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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Settembre 2010 |
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LŽEUROBAROMETRO DI PRIMAVERA 2010: I CITTADINI DELLŽUE SONO A FAVORE DI UNA PIÙ FORTE GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA
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Bruxelles, 6 settembre 2010 - Il 75% dei cittadini europei ritiene che un maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie tra gli Stati membri dellŽUe sarebbe utile per lottare contro la crisi economica, come risulta dallŽEurobarometro di primavera 2010, il sondaggio di opinione semestrale organizzato dallŽUe. LŽindagine è stata condotta a maggio nel pieno della crisi del debito pubblico in Europa ed è stata pubblicata il 26 agosto. Il 72% dei cittadini europei è favorevole a una più forte supervisione ad opera dellŽUe delle attività dei principali gruppi finanziari internazionali, il che corrisponde a un aumento di quattro punti percentuali rispetto alle indicazioni dellŽultimo sondaggio Eurobarometro dellŽautunno 2009. "La chiara maggioranza di cittadini che si esprimono a favore di una più intensa governance economica europea indica che essi vedono nellŽUe un elemento decisivo per la soluzione della crisi, ha affermato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea, responsabile inoltre per la politica della Comunicazione. La nostra indagine di primavera effettuata nel pieno della crisi rispecchia i tempi difficili e le sfide che i cittadini europei si sono trovati ad affrontare negli ultimi mesi. Da allora lŽUe ha adottato misure importanti ed ardite per ripristinare la fiducia, grazie alle quali si è prodotto un rimbalzo dellŽeuro e assistiamo ora alla ripresa delle principali economie europee. È chiaramente troppo presto per cantare vittoria. Abbiamo ora però la possibilità di configurare la governance economica europea, come preconizzato dai cittadini dellŽUe, per far sì che lŽEuropa contribuisca a risolvere le loro preoccupazioni." LŽindagine Eurobarometro della primavera 2010 è stata condotta tramite interviste dirette tra il 5 e il 28 maggio 2010, vale a dire nel pieno della crisi del debito pubblico che ha colpito lŽEuropa. Nei 27 Stati membri dellŽUe sono state intervistate complessivamente 26.641 persone. I risultati dellŽEurobarometro di primavera 2010 indicano che i cittadini si attendono sempre di più dallŽUe: un numero crescente di cittadini europei ritiene che né gli Stati Uniti né il G20, bensì lŽUe sia nella posizione migliore per intervenire efficacemente contro la crisi (26%, +4 rispetto allŽautunno 2009). Si registra inoltre una crescente domanda di maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie a livello dellŽUe: il 75% dei cittadini vuole una maggiore governance economica europea (+2 rispetto allŽautunno 2009 e +4 rispetto al febbraio 2009). Il sostegno alla governance economica è più forte nella Slovacchia (89%), in Belgio (87%) e a Cipro (87%). In diversi paesi si è registrato un importante spostamento delle opinioni a favore di una governance economica rafforzata, in particolare in Finlandia e Irlanda (+13 rispetto allŽautunno 2009), in Belgio e Germania (+7), in Austria, Lussemburgo e Slovacchia (+6) e nei Paesi Bassi (+5). Tra le principali cause di preoccupazione per gli europei vi erano lŽattuale situazione economica (40%, valore invariato rispetto allŽautunno 2009), la disoccupazione (48%; -3 punti percentuali) e lŽaumento dei prezzi (20%; +1). La crisi ha influenzato anche la percezione che i cittadini hanno dellŽUe: il 40% dei cittadini europei associa lŽUe con lŽeuro (+3), il 45% con la libertà di viaggiare, studiare e lavorare ovunque nellŽUe (-1) e il 24% con la pace (-4). La maggior parte dei cittadini europei è consapevole delle importanti sfide che tutti i paesi dellŽUe si trovano ora ad affrontare: il 74% concorda sul fatto che il proprio paese ha bisogno di riforme per affrontare il futuro (+1 rispetto allŽautunno 2009) e il 71% è pronto ad accettare le riforme per il bene delle generazioni future (valore invariato). I cittadini europei non sono sicuri su quale sia il modo migliore per stimolare la ripresa economica: il 74% ritiene che le misure volte a ridurre i deficit pubblici nazionali e il debito non possono attendere (85% in Svezia, 84% in Ungheria, 83% in Germania, 82% in Belgio e Cipro, e 80% nella Repubblica ceca, in Grecia e Slovenia). Contemporaneamente, nellŽUe-27, il 46% sostiene anche lŽuso dei deficit pubblici per stimolare lŽattività economica (rispetto al 36% che è contrario e al 18% che non sa rispondere). Nei 16 paesi della zona dellŽeuro il risultato è diverso: il 42% è contrario allŽuso dei deficit pubblici, mentre il 41% è a favore. La maggioranza dei cittadini europei conferma che lŽUe ha fissato le giuste priorità nella sua strategia per la ripresa economica "Europa 2020" (Ip/10/225): il 92% condivide il punto di vista che i mercati del lavoro devono essere modernizzati per far crescere i livelli di occupazione oltre ad affermare che gli interventi a favore dei poveri e dei gruppi emarginati dovrebbero rivestire carattere prioritario. Il 90% è a favore di unŽeconomia meno basata sullo sfruttamento delle risorse naturali e che riduca le emissioni dei gas ad effetto serra. Interrogati sui vantaggi dellŽappartenenza allŽUe, il 49% dei cittadini europei ha affermato a maggio che lŽappartenenza del loro paese allŽUe era una cosa positiva (-4 rispetto allŽautunno 2009). Il consenso pubblico quanto allŽappartenenza allŽUe è risultato comunque superiore rispetto al 2001 allorché, in seguito alla congiuntura sfavorevole determinata dalla bolla speculativa di Internet, il sostegno pubblico allŽappartenenza allŽUe si situava al 48%. DallŽindagine è emerso anche che nel maggio 2010 la fiducia nelle istituzioni dellŽUe rimaneva elevata rispetto a quella nei governi nazionali o nei parlamenti nazionali (42% contro il 29% e il 31% rispettivamente), anche se la fiducia nellŽUe ha registrato una contrazione nel pieno della crisi (scendendo al 42% dal 48% registrato nellŽautunno 2009). Tale fenomeno era maggiormente pronunciato in Estonia (68%), Slovacchia (65%), Bulgaria e Danimarca (61%), mentre era più contenuto nel Regno Unito (20%). In considerazione dei negoziati di adesione che il Consiglio europeo ha avviato il 27 luglio 2010 con lŽIslanda ( Ip/10/1011), lŽEurobarometro di primavera includeva anche per la prima volta interviste dirette fatte a 526 cittadini islandesi. Gli islandesi sono stati interrogati sul loro atteggiamento generale nei confronti dellŽUe. A maggio il 35% aveva fiducia nellŽUe e il 29% riteneva che lŽIslanda avrebbe tratto vantaggio dallŽappartenenza allŽUe. La situazione italiana - Con lŽ84%, ovvero con 4 punti percentuali in più rispetto al sondaggio precedente (autunno 2009), gli italiani intervistati hanno espresso nella stragrande maggioranza un giudizio negativo sulla situazione economica. La disoccupazione continua ad essere la principale preoccupazione (49%), seguita dalla situazione economica generale (41%) e lŽinflazione (26%). La sicurezza si colloca al quarto posto in questa classifica con il 16%, mentre lŽimmigrazione segue di poco con il 12%. Vista lŽimportanza della fase economica e finanziaria e la necessità di cercare unŽuscita dalla crisi, gli italiani si confermano convinti sostenitori dellŽapproccio comune europeo. Nel 73% dei casi ritengono che un maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie tra gli Stati membri dellŽUe renderà più efficace lŽeconomia europea nel suo complesso. Lo stesso parere è espresso per quanto riguarda il bisogno di assicurare una sorveglianza e supervisione europea sulle attività dei gruppi finanziari transnazionali più importanti (69% si dichiara favorevole). Una netta maggioranza condivide anche la convinzione che per uscire dalla crisi lŽUe deve innanzitutto puntare sullŽinnovazione e la ricerca, ridurre la sua dipendenza energetica, promuovere lo spirito imprenditoriale e la competitività, favorire politiche attive per migliorare e aumentare lŽoccupazione. |
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