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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Settembre 2010 |
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ARCHEOLOGIA: SICILIA REALIZZERAŽ PARCO SOTTOMARINO IN GIAPPONE
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Palermo, 6 settembre 2010 - La Sicilia parteciperaŽ alla realizzazione in Giappone di un itinerario archeologico - culturale allŽinterno un Parco- Museo subacqueo con lŽapplicazione di telecamere per la visita virtuale, come quelli sviluppati nellŽisola dalla Soprintendenza del Mare. EŽ uno degli sviluppi possibili della missione archeologica siciliana che fra il 20 ed il 29 agosto ha permesso il rinvenimento di numerosi importanti reperti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale dellŽisola di Ojika, nella prefettura di Nagasaki nel Giappone meridionale. Si eŽ trattato della seconda campagna di ricerca della missione archeologica italiana in Giappone organizzata dallŽAssessorato regionale dei Beni culturali e dellŽIdentitaŽ siciliana, dalla Soprintendenza del Mare della Regione siciliana allora retta da Sebastiano Tusa, dallŽUniversitaŽ di Bologna e da Archeologiattiva in collaborazione con lŽAsian Research Institute of Underwater Archaeology. Le ricerche in queste acque erano giaŽ iniziate nel 2001 portando allŽindividuazione di importanti reperti e consistenti indizi (ceramiche, ceppi dŽancora in gran parte di provenienza cinese) probabili resti di naufragi ed ancoraggi compresi cronologicamente tra il Xii ed il Xiv secolo. Sulla base di questi indizi il direttore della Missione Archeologica Giapponese Kenzo Hayashida dellŽAriua, pensa che questa baia possa essere stata una delle aree costiere dove andoŽ ad impattare la flotta di Kubilai Khan, imperatore mongolo della Cina, nel 1281, in occasione del tentativo di invasione del Giappone fallito a causa di un tifone. La prima spedizione alla quale presero parte tecnici ed esperti italiani eŽ del 2009. GiaŽ nel corso di quella campagna furono identificate e recuperate numerose ceramiche, tra cui principalmente ciotole cinesi invetriate verdi della classe "blue celadon" e bianche insieme a vasi dŽuso corrente di fabbricazione cinese e giapponese. La campagna del 2010 ha visto impegnati ricercatori italiani e giapponesi, cui si sono aggiunti alcuni volontari subacquei coreani ed una giovane studentessa francese, ed ha permesso di identificare e recuperare una ciotola a calotta su alto piede ad anello, pressocheŽ integra, a vernice bianca (Hakaji) di provenienza cinese, databile allŽXi-xii secolo e frammenti di ceramiche comuni giapponesi pertinenti piccole ciotole a superficie opaca. Particolarmente significativa eŽ stata considerata la presenza di una ciotola frammentaria a vernice grigia databile alla fine dellŽXi secolo (dinastia dei Sung meridionali), proveniente dalla provincia del Fujian (Cina del Sud). Interessante anche il rinvenimento di una spoletta ricavata levigando una tibia di suino, con forcella distale adoperata per la riparazione delle reti. Sono state anche rinvenute numerose ossa quasi tutte di suini considerati residui di provviste di cambusa e qualche frammento di legno che potrebbe essere residuo di navi. A margine delle ricerca eŽ stata anche effettuata una prova dŽinstallazione di telecamera fissa sul fondo del mare nella Baia di Maegata, in prossimitaŽ dellŽarea di scavo, prova richiesta dagli amministratori del comune di Ojika per valutare la possibilitaŽ di installazioni fisse del genere in funzione dello sviluppo turistico dellŽisola. "I risultati raggiunti durante questa spedizione archeologica - ha detto lŽassessore Gaetano Armao - contribuiscono ad elevare il prestigio della nostra Regione al livello internazionale, a rafforzare i legami tra Sicilia ed Estremo Oriente, recentemente intensificati grazie allŽExpo di Shangai, e a dare un apporto allŽincremento dellŽesportazione dei prodotti siciliani in Giappone". Con gli amministratori locali di Ojika eŽ stato anche discusso lo stato di avanzamento delle procedure per il gemellaggio tra lŽisola di Ojika e quella di Pantelleria, giaŽ ampiamente trattato e consolidato grazie alla trasferta a Pantelleria della delegazione giapponese guidata dal sindaco di Ojika, dello scorso maggio del 2010. |
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