di solidarietà di settore che, interamente finanziato dal sistema bancario, ha interessato almeno 30.000 lavoratori. Adeguare ai tempi la gestione delle risorse umane significa poter contare su un quadro normativo chiaro, flessibile, moderno, evitando l’eccessiva rigidità delle regole che può penalizzare i lavoratori e le imprese. |
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