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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Settembre 2010 |
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UN REGISTA TRENTINO ALLA BIENNALE DI VENEZIA GIÀ PRESI I CONTATTI CON LA FILM COMMISSION
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Trento, 9 settembre 2010 - In questi giorni a Venezia, per la 67° mostra internazionale d´arte cinematografica, c´è anche una rappresentanza della Film Commission trentina. Fra i vari contatti intrapresi, vi è quello con il giovane regista roveretano Francesco Mattuzzi, autore di un progetto innovativo e curioso, che sarà trasmesso domani a Venezia, ad ore 17.15 in Sala Perla, nell´ambito della sezione "Orizzonti". Si tratta di un documentario in 3D dal titolo: "Future Archaeology", prodotto assieme ad Armin Linke con cui Mattuzzi collabora da alcuni anni. Francesco Mattuzzi, nato a Varese ma subito trasferitosi con la famiglia a Rovereto, è un giovane artista laureatosi all´Università di Bolzano, che lavora a Milano nell´ambito della produzione fotografica e video legata a contesti di aggregazione sociale e di comunità. Il progetto con Armin Linke, artista berlinese che lavora da anni con la fotografia, è nato quasi per caso: "Abbiamo iniziato - commenta Mattuzzi - a lavorare assieme su alcuni percorsi artistici, successivamente la proposta di lavorare assieme in: "Future Archaeology", per riflettere sulle aree che saranno liberate dalla presenza israeliana nei territori occupati della Palestina". Un progetto satellite, inserito all´interno di "Decolonizing Architecture" diretto da Alessandro Petti, Sandi Hilal ed Eyal Weizman. "Ci siamo recati due volte in Palestina, ospiti di Alessandro Petti a Betlemme, e abbiamo documentato la zona occupata; con loro abbiamo cercato di immaginare il riuso dell’architettura dell’occupazione, nel momento in cui queste strutture saranno finalmente dissociate dalla relazione di potere che fino ad ora le ha caratterizzate". Ne è nato "Future Archaeology" che è stato trasmesso con successo in numerosi musei italiani ed esteri e che, quest´anno, è stato inviato alla Biennale di Venezia, nella sezione "Orizzonti". Il documentario, della durata di 20 minuti, è interamente in 3D - per vederlo sono infatti necessari gli speciali occhiali - grazie al lavoro di un altro trentino, Francesco Siddi che ha ricostruito in tre dimensioni il territorio palestinese. E´ proprio grazie a questa sua terza dimensione che il documentario di Mattuzzi e di Linke riesce a coinvolgere lo spettatore, ad animarsi di una tensione insospettabile, a trasmettere quella "vibrazione" che gli abitanti delle zone occupate vivono quotidianamente. "E´ forse una delle prime volte che viene utilizzata la tecnologia 3D per uno scopo che non sia il puro intrattenimento - spiega Sergio Fant, programmatore di "Orizzonti" - Il documentario riesce a trasmettere non solo l´architettura dei territori occupati ma la tensione di questo spazio". Non a caso, infatti, come ha aggiunto Sergio Fant, che è consulente ormai da numerosi anni del Trentofilmfestival della Montagna, il progetto Mattuzzi-linke è stato inserito nella sezione "Orizzonti" quest´anno completamente rinnovata per accogliere produzioni emergenti, che mescolano media e linguaggi diversi. "Future Archaeology" sarà trasmesso alla Biennale di Venezia il 9 settembre alle 17,15 presso la Sala Perla; alla proiezione sarà presente una rappresentanza della Film Commission trentina, che ha già avviato alcuni proficui contatti con il giovane regista roveretano. Per informazioni: www.Futurearchaeology.net |
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