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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Giugno 2010
 
   
  SANOFI – AVENTIS: REGIONE PUGLIA DARÀ MANO NELL´ACCERTARE RESPONSABILITÀ

 
   
  Bari, 14 giugno 2010 - Per cause e responsabilità in via d’accertamento lo scoppio del serbatoio all’interno dello stabilimento brindisino dell’industria farmaceutica Sanofi-aventis, che ha provocato la morte di un lavoratore ed il ferimento di altri quattro, è avvenuto durante l’esecuzione di opere di manutenzione. Lo ha spiegato l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, che con i tecnici intervenuti sul posto ha ricostruito le dinamiche che hanno provocato la tragedia e si è recato poco fa all’ospedale Perrino di Brindisi, dove sono ricoverati i 4 lavoratori feriti nello scoppio. Secondo le prime ricostruzioni dunque, alle ore 12.10 del 10 giugno , all’interno dell’industria farmaceutica Sanofi - Avensis (area industriale di Brindisi), un silos inattivo alto circa 15 mt, contenente presumibilmente acqua e cloroformio, è esploso forse a causa dell’attività manutentiva di saldatura di alcune parti metalliche. La parte superiore del cilindro si è squarciata, travolgendo l’operaio che si trovava sul posto e che è morto sul colpo, ed il ferimento di 4 operai che stavano effettuando le manovre manutentive su una passerella di collegamento tra il silos esploso ed altro adiacente. Immediatamente sono intervenuti sul luogo dell’incidente i Vvf di Brindisi con un squadra in prima partenza, una squadra Nbcr (Nucleo Batteriologico Chimico Radioattivo) e squadre del 118. A seguito di attivazione della sala operativa della Protezione Civile regionale sono intervenuti sul luogo i tecnici dell’Arpa regionale per la rilevazione degli effetti ambientali eventualmente scaturenti da nubi tossiche o percolamenti al suolo di sostanze inquinanti. Dalle ore 12,30 erano presenti sul posto il Prefetto di Brindisi Domenico Cuttaia, il dirigente del Comando Provinciale Vvf Brindisi Carlo Federico e funzionari della Protezione Civile della Provincia di Brindisi. Due dei quattro lavoratori feriti hanno subito ustioni in varie parti del corpo, senza riportare danni agli organi interni, un altro si trova in osservazione breve a causa di difficoltà respiratorie, mentre un quarto operaio è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere un corpo estraneo dall’occhio e presenta ustioni di secondo grado sul 25/30% del corpo. Dopo i primi rilievi è stata esclusa la presenza di nubi tossiche e – provvisoriamente - la contaminazione del suolo e del sottosuolo, per cui non si segnalano pericoli per i Cittadini brindisini. “Ci siamo resi conto delle condizioni dei pazienti – ha detto Amati - ed abbiamo cercato di ricostruire le dinamiche che hanno provocato l’incidente odierno. E’ certamente troppo presto per comprendere cause e responsabilità precise ma trattandosi di un’azienda a rischi d’incidente rilevante, bisognerà verificare il rispetto delle procedure di sicurezza che per legge, soprattutto in questi casi, sono giustamente rigorosissime. Sul piano generale devo dire che è quantomeno incivile che con scadenze così ravvicinate la nostra regione debba registrare incidenti mortali sul lavoro, un luogo diventato ormai simile ad un campo di battaglia e vissuto con le stesse ansie che di solito si associano alla partenza in guerra. Erroneamente e molto spesso si crede che il rispetto della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro sia solo una mera oppressione dello stato, una manifestazione di affamatori di sviluppo; chi pensa questo credo debba ricredersi. La Regione Puglia farà in modo che le verifiche di accertamento siano finanche superiori alla diligenza perché non è possibile vedere un proprio caro uscire di casa per recarsi al lavoro e, nelle migliore delle ipotesi, ritrovarlo in un letto di ospedale”. In serata l’assessore Amati incontrerà l’amministratore delegato dell’azienda e con lui effettuerà, ove le condizioni di visibilità lo consentiranno, un sopralluogo presso il luogo dell’incidente.  
   
 

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