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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Luglio 2010
 
   
  LAVORO: IL NUOVO CONTRATTO DI INSEDIAMENTO PER INCREMENTARE L´OCCUPAZIONE IN PIEMONTE ISTITUITE DUE NOVITÀ IMPORTANTI: LA CREAZIONE DI UN NUMERO MINIMO OBBLIGATORIO DI POSTI DI LAVORO E L’INNALZAMENTO A DIECI ANNI DEL VINCOLO DI MANTENIMENTO IN PIEMONTE DEGLI IMPIANTI PRODUTTIVI ”

 
   
  Torino, 20 Luglio 2010 - “Si parte con il nuovo contratto d’insediamento, uno dei più importanti strumenti del Piano straordinario per l’occupazione. Dopo anni di delocalizzazioni, finalmente una misura che cerca di invertire il trend, creando nuovi posti di lavoro in Piemonte””. Così l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive Massimo Giordano ha commentato la misura, rinnovata rispetto al passato, che mette al centro i lavoratori e la necessità di incrementare l’occupazione in Piemonte. Il nuovo contratto di insediamento varato dalla giunta regionale nell’ambito del Piano Straordinario per l’occupazione è già avviato ed è finalizzato a favorire l’atterraggio e lo sviluppo in Piemonte di investimenti produttivi dall’estero, il reinsediamento di imprese che hanno delocalizzato gli impianti e l’insediamento di aziende non ancora presenti nella regione. Rispetto alla precedente versione di questo strumento la novità più rilevante sta nel vincolo per le aziende che si insediano sul territorio piemontese di assumere, ad insediamento avvenuto e ad investimento completato, almeno 50 addetti. Nel caso di centro di ricerca il limite minimo è di 30 nuovi posti di lavoro. “In passato questa restrizione non esisteva – spiega l’assessore Giordano – Averla introdotta significa vincolare l’arrivo in Piemonte delle imprese alla creazione certa e definita di nuovi posti di lavoro, per una positiva ricaduta sul territorio che possa essere molto più incisiva. E’ fondamentale che ogni iniziativa di rilancio economico del nostro territorio tenga conto dei risvolti occupazionali.” Il Contratto di insediamento è finalizzato a sostenere programmi di investimento produttivo e la realizzazione di centri di ricerca e sviluppo. Le risorse disponibili sono di 60 milioni di euro in due anni. Per l’investimento produttivo il contributo massimo sarà di 7 milioni e mezzo di euro, per i progetti di ricerca e sviluppo di 5 milioni (con investimento minimo da parte dell’azienda di 3 milioni), mentre per gli organismi di ricerca senza scopo di lucro il contributo massimo sarà di 300 mila euro. Altra novità rilevante è legata ai vincoli di mantenimento in Piemonte dell’impianto produttivo e dell’occupazione. L’obbligo sale a 10 anni dalla stipula del contratto mentre il numero dei posti di lavoro, una volta che l’impianto sarà entrato a regime, dovranno essere mantenuti per almeno 5 anni negli stessi minimi previsti per poter accedere alla misura. “L’innalzamento di questo limite – sottolinea ancora l’assessore Giordano – era doveroso per garantire che le positive ricadute sul territorio si estendano il più possibile. Dalla stipula del contratto all’avvio delle attività trascorre già un determinato periodo, ma noi abbiamo fatto in modo che gli effetti concreti per occupazione e sviluppo si diffondano nel tempo.” Le domande per poter accedere alla misura dovranno essere presentate al Centro Estero per l’Internazionalizzazione, incaricato dalla Regione della regia e della gestione del contratto nelle sue attività dirette, strumentali e connesse (info su www.Centroestero.org). La procedura di valutazione delle domande è a sportello e l’iter istruttorio che si conclude in 60 giorni lavorativi. E’ stato dato un segnale importate anche alle imprese che hanno già presentato domanda nei mesi scorsi con la precedente misura e hanno avviato le procedure per la realizzazione di nuovi insediamenti: è infatti previsto che possano confermare la domanda, ai sensi del nuovo strumento.  
   
 

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