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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Ottobre 2010
 
   
  QUATTRO PROGETTI DI SOLIDARIETA´, A PARTIRE DAL TRENTINO DUE OSPEDALI, UN CENTRO PER GIOVANI EMARGINATI E UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ TRENTINA

 
   
  Trento, 12 ottobre 2010 - L´assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha presentato ieri agli organi di informazione quattro progetti di solidarietà promossi da altrettante associazioni di volontariato e sostenuti dalla Provincia. Tre iniziative riguardano alcune "zone calde" del mondo, il Sudan, la Cina e la Tanzania, mentre il quarto progetto consiste in un evento che si terrà in Trentino dal 26 al 30 ottobre 2010, denominato "Terra Madre in Trentino", per sensibilizzare la comunità provinciale sui temi della produzione e consumo responsabili e sostenibili, della tutela e rispetto dell’ambiente e della solidarietà internazionale. Accanto all´assessore Beltrami, che ha brevemente illustrato il progetto di sostegno all´ospedale di Kipengere, in Tanzania, dove lavora Baba Camillo, erano presenti Marco Viola, dirigente del Servizio emigrazione solidarietà internazionale; Roberto Rosa in rappresentanza del Centro Missionario Diocesano, che ha presentato il progetto relativo alla ristrutturazione dell´ospedale di Wau, in Sudan; Massimo Zortea presidente del Vis (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), che ha parlato della realizzazione di un centro per giovani emarginati che sarà aperto a Hanhzhou, in Cina. Sergio Valentini ha invece illustrato una campagna di sensibilizzazione alla produzione e al consumo responsabili, che verrà organizzata in Trentino dal 20 al 30 ottobre prossimi in collaborazione con Slow Food. L´iniziativa prende il nome di "Terra madre in Trentino", filiazione della più grande "Terra madre 2010" che si terrà invece a Torino dal 21 al 25 ottobre. "Con l´incontro di oggi – ha detto l´assessore Beltrami in apertura di conferenza, – proseguiamo nella presentazione per blocchi dei progetti di solidarietà internazionale in cui sono impegnate numerose associazioni trentine che lavorano con l´appoggio concreto e convinto della Provincia autonoma di Trento. Oggi presentiamo tre iniziative rivolte al mondo in difficoltà e una campagna di sensibilizzazione che ha per campo di intervento la nostra provincia. Siamo infatti convinti che la solidarietà ha bisogno di continue sollecitazioni e di sempre nuove occasioni di incontro per arricchirsi e per confrontarsi con analoghe esperienze vissute in ogni parte del mondo. Terra Madre in Trentino proprio a questo serve: a creare incontri con le cucine dei vari continenti, ma anche a costruire momenti di formazione, di approfondimento e di scambio. Solidarietà, infatti, non è carità, ma possibilità di crescere assieme con un mutuo e continuo trasferimento di risorse, di idee, di creatività." I Progetti L´illustrazione dei progetti di solidarietà si è quindi aperta con la stessa assessore Beltrami che ha brevemente presentato l´intervento a sostegno dell´ospedale di Kipengere, in Tanzania, dove lavora da anni Baba Camillo. Tanzania: Sostegno All’ospedale Di Kipengere Presso la missione di Kipengere è stato recentemente aperto un ospedale, in considerazione delle notevoli problematiche ivi presenti e della scarsità di offerta sanitaria. Il bacino di utenza comprende quindici villaggi (oltre 27mila abitanti) ed esiste una forte percentuale di persone sieropositive. Il centro dista 60 chilometri dalla città di Njombe. Tale ospedale dispone però sono di due infermiere qualificate a supporto dell’unico ufficiale medico. Il progetto prevede l’assunzione di personale adeguato al soddisfacimento delle necessità operative del centro che, in questa fase, l’ospedale non è in grado di remunerare per i bassi introiti ricavati dalla somministrazione delle prestazioni e delle cure. In particolare si prevede l’assunzione e la remunerazione di cinque infermiere, due tecnici di laboratorio, due ufficiali clinici e quattro assistenti per il periodo ottobre 2010 – dicembre 2012, in modo da permettere alla struttura un graduale avvio delle attività e l’introduzione di ticket in base alle classi di reddito, al fine di garantire la sostenibilità del centro medesimo. Il costo complessivo dell’intervento, da realizzare in tre anni, ammonta ad Euro 72.376,42. Roberto Rosa, in rappresentanza del Centro Missionario Trentino ("Una realtà di volontariato – ha ricordato l´assessore Lia Beltrami, – con la quale la Provincia ha in corso numerose forme di collaborazione") ha illustrato l´intervento di ristrutturazione dell´ospedale di Wau, in Sudan. Sudan: Ristrutturazione Dell’ospedale Di Wau Wau è la capitale della regione del Bahr el Gazal, nel sud del Sudan. La città ha una popolazione di circa 300.000 abitanti, formata dalla coesistenza di diverse etnie lì confluite nel corso degli anni per ragioni di sicurezza. La città è in continua espansione anche per il progressivo ritorno delle famiglie che erano sfollate a causa della guerra. La diocesi di Wau ha recentemente riottenuto la proprietà di un ospedale che era stato requisito per circa 50 anni dall’esercito sudanese a causa della guerra, per farne un ospedale militare. Il plesso è stato restituito in condizioni di totale inagibilità in quanto, dal 1958, non sono mai stati fatti lavori di manutenzione. Nonostante ciò l’ospedale sta lavorando anche perché la copertura sanitaria di tale area è totalmente inadeguata. Si calcola, ad esempio, che solo il 5% di tutte le nascite sia assistito da personale in qualche modo formato; la diretta conseguenza di questa situazione è che l’indice di mortalità postparto è di 1.700 morti su 100.000 nati vivi. In città esiste un Ospedale civile pubblico, che fornisce un servizio molto carente, per mancanza di personale medico e paramedico adeguatamente formato e motivato, il degrado delle strutture, la penuria e il degrado delle attrezzature e dei materiali nonché la mancanza di medicinali. Esistono anche cliniche private alle quali tuttavia ben pochi possono permettersi di accedere. La stragrande maggioranza della popolazione, estremamente povera, è costretta pertanto a rivolgersi a “praticoni” più che a professionisti. In tale ospedale opera la missionaria e medico trentina suor Maria Martinelli. Già per l’Anno pastorale 2009-2010 il Centro Missionario di Trento, con il Progetto “Dalla guerra alla vita. – Un luogo di morte torna a dare speranza” , ha sensibilizzato la popolazione trentina alle attività umanitarie di Suor Martinelli ed in particolare alla raccolta di fondi per l’acquisto di arredi e apparecchiature delle quali dovrà essere dotato l’ospedale diocesano. La Diocesi locale sta procedendo alla ristrutturazione/edificazione della sezione day hospital con la creazione di: un dispensario per il trattamento delle malattie più comuni; una unità materno-infantile per la prevenzione e la cura dei problemi legati al parto e ai primi anni di vita; una unità per la riabilitazione nutrizionale e l’educazione igienico-sanitaria; ambulatori per la piccola chirurgia; laboratorio d’analisi e farmacia. Sono inoltre stati reperiti i fondi necessari per la ristrutturazione/edificazione della sezione ricovero con la creazioni di: un reparto medicina; reparto chirurgia; blocco operatorio; reparto maternità e ginecologia con due sale parto; reparto infettivi; laboratorio di analisi per i degenti; alloggio per il medico di guardia; 2 stanze per degenti a pagamento; cucine; refettorio per il personale e i degenti; lavanderie e spogliatoi per il personale; obitorio, magazzini e locali per le attività di manutenzione dell’intero complesso. Mentre per il day hospital si è proceduto, secondo le normali tecniche costruttive del luogo, mediante coperture in semplice lamiera, per gli altri edifici, grazie all’intervento della Provincia, saranno costruite solette in cemento e solo su queste si procederà alla copertura in lamiera. Ciò al fine di garantire una maggiore capacità di isolamento dal calore (e quindi migliori condizioni per i degenti) e di evitare i danni recati dai pipistrelli e da altri animali che, col tempo, si annidano nel sottotetto. Il costo dell’intervento, che sarà completato entro il 2012, ammonta ad Euro 271.735,02. È quindi toccato a Massimo Zortea, presidente del Vis (Volontariato Internazionale di Sviluppo), parlare in sintesi della creazione di un per giovani emarginati nella città cinese di Hanhzhou: "A volte le immagini scintillanti dei grattacieli cinesi che ci parlano di una società economicamente in rapidissima crescita – ha ricordato Zortea, – nascondono i drammi di una povertà assai diffusa, le cui vittime sono principalmente i giovani più fragili. A loro è indirizzato il nostro impegno". Hanhzhou, Cina: Centro Per Giovani Emarginati Il progetto intende realizzare nella periferia della città cinese di Hanhzhou un centro di aggregazione giovanile per giovani emarginati o a rischio di esclusione sociale. Il centro sarà aperto in uno stabile di proprietà del partner locale Zj-yz Ltd, che si trova poco distante da uno dei più grandi campus universitari della città (è una città universitaria con 40.000 studenti). Dopo la ristrutturazione il locale destinato ad ospitare il centro sarà composto da tre stanze: una sala conferenze grande e due aule didattiche più piccole, tutte e tre dotate di proiettori, impianti audio e supporti per la didattica. Le attività del centro saranno le seguenti: - corsi di formazione in inglese, italiano, animazione sociale, cucina, imprenditorialità; attraverso questi corsi vengono formati dieci operatori sociali, che lavoreranno nel centro una volta terminato i corsi. I formatori sono sia locali che personale espatriato; - un centro di ascolto, che fungerà da sportello di orientamento per i giovani della zona; - un corso di formazione per dieci giovani provenienti dalle scuole tecniche della città; - attività di recupero scolastico per 300 giovani; - l´avvio e la realizzazione attività educative, culturali e ludico ricreative compresi tornei sportivi. - la realizzazione di un gruppo di volontariato (dieci persone) per il follow up delle attività all’interno delle famiglie, per il quale è previsto l’acquisto di un pulmino per permettere ai volontari di raggiungere facilmente le famiglie in tutta la città. E´ infine previsto l’allestimento di un’area ristoro. La spesa per la Provincia sarà di 300mila euro in tre anni. Infine Sergio Valentini, per "Terra Madre in Trentino" e per Slow Food, ha presentato alla stampa una campagna di sensibilizzazione alla produzione e al consumo responsabili che si terrà in Trentino dal 26 al 30 ottobre 2010. Trentino: Terra Madre In Trentino La Provincia autonoma di Trento, con questo progetto, intende promuovere un intervento per sensibilizzare la popolazione trentina sui temi della produzione e consumo responsabili e sostenibili, della tutela e rispetto dell’ambiente e della solidarietà internazionale che valga a diffondere queste conoscenze e valori presso la collettività trentina e a mettere in rete i produttori locali di particolari presidi alimentari con analoghi produttori nelle aree del terzo mondo. A tal fine, in collaborazione con l’associazione Slow Food Trentino Alto Adige è stato organizzato l’evento denominato Terra Madre In Trentino, che si svolgerà dal 26 al 30 ottobre 2010 e si svilupperà sull’intero territorio provinciale. Parteciperanno all’evento complessivamente 40 comunità del cibo selezionate direttamente da Slow Food: 22 provenienti da tutto il mondo, 18 espressione del territorio trentino. Le comunità trentine verranno invitate a partecipare all’incontro mondiale della rete di Terra Madre 2010 che si svolgerà a Torino dal 21 al 25 ottobre in concomitanza con il “Salone internazionale del gusto Il costo dell’iniziativa a carico dell’Amministrazione provinciale è di Euro 56.340,00. L’elenco delle comunità provenienti dal mondo è il seguente: Arzebaijan, Apicoltori dell’Ismailli - Azer Qarayev (M); Georgia, Comunità di raccoglitori di frutti selvatici di Imereti - Nestan Kravishvili (M); Coltivatori di erbe aromatiche della Georgia meridionale - Maia Stamateli (F); Kirghizistan, Cuoche della periferia di Bishkek - Aijamal Kumarbaeva (M); Comunità di raccoglitori di albicocche del Kirghizstan - Bakten Akylbek Kasymov (M); Argentina, Presidio dello Yacón - Adriana Jaquelina Alfano (F), Rebeca Yesica Ramírez (F), Noelia Nancy Farfán (F); Messico, Presidio della vaniglia di Chinantla - Teatínos Martínez Velasco (M), Elías García Martínez (M), Pedro Manuel José (M); Guatemala, Presidio del caffè delle Terre Alte di Huehuetenango - José Fernado López Serrano (M), Cruz Valdemar Perez Pablo (M) Australia, Organic rare breeds producers of the Avon Valley - Annie Kavanagh (F); Siria, Produttori di formaggi e latticini di Salamieh - Bashar Haidaralsharani (M), Duha Alshaikh Yaseen (F); Capo Verde, Presidio dei formaggi caprini di Santo Antão - Viviene Marina Lopes Gonçalves (F), Augusta da Graça Raimundo (F), Alcindo Lima (M); Sudafrica, Produttori di formaggio a latte crudo - Jocobus Mulder (M), Brian Noel Henry Dick (M), Joanna Sue Dick (F); Bulgaria, Formaggio verde di Therni Vit - Dessislava Dimitrova (F), Tzonka Dimitrova (F); Romania, Mercato della Terra di Bucarest - Tiberiu Cazacioc (M), Emil Florescu (M); Lettonia, Mercato della Terra di Riga - Martins Ritins (M), Astride Rozite (F); Macedonia, Presidio dello slatko di fichi selvatici - Filippo Unterhofer (M), Elena Taseva (F); Ungheria, Vitivinicoltori della regione di Tokaj - hegyalga - Marta Wille-baumkauffe (F), Vincent Wille-baumkauffe (M); Solo attività: Mozambico, Artisti per lo sviluppo locale - Americo Amos Mavale. Comunità selezionate dal Trentino: 1) Bolivia, Produttori di quinoa di Anapqui; 2) Argentina, Produttori di formaggi caprini del Chaco; 3) Bolsnia Erzegovina, Produttori di piccoli frutti di Prijedor; 4) Bosnia Erzegovina, Produttori di piccoli frutti di Bratunac; 5) Serbia, Produttori di formaggio kaimak; 6) Kossovo, Produttori di Peja Pec; 7) Brasile, Raccoglitori e trasformatori di piante officinali.  
   
 

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