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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Giugno 2010 |
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BANCHE: ABI, RAPINE IN CALO DEL 19,3% NEL 2009, 1.744 COLPI IN BANCA CONTRO I 2.160 DEL 2008. IN CALO DEL 15% ANCHE IL BOTTINO COMPLESSIVO. È LA FOTOGRAFIA DELL’OSSIF, IL CENTRO DI RICERCA DELL’ABI IN MATERIA DI SICUREZZA.
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Roma, 14 giugno 2010 - Calano le rapine in banca e diminuisce anche il bottino complessivo. Nel 2009, infatti, sono stati 1.744 i “colpi” allo sportello con un calo del 19,3% rispetto ai 2.160 compiuti nel 2008, pari a circa 35 rapine in meno al mese. La diminuzione conferma il trend positivo già registrato alla fine dello scorso anno (- 27,3%) e riguarda anche il cosiddetto “indice di rischio”, cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli, che è passato da 6,4, a 5,1 il valore più basso registrato dal 1998 ad oggi. Sempre magro anche il bottino medio per rapina che, con circa 21 mila euro, si mantiene su livelli tra i più bassi degli ultimi dieci anni. Diminuisce, infine, anche il bottino complessivo: nel 2009 le rapine hanno fruttato 36,8 milioni, il 15% in meno dell’anno precedente (43,4 milioni). Sono questi i principali risultati dell’indagine dell’Ossif, il Centro di ricerca dell’Abi in materia di sicurezza. Secondo lo studio, presentato oggi a Roma al convegno Abi “Banche e Sicurezza 2010”, la riduzione delle rapine in banca registrata nel 2009 poggia su diversi fattori: gli investimenti in sicurezza del settore; la collaborazione con istituzioni e forze di polizia e lo sforzo delle banche per ridurre l’ampia circolazione di contante che ancora caratterizza il Paese. A dicembre 2009, infatti, in Italia circolava circa il 18% in termini di valore di tutte le banconote dell’Eurozona. Ecco, più nel dettaglio, cosa emerge dall’indagine Ossif. La mappa delle rapine - Nel 2009, i “colpi” allo sportello sono diminuiti in 14 regioni su 20, vale a dire in: Abruzzo (-20%, da 60 a 48), Basilicata (-61,5%, da 13 a 5), Campania (-4%, da 124 a 119), Emilia Romagna (-26%, da 204 a 151), Friuli Venezia Giulia (-38,5%, da 13 a 8), Lombardia (-22,7%, da 576 a 445), Marche (-47%, da 100 a 53), Piemonte (-11,7%, da 163 a 144), Puglia (-63,8%, da 138 a 50), Sicilia (-26,3%, da 240 a 177), Trentino Alto Adige (-47,1%, da 17 a 9), Umbria (-60,5%, da 43 a 17), Valle d’Aosta (-100%, da 1 a nessuna rapina) e Veneto (-1,2%, da 83 a 82). I dati negativi riguardano invece: Calabria (con 18 “colpi” da 16), Lazio (con 209 da 191), Liguria (con 58 da 52), Molise (con 7 da 3); Sardegna (con 16 da 15) e Toscana (con 128 da 108). Come operano i rapinatori - Nessun cambiamento rispetto al recente passato: i criminali hanno agito in pochi minuti, armati spesso di piccole lame e accontentandosi di un magro bottino, che in 2 episodi su tre non arrivava a 15 mila euro. In particolare, i rapinatori hanno colpito soprattutto di lunedì e venerdì (rispettivamente 24% e 25% dei colpi commessi), nella fascia oraria che va dalle 11 alle 13.30 del mattino (37%). Ma i bottini più ricchi si sono registrati di lunedì (27,6 mila euro), prima dell’apertura della filiale (41 mila euro) o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura al pubblico degli sportelli (68 mila euro). Quasi due terzi delle rapine, inoltre, sono durate meno di tre minuti (62%) e nell’51% dei casi a commetterle è stata una coppia di malviventi (nel 33% il rapinatore ha agito da solo). Per quanto riguarda le armi utilizzate, le più fino a 3 62% da 4 a 7 22% oltre 12 10% da 8 a 12 6% Pagina 2 di 2 comuni sono piccoli coltelli e taglierini (48%), mentre aumentano i colpi messi a segno con armi finte (4%) e minacce (24%). Più tecnologia e collaborazione con le Forze dell’ordine a difesa degli sportelli Le banche italiane spendono ogni anno oltre 700 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure. In particolare, nel 2009 circa la metà degli investimenti è stata destinata alle strategie antirapina (47%) che sempre più spesso passano anche attraverso tecnologia e misure di protezione sempre più moderne: sistemi di allarme di ultima generazione (adottati dal 90% delle filiali); videoregistrazione utile per identificare i malviventi (87,5%); metal detector (54%); dispositivi biometrici (7,7%); videosorveglianza (16%); vigilanza (14,5%); dispositivi ad apertura ritardata (75,5%); tracciabilità delle banconote (2,5%); erogatore automatico di banconote (17,5%). Prosegue, inoltre, la stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine per la sicurezza allo sportello: durante il convegno è stato sottoscritto un accordo per rafforzare il dialogo, lo scambio di informazioni ed il lavoro congiunto in tema di sicurezza. Il protocollo rinnova quello firmato quattro anni fa in seguito al quale, per intensificare la cooperazione su tutto il territorio nazionale, sono stati siglati appositi protocolli d’intesa tra l’Abi e le singole Prefetture in 94 province italiane. Anche grazie a queste iniziative, negli ultimi dieci anni le rapine in banca sono passate dal rappresentare il 7,8% del totale degli episodi criminosi al 5,9% (1998-2007). Tra il 2004 e il 2008, infine, la percentuale di rapine in cui si è giunti all’individuazione degli autori è passata dal 36% al 46,8%, grazie alla presenza in tutti gli sportelli di sistemi di ripresa. |
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