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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Settembre 2010
 
   
  ROSSI SCRIVE A MARONI: «AL TAVOLO SU PRATO (CINESI, DISTRETTO PARALLELO) MANCA LA REGIONE» PER IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ANDAVANO COINVOLTI ANCHE IL MINISTERO DEL WELFARE E DELL´ISTRUZIONE

 
   
  Firenze, 20 settembre 2010 - Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha scritto una lettera al ministro degli Interni Roberto Maroni sui problemi e le questioni aperte che riguardano Prato: dai cinesi, la loro integrazione e il “distretto parallelo” caratterizzato da un forte tasso di illegalità alla grave crisi che colpisce l´area. La lettera è stata scritta dopo la costituzione del tavolo nazionale su Prato, di cui fanno parte cinque ministeri ed altri uffici statali ma “dove – annota Rossi - manca la Regione e attorno a cui avrebbero dovuto sedere anche il Ministero del Welfare e quello dell’Istruzione”. Ecco il testo della lettera del presidente Rossi: Caro Ministro, ho dovuto leggere sulla stampa la notizia della costituzione di un tavolo nazionale - di cui fanno parte cinque ministeri e altri uffici statali - sui problemi che riguardano la città di Prato e in particolare i rapporti con la comunità cinese. Non mi ha sorpreso registrare l´interesse del Governo per il “caso-Prato”. Della questione, infatti, come certamente ricorderà, abbiamo avuto modo di parlare nel corso di un incontro a Palazzo Chigi nel luglio scorso. In quell´occasione avevamo convenuto di impegnarci in un lavoro che vedesse insieme Governo, Regione, Comune e Provincia, consapevoli che la specificità dei problemi della città – sia quelli legati alla presenza della comunità cinese, ai suoi problemi di integrazione e al forte tasso di illegalità che coinvolge il “distretto parallelo”, che quelli provocati dalla grave crisi che colpisce l’area pratese – richiedesse un forte e concorde impegno istituzionale. Un impegno che per la Regione è assolutamente prioritario e che ci ha portato a rinnovare con Prefettura, Comune e Provincia nel gennaio 2010 il “Patto per Prato sicura” e a mettere a punto un “Progetto Speciale per Prato” che nelle prossime settimane presenteremo e discuteremo con le istituzioni locali e le forze sociali. Con questo progetto ci proponiamo di intervenire sia sugli aspetti della crisi economica e occupazionale che sui temi dell’inclusione, della legalità e della sicurezza. Abbiamo anche deciso di aprire un apposito ufficio in città con il compito di coordinare gli interventi regionali e di assicurare un rapporto stretto e diretto con il territorio. Ciò che invece è francamente sorprendente è che la decisione di costituire la task-force interministeriale sia stata presa, diversamente da quanto concordato insieme, senza coinvolgere la Regione. Sorprendente e preoccupante, perché resto convinto che se vogliamo raggiungere risultati positivi è indispensabile un lavoro comune di tutte le istituzioni, nazionali, regionali e locali. E non lo dico con spirito meramente rivendicativo ma perché convinto che problemi difficili e complessi come questo richiedano autentica condivisione. Penso anche che a quel tavolo dovrebbero sedere oltre alla Regione anche il Ministero del Welfare e quello dell’Istruzione. Mi domando altrimenti come sia davvero possibile realizzare efficaci politiche per la legalità e la sicurezza ma anche quelle per l’integrazione e l’inclusione. Le domando quindi se l’incontro di mercoledì scorso rappresenti il segno di un cambiamento nelle scelte politiche del Governo e del suo Ministero in particolare. Mi auguro naturalmente di no, perché una tale scelta rappresenterebbe un grave passo indietro rispetto alla necessità di assicurare a Prato, ai suoi cittadini, ai suoi imprenditori il concorde sostegno di tutte le istituzioni, al di là, ovviamente, di ogni colore politico. Ritengo utile, anzi doveroso, un franco chiarimento sulla questione, nel solo interesse di affermare il primario valore della leale collaborazione tra istituzioni a tutto vantaggio dei cittadini e del territorio. Un cordiale saluto, Enrico Rossi  
   
 

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