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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Ottobre 2010
 
   
  "PUGLIA PROTAGONISTA A FORUM REGIONI ORTOFRUTTICOLE DI CESENA"

 
   
   Ortofrutta, una “road map” per incidere sulle politiche nazionali e comunitarie per il rilancio del settore. Ieri a Cesena la Puglia è stata protagonista del 1° Forum Europeo delle regioni ortofrutticole europee organizzato dalla Regione Emila-romagna, dove si è discusso delle azioni da intraprendere per il comparto ortofrutticolo, racchiuse in un documento che è stato sottoscritto dagli assessori delle 20 regioni ortofrutticole europee e che sarà sottoposto ai Ministri dei singoli Paesi e alla stessa Unione Europea. Presenti i rappresentanti delle principali regioni ortofrutticole italiane ed europee tra cui anche la Puglia, con l’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno che ha illustrato l’esperienza pugliese del marchio “Prodotti di Puglia” e dunque in tema di qualità e di tracciabilità della filiera, ma anche di possibili nuovi rapporti con la Gdo per la promozione, anche, dell’ortofrutta pugliese. “La Puglia - ha ricordato Stefàno - è leader nel settore, esprimendo da sola un quinto dell’ortofrutticoltura nazionale”. Il 70% dell’uva italiana, infatti, proviene proprio dalla Puglia così come un terzo dei pomodori dei cavolfiori e dei carciofi ed il 70 % delle ciliegie italiane. Secondo i dati Istat, la media produttiva annua dell’ultimo decennio si attesta intorno alle 42 mila tonnellate di frutta, ortaggi e verdure prodotte nella campagna del Tavoliere, della Murgia, del Sud-est barese e del Salento. La produzione lorda vendibile ortofrutticola pugliese vale 1.658 Meuro pari al 56,65 % della produzione lorda vendibile totale. Grande protagonismo, infine, anche sui mercati esteri. Ma il comparto, non solo pugliese, deve fare i conti con l’andamento negativo del mercato che vede una forte crescita della produzione asiatica a fronte di un saldo commerciale dell’Europa in “rosso” per oltre 15 miliardi di euro. La strategia, dunque, non può che essere quella di fare fronte comune, approfittando della prossima Politica Agricola Comunitaria, alla cui riscrittura stanno contribuendo i singoli Paesi membri. “L’italia a dire il vero, – commenta l’Assessore Stefàno – è in forte ritardo, non avendo ancora promosso momenti di dibattito su questo tema strategico. Ci stanno pensando, però, le Regioni: prima la Puglia, con l’appuntamento organizzato durante la Fiera del Levante il 17 settembre scorso, oggi l’Emilia Romagna con questo focus sull’ortofrutta, settore chiave del comparto agricolo, sinora troppo esposto alla volatilità dei prezzi e alla concorrenza spesso sleale di Paesi Terzi . Da qui l’idea della “road map” con azioni concrete, che riteniamo fondamentali per la nuova Pac che, prioritariamente, dovrà prevedere una politica specifica e risorse adeguate, certamente non inferiori a quelle messe a disposizione per l’attuale. Tra le proposte operative: il rilancio delle Organizzazioni e delle Associazioni di produttori per rafforzare il peso della produzione primaria anche a livello transnazionale, proseguendo anche dopo il 2013 la politica dell’Ocm ortofrutta; favorire anche attraverso accordi interprofessionali, regole chiare per garantire il pagamento della merce a prezzo netto, rispettare i termini di pagamento, impedire le vendite sottocosto e regolare i margini di commercializzazione, in linea con quanto approvato recentemente dal Parlamento Europeo. Inoltre: un network di informazione fra gli Stati Membri per promuovere il consumo di frutta; un Osservatorio di mercato europeo per prevenire le crisi; la difesa delle produzioni ortofrutticole più sensibili, in modo da garantire un prezzo di mercato sufficiente a remunerare i produttori; ricambio generazionale e formazione. “Occorre, inoltre, una maggiore reciprocità fra Paesi esportatori ed importatori – conclude Stefàno – poiché la libera circolazione delle merci è spesso ostacolata da barriere doganali e fitosanitarie che impediscono l’ingresso dei nostri prodotti verso i Paesi Terzi. Proporremo alla Commissione Europea di farsi carico di questa sorta di “black out”, gestendo aspetti amministrativi e fitosanitari direttamente con la controparte”.  
   
 

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