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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Maggio 2010 |
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TRATTATO DI LISBONA, AUDIZIONE DEL MINISTRO RONCHI
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Roma, 27 maggio 2010 - Il ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi, in un´audizione sul Trattato di Lisbona, il 19 maggio scorso, presso le commissioni Esteri e Politiche Ue del Senato, ha fatto il punto sull’attuazione del Trattato di Lisbona. L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, ha detto in apertura del suo discorso il ministro Ronchi, “segna l’avvio della configurazione di una nuova Europa, in grado di tutelare più efficacemente gli interessi dei cittadini europei in un’Unione a 27 e di far fronte alle sfide poste dalla globalizzazione”. Tema non nuovo ma ribadito dal Responsabile delle politiche comunitarie, a rinforzo delle competenze proprie del ministro degli Esteri Frattini, tramite la contestualizzazione degli strumenti previsti dal nuovo Trattato e le urgenze dell´Italia incardinata nell’alveo europeo. Tempi brevi per la Diplomazia europea - Su un punto in particolare Ronchi si è soffermato, vale a dire la nascita del Servizio per l´azione esterna dell´Ue (la struttura che fa capo all´ Alto rappresentante per la politica estera) che - ha ricordato – “è una delle iniziative più importanti del Trattato”. Il ministro Ronchi, spiegando la posizione del governo italiano, riferisce dello status giuridico del servizio che, ha spiegato, dovrà essere ´´autonomo´´ e ´´sui generis´´: si prevede un´organizzazione per ´´desk geografici e desk tematici´´, il cui personale “verrà da tutte le diplomazie nazionali allo scopo di conferire maggior peso all´Unione Europea come attore sulla scena internazionale”. Politica economica e monetaria - Questo tema non può ignorare il “momento così delicato per l’Unione oggetto di un pesante attacco da parte della speculazione da parte dell’euro”. Qui assumono particolare rilievo “alcune delle disposizioni del nuovo Trattato in materia di politica economica e monetaria, che “consentiranno di intervenire con più efficacia nell’attuale situazione”, per via di “un’architettura istituzionale più lineare, più efficiente” e “al contempo più attenta alle esigenze degli stati membri”. L´iniziativa popolare - L’altro punto messo in evidenza del ministro Ronchi è ciò che prevede il Trattato sul diritto di iniziativa popolare europea, “che di fatto rappresenta una nuova di partecipazione dei cittadini alla politica europea, attraverso la possibilità di proporre alla Commissione europea una proposta di atto normativo in una determinata materia o funzione”. Su questo punto, il ministro ha sottolineato quanto le “rigorose procedure di controllo previste dal nostro ordinamento per le proposte di legge di iniziativa popolare non sono necessarie”. Il Corocefisso e la Corte europea - Il Crocefisso è poi un altro tema individuato da Ronchi come particolarmente sensibile, anche in relazione al Trattato, per l’allarme suscitato in Italia e negli altri Paesi europei dalla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. L´ Unione, ha detto ancora in ministro, è “sempre più attenta ai diritti e alle libertà fondamentali dei suoi cittadini" ed è "assicurata dal valore vincolante attribuito alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea firmata a Nizza nel 2000". Unione europea e Parlamenti nazionali - Infine, l’argomento esposto nel corso dell’Audizione “di maggiore respiro politico”, riguarda “ il coinvolgimento diretto dei parlamenti nazionali in alcuni aspetti del funzionamento dell’Unione, in particolare nel sul rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle proposte di atti legislativi dell’Unione” e, ancora, sulla necessità di velocizzare i estenuanti processi che portano al recepimento delle direttive europee, affinché “le deleghe per loro recepimento non debbano più essere “prigioniere di un processo infinito”. Questo approfondimento riporta il testo integrale dell´intervento del ministro Ronchi nella sezione documenti. Ai passaggi più rilevanti dei temi specifici sono state invece dedicate le pagine che seguono. |
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