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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Giugno 2010 |
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PICCOLE IMPRESE: MOTORE DELL´OCCUPAZIONE NELL´UE
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Bruxelles, 14 giugno 2010 - La crisi economica iniziata nel 2008 ha bloccato uno sviluppo estremamente positivo di cui le piccole e medie imprese (Pmi) erano protagoniste. Tra il 2002 e il 2008 le Pmi hanno creato 9,4 milioni di posti di lavoro, superando sotto questo aspetto le grandi aziende. La crisi ha invece comportato, nel periodo 2009 e 2010, una perdita stimata di 3,25 milioni di posti di lavoro, come indicato nella relazione annuale sulle Pmi pubblicata oggi. La relazione presenta la situazione in tutti gli Stati membri dell´Ue, più altri 10 paesi, e conclude che sebbene gli Stati membri abbiano avviato diverse importanti azioni politiche, occorre un ulteriore e maggiore impegno per attuare pienamente gli orientamenti delineati nello Small Business Act (Sba). Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha affermato: "Lepmi rappresentano il futuro della nostra economia, solo loro possono generare nuove opportunità occupazionali.Considerati i tempi duri che ci attendono, una risposta politica efficace è essenziale per aiutare le Pmi a svolgere il loro ruolo con successo. Gli Stati membri dovrebbero intensificare gli interventi atti a dare impulso alle Pmi le quali, per prosperare, hanno bisogno di un contesto maggiormente business-friendly in tutta Europa". Se si considera che danno lavoro a quasi 90 milioni di cittadini, i 20,7 milioni di Pmi europee continuano ad essere la spina dorsale dell´economia dell´Ue. Per promuovere il loro ruolo di volano dell´occupazione nell´Ue sarà essenziale una celere attuazione delle azioni previste dallo Small Business Act (Sba). Si tratta dell´iniziativa politica di punta dell´Ue in materia di Pmi che prevede interventi ad opera della Commissione come anche degli Stati membri in 10 diversi ambiti politici (si rinvia al grafico più sotto). Le principali conclusioni cui giunge la rassegna dei risultati delle Pmi sono: Nel 2002-2008 le Pmi hanno superato le grandi aziende per quanto concerne la creazione di posti di lavoro: in media, tra il 2002 e il 2008, il numero di posti di lavoro nelle Pmi è aumentato dell´1,9% all´anno, mentre nelle grandi imprese esso è aumentato soltanto dello 0,8% annualmente. La crisi ha penalizzato innanzitutto le grandi e medie imprese, ma adesso sono le piccole imprese ad essere maggiormente colpite: stime relative alla produzione delle Pmi dell´Ue-27 per il 2009 indicano un declino del 5,5%. Nel 2009 il calo ha interessato essenzialmente le grandi e medie imprese, e in misura minore, le micro e piccole imprese, quest´ultime però dovrebbero essere maggiormente colpite nel 2010 e negli anni successivi via via che le misure di sostegno iniziali vengono progressivamente ritirate. Anche negli Stati Uniti le Pmi sono state duramente colpite: si stima che il numero di imprese sia calato dello 0,6% nel 2008 e del 2,2% nel 2009. Gli Stati membri si sono attivati per attuare misure a sostegno delle Pmi: per quanto concerne gli sviluppi politici, le schede Sba rivelano che nel 2007-2009 sono state attuate più di 500 misure politiche relative all´uno o all´altro dei 10 principi Sba. Soltanto una minoranza di 9 Stati membri è risultata attiva sull´intera gamma dei 10 principi Sba. Sme performance review (Spr – riesame del rendimento delle Pmi) - L´ Sme Performance Review (Spr) fornisce informazioni sulla situazione delle Pmi e sulla politica per le Pmi nell´Ue e intende recare un contributo a un processo decisionale all´indirizzo delle Pmi efficace e basato su dati esperienziali. L´spr è stato avviato nel 2008, lo stesso anno in cui ha visto la luce lo Small Business Act for Europe (Sba). La relazione è stata prodotta, su incarico della Commissione, da Eim Business & Policy Research. I punti di vista espressi in questo documento sono esclusivamente di responsabilità di Eim e non rispecchiano necessariamente la posizione della Commissione. Questa relazione sulle Pmi intende fornire un´analisi aggregata a livello di Ue. Al momento della compilazione della relazione le cifre più recenti erano quelle relative al 2006, mentre le cifre relative agli anni successivi risultano da stime effettuate dal contraente. La situazione dell´Italia - In Italia le Pmi rappresentano una percentuale (99,9%) prossima a quella media dell´Ue (99,8%) ma sono costituite più che altrove da microimprese, che contano per il 94,6% del totale. Il contributo delle microimprese italiane all´occupazione è molto più alto (47%) della media europea (30 %), e l´apporto dell´intero settore delle Pmi all´occupazione italiana è significativamente maggiore (81%) della media europea (67%). Anche in termini di valore aggiunto, le Pmi contribuiscono di più (71,7%) della media europea (58%). Tuttavia, la prospettiva storica 2002-2009 indica che il numero delle Pmi è cresciuto meno (-7%) della media dell´Ue e la percentuale di posti di lavoro creati è inferiore del -3% a quella europea. Anche gli indicatori Sba per la valutazione e il miglioramento delle prestazioni ("Imprenditorialità", "Seconda possibilità", "Piccolo è bello", "Reattività amministrativa", "Appalti pubblici e aiuti di Stato", "Finanze", "Mercato unico", "Competenze e innovazione", "Ambiente" e "Internazionalizzazione") attestano risultati inferiori degli altri paesi europei. |
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