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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Novembre 2006 |
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UE: PIÙ DONNE IN POLITICA
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Bruxelles, 21 novembre 2006 - Una bilanciata partecipazione di donne e uomini nella vita politica europea e nazionale è condizione essenziale e necessaria per la democrazia. E´ quanto afferma il Parlamento, sottolineando come le donne con incarichi politici nella politica internazionale siano ancora troppo poche. I deputati guardano con interesse a misure di discriminazione positiva per garantire la presenza di donne nei parlamenti. Adottando con 377 voti favorevoli, 77 contrari e 31 astensioni la relazione di Ana Gomes (Pse, Pt), il Parlamento denuncia una situazione non incoraggiante della presenza femminile nella politica internazionale europea. Nonostante un gran numero di dichiarazioni e raccomandazioni politiche, programmi d´azione adottati in tutto il mondo e specifiche normative introdotte a livello nazionale, secondo i deputati persistano ancora in Europa (e in tutto il mondo) ineguaglianze e discriminazioni di genere e una sotto-rappresentazione delle donne nella politica. La scarsa partecipazione delle donne ai centri decisionali e di governo, osserva il Paramento, è spesso legata alle difficoltà di conciliare vita privata e vita professionale, all´ineguale ripartizione delle responsabilità familiari, nonché alla discriminazione sul lavoro e nella formazione professionale. Per tale ragione, invita gli Stati membri ad attuare misure intese alla conciliazione della vita sociale, familiare e professionale, creando e promuovendo un ambiente favorevole per la piena partecipazione delle donne in politica. Occorrono anche idonee misure legislative e/o amministrative volte a sostenere i rappresentanti eletti nel conciliare le loro responsabilità familiari e pubbliche e, in particolare, incoraggiare i parlamenti e le autorità locali e regionali a garantire che i loro tempi e metodi di lavoro permettano ai rappresentanti eletti di entrambi i generi di conciliare il lavoro con la vita familiare. Agli Stati membri e alla Commissione è anche chiesto di promuovere, ove opportuno, programmi educativi intesi a sensibilizzare i cittadini, e in particolare i giovani, all´eguaglianza dei diritti per le donne di partecipare pienamente alla vita politica già in giovane età. Ma gli Stati membri sono anche incoraggiati a promuovere l´obiettivo della parità dei genere in tutte le posizioni pubbliche. Notando che solo l´11% dei leader di partito a livello mondiale sono donne, gli eurodeputati chiedono ai partiti politici di tutta Europa di promuovere una partecipazione equilibrata dei due sessi nelle loro liste elettorali. La proposta originaria di fissare una quota minima di 40% e massima di 60% per la rappresentazione dei due sessi nelle loro liste per gli organi collettivi è stata però respinta dall´Aula, così come l´invito rivolto agli Stati membri di subordinare il finanziamento dei partiti alla presentazione di liste elettorali paritarie. I partiti politici sono comunque esortati a rimuovere ogni barriera che, direttamente o indirettamente, discrimini la partecipazione delle donne, al fine di garantire che le donne abbiano il diritto di partecipare pienamente a tutti i livelli di decisione in tutte le strutture interne di decisione politica e procedure di nomina e nella leadership dei partiti politici, in termini uguali agli uomini. Dovrebbero anche invogliare le donne a partecipare e votare alle elezioni e ad accrescere la consapevolezza delle specifiche necessità e aspirazioni delle donne nei propri programmi. Il Parlamento nota anche «con grande interesse» che esiste un´ampia gamma di strumenti per garantire una maggiore partecipazione delle donne in politica, come le misure di discriminazione positiva volte a garantire la presenza e l´attività delle donne nei parlamenti e altre cariche elettive. Il Parlamento sottolinea poi che il progetto di creare un Istituto europeo per l´uguaglianza di genere, che dovrebbe adottare l´iniziativa di promuovere una maggiore rappresentanza delle donne nella politica internazionale. Questo, dovrebbe anche avere il compito di riferire regolarmente al Parlamento europeo sulla raccolta di dati e sull´impatto della legislazione nazionale sulla parità e sulle politiche in materia di uguaglianza di genere attuate dagli Stati membri, nonché sulle migliori prassi dei partiti politici europei e nazionali. Le eurodeputate sono 223 su un totale di 732, il che corrisponde a una media del 30%. Il Parlamento si rammarica che la percentuale di donne elette nel suo seno si collochi tra il 58% e lo 0%, a seconda dello Stato membro. Su 78 eurodeputati italiani, 14 sono donne (18%). Ma in tutti i parlamenti del mondo la situazione non è diversa. La relazione nota infatti che, secondo l´Unione interparlamentare, dei 43. 961 membri dei parlamenti nel mondo (Camera bassa e Camera alta assieme), solo il 16,4% sono donne (vale a dire 7. 195). Sono i paesi scandinavi ad avere il più elevato numero di donne parlamentari (40%), seguiti dalle Americhe (19,6%) e dall´Europa (paesi Osce, esclusi i paesi scandinavi), con una media del 16,9%, leggermente superiore all´Africa subsahariana (16,4%), all´Asia (16,3%), al Pacifico (12%) e agli Stati arabi (8,3%). Tali percentuali, per il Parlamento, indicano la presenza di un deficit democratico fondamentale, sia a livello europeo che nel più ampio contesto internazionale. Per completezza, occorre segnalare che, anche in Italia, la presenza femminile in Parlamento è in netta minoranza (45 su 287 in Senato e 108 su 522 nella Camera dei Deputati), anche se aumentata rispetto alle legislature precedenti. . |
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