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Notiziario Marketpress di
Venerdì 24 Settembre 2010 |
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ALLARME ARTIDE: LA MINACCIA DI UNA TRAGEDIA DA TITANIC
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Lo scioglimento dei ghiacci non ha svegliato solo l´appetito di avventurieri e impresari a caccia business, ma anche di tour operator sconsiderati che propongono crociere con imbarcazioni assolutamente inadeguate. A lanciare l´allarme di un´imminente "Titanic artico" è la nona conferenza dei parlamentari della regione artica, che si è tenuta il 13-15 settembre al Parlamento europeo. "Una catastrofe navale imminente" - Il presidente del Consiglio nordico Helgi Hjorvar ha lanciato un avvertimento molto duro ai partecipanti alla conferenza: mentre businessman e politici discutono nelle loro riunioni di come sfruttare al meglio le opportunità economiche delle nuove parti accessibili dell´Artide, la mancanza di coordinamento e l´inadeguatezza dei mezzi di trasporti annunciano una catastrofe imminente. Il politico islandese ha raccontato di agenzie che organizzano crociere turistiche alla scoperta delle terre ghiacciate e gli orsi polari, con barche non adatte, equipaggio non formato, poche capacità di soccorso, acque senza giurisdizione e iceberg in movimento: tutti gli ingredienti per un disastro annunciato. Opportunità economiche vs sfruttamento delle risorse - Il dibattito, nei due giorni di conferenza, è oscillato fra due poli: l´Artide apre nuove opportunità di business, o bisogna piuttosto tutelarla dagli appetiti dei paesi limitrofi, e da uno sviluppo troppo rapido, che potrebbe avere effetti negativi nel lungo termine? La regione, infatti, è ricca di risorse naturali, giacimenti di petrolio e carbone in primis. Lo scioglimento dei ghiacciai artici apre anche la possibilità di nuove rotte marittime, creando il collegamento fra l´Europa e l´Asia senza dover circumnavigare le Americhe. In settembre di quest´anno, il primo vascello non russo sta attraversando il Mare Artico dalla Norvegia alla Cina. Evitare il canale Suez fa risparmiare alla nave 10-15 giorni di viaggio. Fra i partecipanti alla conferenza sono emerse diverse opinioni. Il Segretario di Stato per gli Affari esteri norvegese Erik Lahnstein ha sottolineato che "l´idea non è di preservare la regione artica come un museo, ma di utilizzarla per il bene di tutto il genere umano. Le risorse della zona, se gestite bene, hanno un valore immenso". Ma, dal mondo accademico, sono emerse serie preoccupazioni per il rischio di spoliazione selvaggia delle ricchezze naturali. Joshua Simiar, studioso canadese, ha ricordato che "la pressione dovuta alla domanda mondiale di risorse naturali mette la ricchezza della regione - e i suoi abitanti - in una posizione ideale per uno sviluppo sostenibile...O per uno sfruttamento lampo". "Siccome conosciamo bene l´associazione storica fra ricchezza di risorse e conseguenze negative di lungo termine, non vogliamo che la nostra regione sia sfruttata in modo intensivo". Parlamento, Europa e Artide - Se fino a oggi sono state Danimarca, Svezia e Finlandia a portare all´ordine del giorno europeo le questioni legate allo sviluppo dell´Artico, da domani potrebbe aggiungersi una nuova voce: l´Islanda. La sua probabile adesione all´Ue farà sì che l´Ue faccia un altro passo verso…il circolo polare artico. La vice-presidente liberale del Parlamento Diana Wallis ha incoraggiato i leader dei paesi interessati a lavorare insieme, e avanzare le questioni comuni in modo più deciso. Il presidente della delegazione per le relazioni con la regione artica, l´irlandese Pat the Cope Gallagher, ha invece enfatizzato l´occasione per l´Ue: "Dovremmo giocare un ruolo più attivo nella politica dell´Artide. L´ue può essere di aiuto alle popolazioni che vivono nella regione, nell´immediato e nel lungo termine. Il riscaldamento globale sta rapidamente trasformando l´Artide. Il risultato dello scioglimento dei ghiacci e della neve, è che si aprono nuove rotte marittime, nuove aree di pesca, e opportunità maggiori per l´esplorazione di giacimenti. Si stima che il 30% delle risorse mondiali non scoperte di petrolio e gas si trovino nella regione artica" |
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