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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Giugno 2010 |
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2ND MOSCOW INTERNATIONAL BIENNALE FOR YOUNG ART “QUI VIVE?” - THE WHITE HALL - WINZAVOD CONTEMPORARY ART CENTER, MOSCOW - 2 LUGLIO / 25 LUGLIO 2010
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I giovani artisti italiani sono inconsapevolmente legati al passato da un forte retaggio storico del loro paese. Talvolta questo è visto come una particolare linea guida e un punto di partenza per il linguaggio della loro arte, mentre altre volte è visto come un confine da valicare, come necessità di un nuovo linguaggio in cui i nuovi messaggi possano essere tradotti. Inoltre, quando ci riferiamo ai confini, ci riferiamo anche al passaggio tra gli spazi chiusi e quelli aperti con i relativi esiti simbolici e fisici che aumentano l’attenzione verso i giovani artisti italiani che G.l.o.w. Platform è orgogliosa di presentare alla Biennale Internazionale di Mosca per Giovani Artisti. Le frontiere richiamano i confini, linee entro le quali le persone vengono costrette, ma anche cornici, finestre attraverso le quali possiamo guardare e scoprire nuovi paesaggi. Attention! Border Crossing mostra come le molteplici forme di espressione cui gli artisti contemporanei hanno accesso oggi, possano rappresentare i cambiamenti, i contrasti, i conflitti tanto quanto le interazioni, le individualità e le nuove comunità. Gionata Gesi Ozmo disegna con la sua matita riproduzioni di immagini trovate digitando su Google le parole “identità” e “resistenza” esaminando la grafica e il significato dei simboli mentre ricrea un nuovo linguaggio con composto di appropriazioni indebite e combinazioni di modelli visivi di diversa provenienza. L’intenzione è di creare lavori che abbiano più di un valore semantico, offrendo agli spettatori solo una superficiale immediata leggibilità. In realtà questi lavori combinano un sistema di significati profondi e di riferimenti articolati su differenti livelli richiamando la struttura di antichi miti e leggende. Luca Pozzi conduce una ricerca mirata alla formulazione di una visione totale dell’esperienza, capace di estendere le possibili corrispondenze che ne potrebbero emergere in una dimensione della conoscenza priva di specificità. Partendo da contributi teoretici espressi da ricercatori e artisti indirettamente coinvolti (attraverso conversazioni sotto forma di interviste) nei suoi progetti, l’artista, sfruttando diversi media e materiali, realizza installazioni ibride, caratterizzate da un originale utilizzo della forza di gravità. Per l’artista, concepire la gravità da un nuovo punto di vista ha sempre portato a rivoluzioni paradigmatiche; è la chiave che garantisce l’accesso a ogni spazio: non più nei termini di viaggiare “nello spazio”, ma “tra gli spazi”. Costituisce un prezioso legame tra gli in-concepibili mondi fisici e teoretici, la nave ammiraglia di ogni informazione, sia essa astratta o materiale. La teorica costruzione di confini, invece, è elaborata nel video di Daniele Pezzi Tarshish, in ricordo di una catastrofe. “Tarshish” è la calma prima della tempesta e la difficoltà della vita dopo la distruzione. Il titolo si riferisce all’antica città di Tartesso. La sua storia si perde nel passato e il suo destino è connesso alla fine della potente isola di Atlantide. Non è chiaro se fosse un fenomeno naturale o una punizione divina, ma di sicuro questo fenomeno ha modificato l’equilibrio, le regole e i confini dell’ecosistema. Il video è il contesto di un tempo disconnesso tra le immagini, dove gli eventi accadono, e il racconto, dove tutto è già accaduto. I dipinti di Mattia Barbieri mischiano il profumo dei fiori e l’olezzo di marcio, l’uomo e la donna, l’uomo e gli animali, l’ironia e la nostalgia e ritrae prepotentemente tutto ciò che vede. Per questa abilità i dipinti dell’artista sono stati spesso paragonati a quelli di Mario Schifano, un caleidoscopio di immagini capace di trasmettere vibrazioni e colori allo stesso tempo, dove il mondo esterno si riversa vertiginosamente. Noi viviamo immersi nell’infinito, ma ancora concentrati sul giardino del nostro vicino. La tecnologia dovrebbe abbattere tutte le barriere, ma alcuni confini invalicabili creati dall’uomo causano ancora guerre secolari. Il dipinto di Friedrich Viandante sul mare di nebbia (1818), riassume in un’immagine la relazione tra l’uomo e l’infinito, rappresentando come ogni progetto umano annichilisce di fronte all’infinito. I ritratti di Tommaso Lipari (scala reale 1:1) rappresentano veri uomini, donne e bambini nella stessa posizione del Viandante sul mare di nebbia. Tutti i personaggi, uno di fianco all’altro, paradossalmente, creano un muro, un confine. I lavori di Pasquale di Donato presentano la relazione tra l’interiorità e l’esteriorità che ci fanno sognare di andare oltre i confini della nostra mente: nuvole reali, false case, piccole porte curiose, un uomo invisibile, gabbie di libertà e ritratti di respiri. Come nella sua recente installazione Turris Eburnea eseguita per la Torre Branca di Milano, l’artista dimostra, nonostante la sua giovane età, una chiara e costante ricerca dell’aleatorietà dei limiti e dei confini, concetti che dovrebbero identificare la percezione dello spazio e contemporaneamente richieste di identità. The Bounty Killart presentano Suitcase Dreams. Il lavoro consiste in una semplice valigia sulla quale è applicato uno spioncino. Attraverso questo buco è possibile sbirciare in modo sicuro e segreto. Dietro lo spioncino, dentro la valigia, vi è una piccola scatola che dà ospitalità ad alcune statuette di “viaggiatori illegali”, che sfruttando l’occasione della valigia che viaggia verso la Biennale, attraversano il confine evadendo ogni controllo. Fuorigioco! (Off-side!), invece, è un arazzo sul quale gli artisti applicano nuove immagini di figure umane usando tecniche miste come la serigrafia e la pittura acrilica. La scena rappresenta una tipica azione di calcio che finisce con un fallo assegnato ad Adolf Hitler che attraversa la linea di fuori gioco. Sulla parte sinistra gli “Yalta friends” (Churchill, Roosevelt e Stalin) si godono il gioco aspettando la disfatta della squadra di Hitler. Il calcio è un gioco duro! Per la Biennale Joys, invece, torna alle sue origini di street artist e presenta, come anche Bros, un lavoro in situ. Gli artisti hanno sfidato l’arte inserendola in un contesto non artistico. Gli artisti “street” non ambiscono a cambiare la definizione di un’opera, ma piuttosto a mettere in discussione l’ambiente circostante con il proprio linguaggio. John Fekner definisce l’arte di strada come “tutta l’arte nelle strade che non sono graffiti”. Dalla sua “tag” (in gergo la firma e lo pseudonimo che ogni artista si dà) disegnata sui muri delle città dal 1992, Joys inizia a trasformare questo simbolo plasmando una prospettiva e una profondità architettonica della linea che subisce una trasformazione nello spazio espandendosi verticalmente, orizzontalmente e tridimensionalmente nella sua tag. La ricerca svolta da Bros è sempre stata basata sulla comunicazione di massa in connessione con il tessuto urbano, rivolgendo la sua attenzione alle persone che vivono in città con pubblici lavori d’arte in situ come After Sport Art, realizzato su un’impalcatura a Milano e il provatorio Art on Sale 70% Discount o quelli nelle vetrine di una galleria a Torino e di un sexy shop a Milano. Il collettivo Studio ++ comprende tre giovani brillanti architetti con una grande sensibilità per l’arte. Questo gruppo si distingue nel panorama contemporaneo italiano per la capacità di relazionarsi all’oggetto, non in modo architettonico, ma scultoreo evidenziandone il “peso” e, allo stesso tempo, il “vuoto”. Nell’opera di Studio ++ le categorie di spazio e tempo divengono matrici di una tensione tutta umana che cela ansie e sospensioni emotive, ed esige nuova capacità di analisi e di adattamento al contesto di riferimento. Attention! Border Crossing presentata da G.l.o.w. Platform, esibirà alla Ii Biennale Internazionale per Giovani Artisti di Mosca lavori realizzati con le più diverse tecniche per un ampio esperimento dedicato all’uso di nuovi strumenti di comunicazione per una tematica che non può avere confini: video, fotografie, collage digitali, tanto quanto i lavori in situ saranno sviluppati per questa importante vetrina per la giovane arte italiana. Sede: The White Hall - Winzavod Contemporary Art Center, 4-th Syromyatnicheskiy lane, 1, bld. 6, Moscow, Russia, Inaugurazione: venerdì 2 luglio 2010, Apertura al pubblico: 2 luglio – 25 luglio 2010, Orario: dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 21.00. Lunedì chiuso, www.Novaliscontemporaryart.com |
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