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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Settembre 2010 |
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MAL DI TESTA : NUOVE SCOPERTE - GENI, OBESITA’, OSMOFOBIA E SESSO
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Milano, 29 settembre 2010 - Dal Xxiv Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee - Sisc – che riunisce a confronto i maggiori esperti italiani e internazionali – l’Italia in prima linea contro il mal di testa nelle sue diverse forme - emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo - che riguarda circa 8 milioni di italiani - le donne più colpite 5 a 1 rispetto agli uomini e il 30% di bambini e adolescenti, con nuove scoperte sulle sue cause genetiche e nuove strategie di cura.Il gruppo di ricerca neuro genetica diretto dal professor Lorenzo Pinessi, Past President Sisc, Direttore Clinica Neurologica Ii e Centro Cefalee Università di Torino - ospedale Le Molinette a un mese dallo studio (pubblicato su Nature Genetics) del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge che ha individuato il primo fattore di rischio genetico dell’emicrania, sta ora validando gli stessi risultati sulla popolazione italiana, utilizzando la Dna bank del Centro torinese. Lo stesso team di ricerca che ha evidenziato recentemente come due geni - deidrogenasi 2 (Adh2) e deidrogenasi 4 (Adh4) - coinvolti nel metabolismo dell’alcol siano anche coinvolti nella cefalea a grappolo ha dimostrato per la prima volta al mondo con uno studio del 2008 che l’emicrania è una malattia presente fin dalla nascita e associata a un’alterazione dei lobi frontali e temporali coinvolti nella regolazione del dolore. “La nostra ricerca”, spiega il professor Pinessi, “svolta su 56 persone (di cui 27 emicranici ) con la voxel-based morphometry, sofisticata metodica di risonanza magnetica nucleare, ha rilevato alterazioni strutturali con piccole riduzioni focali di sostanza grigia - proprio nelle aree cerebrali del circuito del dolore - presenti nei pazienti con emicrania episodica e in quelli cronici, ma non in quelli di controllo sani . La riduzione di sostanza grigia è direttamente correlata con la frequenza degli attacchi. Maggiori sono le alterazioni, maggiore è la vulnerabilità alle crisi. Gli ultimi risultati di un nostro secondo studio concluso in questi giorni e svolto con la stessa metodica sui bambini emicranici - età media 12 anni, con esordio della cefalea a 8 anni confermano anche nei bambini la presenza di alterazioni della sostanza grigia cerebrale correlate all’ emicrania e localizzate in diverse aree cerebrali coinvolte nel pain processing. I piccoli pazienti presentano alterazioni della sostanza grigia in diverse aree cerebrali, tra cui la corteccia parietale destra, la corteccia cingolata posteriore e il tronco encefalico. Di particolare interesse è risultata la correlazione tra le anomalie evidenziate e la durata della malattia”. “Il mal di testa”, continua il professor Vincenzo Guidetti, Presidente Sisc, Ordinario di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Università La Sapienza, Roma, “è il disturbo più frequente tra i giovanissimi - circa il 30%. L’esordio avviene intorno a 6 anni e nell’80% dei casi le cause scatenanti sono fattori emotivi. Dopo i 6 anni si arriva al 10-11%, intorno alla pubertà al 14%. In età evolutiva nel 35- 40% dei pazienti attacchi di emicrania intensi si associano a crisi di cefalea tensiva quotidiana. La familiarità riveste un ruolo importante: se uno dei genitori soffre di emicrania c’è una probabilità del 50 - 75% che anche il figlio ne sia affetto. La malattia richiede diagnosi e terapie appropriate basate sul supporto psicologico, tecniche di rilassamento, biofeedback, pet therapy e farmaci.”“Gli ultimi progressi diagnostici terapeutici”, dice il professor Pinessi, “puntano su innovative tecniche diagnostiche - voxel-based morphometry, esami di genetica molecolare - e terapie sempre più mirate basate su farmaci - triptani per l’attacco, Fans e i new entry Cgrp-antagonisti ,botulino e topiramato e valpronato per la prevenzione - e su nuovi trattamenti hi tech - Tms - Transcranial Magnetic Stimulation e Stimolazione Suboccipitale. Altri nuovi fattori e cause emergenti di cefalee sono obesità, osmofobia, e sesso. Obesità. “L’emicrania”, ammette il professor Pinessi, “fa ingrassare nel 20-30% dei casi - sono circa 3 - 4 milioni gli emicranici italiani obesi o in sovrappeso. L’aumento del peso moltiplica gravità e durata degli attacchi che rischiano di cronicizzarsi mentre la stessa emicrania favorisce l’obesità. Per capire il legame tra obesità ed emicrania siamo andati a studiare il metabolismo del glucosio, scoprendo che i pazienti con emicrania hanno un’ insulinoresistenza anticamera di diabete e obesità .Una dieta adeguata e una moderata e regolare attività fisica riducono l’insulinoresistenza, l’eccesso di peso, frequenza e intensità dell’emicrania. Attualmente stiamo valutando l’efficacia di farmaci ipoglicemizzanti che agiscono sia sulla resistenza all’insulina che sull’emicrania.” Osmofobia . “Più del 40% degli emicranici soffre di osmofobia, cioè repulsione per gli odori”, spiega il neurologo torinese, “che è sintomo e causa di violenti attacchi di mal di testa. Gli odori sotto accusa sono fumo di sigaro o sigaretta, benzina, detersivi, disinfettanti, solventi e vernici, ma anche essenze neutre o piacevoli - in cima alla lista i profumi femminili molto dolci e intensi”. Sesso . “In alcuni uomini”, prosegue Pinessi, “fare l’amore può scatenare una dolente cefalea, la cui intensità è proporzionale all’eccitazione , culmina nell’orgasmo e può durare alcune ore. Il rischio aumenta se la relazione è trasgressiva e se si mangiano alcuni cibi - vino, formaggi, cioccolata e altri ritenuti afrodisiaci come crostacei e champagne. In oltre il 50% dei casi , colpisce uomini emicranici o affetti da cefalea da sforzo e gli ipertesi. Per fare l’ amore senza mal di testa evitare situazioni stressanti e stanchezza, usare con cautela farmaci che stimolano l’erezione e rinunciare prima del rapporto agli alimenti scatenanti”. Gli ultimi farmaci che si aggiungono ai Fans e ai triptani sono i new entry Cgrp-antagonisti (Calcitonin gene related peptide) - lolcegepant e telcagepant- che agiscono su un neuropetide rilasciato in grandi quantità nel cervello durante l’attacco emicranico (in fase di sperimentazione e di prossima immissione) e i trattamenti preventivi con i recenti topiramato e valpronato - (anticonvulsivanti in uso nell’epilessia, che agiscono come regolatori dell’eccitabilità dei neuroni sul sistema nervoso riducendo gli attacchi nel 50% dei casi) e la tossina botulinica di tipo A . “L’efficacia della tossina botulinica” precisa il professor Pinessi, “nella profilassi dell’emicrania”,ampiamente dimostrata da studi mondiali e dal suo uso clinico - iniettata a livello dei muscoli intorno agli occhi, della fronte, delle mascelle, del collo e delle spalle- blocca la componente muscolo-tensiva. La terapia botulinica che può essere praticata solo nei Centri Neurologici specializzati, da specialisti esperti presto sarà rimborsabile dal Ssn” . Nuovi trattamenti hi tech : Tms - Transcranial Magnetic Stimulation -“La nuova metodica”, spiega Pinessi “si basa sull´applicazione locale di un impulso magnetico della durata di un millisecondo che interrompe l’attacco sul nascere e Neurostimolazione sub occipitale” - prosegue l’esperto, “potrebbe essere la soluzione per quei casi gravi e incurabili di cefalee a grappolo croniche farmaco-resistenti. Si effettua con un neurostimolatore sul nervo grande occipitale. Presso il Centro cefalee delle Molinette a Torino le due nuove tecniche sono in fase di sperimentazione su pazienti con cefalea cronica quotidiana e da abuso di farmaci”. Nuove scoperte sul dolore cronico. “I risultati di alcuni studi italiani”, dice il professor Luigi Alberto Pini, Presidente Eletto Sisc, Responsabile Centro Cefalee, Università di Modena, “hanno evidenziato come il dolore cronico venga modulato “controllato e trasmesso” da sistemi neurotrasmettitoriali diversi da quelli del dolore acuto. La scoperta di queste nuove vie neurali consente di ipotizzare e sperimentare nuove strategie nel trattamento del dolore conico”. Il mal di testa riconosciuto dall’ Oms - Organizzazione Mondiale della Sanità - come una delle maggiori cause di disabilità, nel nostro Paese non è affrontato in modo appropriato. Il Ssn lo include infatti nei livelli minimi di assistenza (Lea) come patologia minore , il 50% dei malati non si rivolge al medico ma si auto cura con un abuso di farmaci da banco che cronicizzano la malattia. In Italia si spendono circa 600 euro per paziente/anno, (visite mediche, ricoveri, spesa farmacologica) per un totale di oltre 3 milioni di euro. I Centri Cefalee della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) diffusi in tutta Italia sono convenzionati con il Ssn e ci si può rivolgere direttamente o con la prescrizione del medico curante. |
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