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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Maggio 2010
 
   
  ASSOSEMENTI: NON CI SONO COLTIVAZIONI DI MAIS OGM IN ITALIA

 
   
  “Non ci sono coltivazioni di mais ogm in Italia e tutte le sementi, prima di essere poste in vendita, sono sottoposte a rigorosi controlli ufficiali”. E’ decisa la puntualizzazione di Assosementi, l’Associazione italiana delle aziende sementiere, per voce del direttore Marco Nardi, alle recenti affermazioni del presidente dell’Associazione italiana maiscoltori sulle coltivazioni “ogm-free”. “Al di là delle provocazioni, basta vedere anche la semina ogm in Friuli-venezia Giulia di qualche giorno fa, è bene ricordare che per evitare la presenza di ogm le sementi di mais e di soia vendute in Italia sono sottoposte ogni anno ad un controllo ufficiale da parte del Ministero delle politiche agricole, tramite Icqrf ed Ense, sulla base di quanto stabilito nel Dm 27 novembre 2003 – precisa ancora Assosementi – cui si aggiungono poi altri controlli disposti ad esempio dalle Regioni Piemonte e Marche e quelli preliminarmente svolti dalle stesse aziende sementiere sulla base di una convenzione privata sottoscritta tra Assosementi ed Ense, l’Ente nazionale sementi elette”. “Occorre distinguere tra volontarietà ed accidentalità e parlando di ogm-free è necessario tenere conto sia dei limiti analitici, sia delle soglie di tolleranza, che esistono per gli alimenti ed i mangimi, ma non ancora per le sementi – sottolinea Nardi – nonostante l’intera industria sementiera europea le reclami da tempo e la Commissione Ue abbia in più occasioni provato ad introdurle, per superare la discriminazione oggi esistente”. “Siamo convinti che le moderne biotecnologie possano portare preziosi contributi per l’innovazione varietale e la competitività delle produzioni agricole, ma in materia occorre procedere chiaramente nel rispetto delle regole e senza strappi”, conclude il direttore di Assosementi. “Abbiamo ad esempio molto apprezzato la recente presa di posizione del nuovo Ministro Galan sul ruolo dell’innovazione e della sperimentazione, che ci auguriamo possa essere davvero ripresa e che sarebbe già un primo importante passo per comprendere in campo quali progressi siano in grado di assicurare”.  
   
 

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