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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Ottobre 2010
 
   
  NAPOLI E HINTERLAND: 3° EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA DEI DIRITTI UMANI … ( TI ) APRE GLI OCCHI SULLA CITTÀ E SUL MONDO – 9/16 NOVEMBRE 2010

 
   
  Proiezioni accompagnate da incontri, dibattiti, reading e concerti sui diritti universali organizzate da decine di associazioni in sale non convenzionali, biblioteche, università e scuole. Tra i numerosi ospiti testimoni di diritti calpestati provenienti da 7 paesi del mondo, autorevoli giornalisti e sociologi. Un grande evento di chiusura presentato dai giornalisti Enzo Nucci e Cecilia Rinaldini. Proiezione in anteprima dell’ultimo film di Franco Taviani che presiederà anche la giuria del concorso cinematografico Da questa edizione il festival fa parte dello Human Rights Film Festival network, circuito che annovera 29 città del mondo ed è sostenuto da Amnesty International e Human Rights Watch. Sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e dal lavoro volontario di decine di associazioni napoletane, coordinate da “Cinema e Diritti” e impegnate quotidianamente nei quartieri della Città e nei Comuni della sua provincia, anche quest’anno il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli propone una rassegna di cinema e di riflessione sui diritti universali, sul nostro modo di vivere gli anni della crisi globale, invitando la comunità partenopea ad animare le proiezioni, i dibattiti e gli eventi in cartellone. Il luogo principale sarà il Forum delle Culture Napoli 2013 in vico G.maffei 18, nei pressi di san Gregorio Armeno, ma ogni Quartiere e Comune offrirà propri spazi e accoglienza per proiezioni e incontri. Antiche dimore, scuole, aule universitarie e piccole sale di incontro disseminate nel centro storico del capoluogo campano e nei comuni flegrei e vesuviani, cattureranno i colori e i suoni del Mediterraneo, del Sudamerica e dell’Africa, in una kermesse di straordinaria complessità che alternerà storie di casa nostra ad immagini e testimonianze di lontane comunità. Non solo cinema documentario per le mattinate con gli studenti medi e universitari e neppure soltanto dibattiti con registi ed esperti nelle serate al centro di Napoli, ma anche, per tutti, la possibilità di ascoltare il racconto dei fatti dai testimoni, dai protagonisti che saranno in prima fila, pronti a rispondere alle domande del pubblico. Molte importanti presenze femminili saranno di scena quest’anno, a conferma del carattere combattivo del cinema dei diritti umani e della voglia di riscatto che anima i popoli del Sud del Mondo. Il festival si articolerà in tre sezioni: 1) locale, che avrà carattere itinerante tra quartieri e comuni della fascia metropolitana (“Il cinema dalle gambe lunghe” che raggiunge le periferie); 2) competitiva, che selezionerà e presenterà documentari e fiction e assegnerà tre premi; 3) internazionale, che ospiterà ben 7 Paesi del mondo e vedrà rappresentanti delle società civili di Europa, Africa, Sudamerica e Asia. Quest’anno, l’onore di aprire la sezione internazionale del festival toccherà alla Palestina con Rafeef Ziadah, direttrice del Festival del Cinema Palestinese di Toronto (Canada), il 9 novembre all’Università Suor Orsola Benincasa. Seguiranno:  la Colombia, con i testimoni di Colombia Vive affidati alla regia di Guido Piccoli sui temi del terrorismo di stato e del narcotraffico; l’Irlanda del Nord con Paul O’connor del Pat Finucane Center di Derry e Silvia Calamati giornalista e scrittrice, collaboratrice di Rai news 24 che ci proporranno l’attualità della resistenza di un popolo europeo contro il Governo britannico; il Sahara Occidentale, che vedrà protagonista Aminatou Haidar, donna simbolo della lotta per i diritti del popolo Sahrawi, curato dalla associazione Haima e dall’Osservatorio Internazionale; l’Argentina, nelle memorie di Angela Boitano e Julio Santucho, testimoni di una generazione scomparsa che non smette di chiedere giustizia alla fragile democrazia del proprio Paese. Tra gli eventi speciali segnaliamo la giornata di Medici senza Frontiere, venerdì 12, che parlerà di guerre dimenticate e dei beni pubblici e la riflessione sulla tortura e sulle istituzioni totali promossa dalla Less onlus il 10 novembre, ospite il Comitato Franco Mastrogiovanni, presso l’aula magna dell’Università Orientale. Nelle stesse giornate, le associazioni di Scampia ospiteranno (13/11) una riflessione sul tema del coraggio delle donne con Rebecca Lolosoli, leader del villaggio di Umoja (Kenya) negato agli uomini, che porterà al festival il tema della condizione femminile africana. Ponticelli tornerà sulla memoria argentina e il 9 novembre, presso il cinema Pierrot, alle 21 proporrà il concerto di apertura del Festival con l’orchestra di tango argentino “El Afronte”, rinnovando il gemellaggio tra il festival di Napoli e il Festival Derhumalc di Buenos Aires. Infine l’ass. La Comune (15/11) collegherà idealmente gli homeless di Napoli e Milano mentre le associazioni di Portici, Ercolano, Torre del Greco, San Sebastiano al Vesuvio e Pozzuoli animeranno sessioni dedicate al diritto allo sport, alla legalità, al diritto all’informazione, alla violenza sulle donne e alla integrazione degli immigrati dell’area flegrea. A San Sebastiano saranno di scena le Donne Rawa afghane, simbolo di resistenza e libertà del loro Paese, ospiti dell’associazione Sott’e Ncoppa. La chiusura del Festival, la sera del 16 novembre, sarà affidata all’evento “Niente Asilo Politico”, una riflessione a più voci sui profili della politica estera italiana, dal golpe argentino (1976) ai respingimenti in mare dei profughi africani (2010). A guidare la serata saranno i giornalisti Rai Enzo Nucci (corrispondente da Nairobi) e Cecilia Rinaldini (Radio Rai 3), con la collaborazione di numerosi testimoni, dal viceconsole a Buenos Aires Enrico Calamai a Julio Santucho direttore del festival di Buenos Aires e Angela Boitano, leader dei movimenti di resistenza argentini, dal senatore Sergio Flamigni, già presidente delle Commissioni parlamentari “Moro” e “P2”. Al giornalista Massimo Alberizzi del Corriere della Sera e a Dagmawi Ymer regista di “Come un uomo sulla terra”, saranno affidate le riflessioni sugli effetti delle politiche neocoloniali italiane nel Corno d’Africa, con un commento del sociologo Salvatore Palidda e un’intervista conclusiva a Luciano Carrino del Comitato Scientifico Onu per la cooperazione allo sviluppo umano. Numerosi brani audiovisivi dalla Teche e testi originali saranno messi a disposizione dalla Rai di Napoli e dalla Univ. Suor Orsola Benincasa attraverso gli allievi del Master in Giornalismo. Le regia è affidata a Margherita Mearelli e Anna Abate di Rai 3. Un grazie all’ass. “Asper per la tutela dei diritti umani del popolo eritreo”. Alle 21.45 proiezione in anteprima dell’ultimo film di Franco Taviani “Italiani all’Opera!”, dedicato all’emigrazione italiana in Argentina. Al Festival sarà collegato, come ogni anno, un concorso di opere audiovisive di autori italiani e internazionali ispirati ai diritti universali e una sezione speciale per le opere napoletane. I primi due premi saranno assegnati da una giuria specializzata, composta da registi, giornalisti ed esperti di cinema che sarà presieduta dal regista Franco Taviani. Un terzo premio, il Premio Giovani, verrà assegnato da un gruppo di giovani universitari. I vincitori avranno diritto a partecipare al Xiii Festival Derhumalc di Buenos Aires del 2011 con un contributo alle spese di viaggio offerto dal Festival.. Poi, arrivederci all’edizione 2011. Il Festival offrirà anche l’occasione per la nascita della “Rete Dei Festival Del Caffè Sospeso” che vedrà la luce il 14 novembre a Napoli, nei locali dell’Archivio Fotografico Parisio, nello scenario incantevole del colonnato di Piazza Plebiscito. Si tratta di una nuova rete che si propone di costruire un canale distributivo alternativo, partendo dal sostegno di 7 festival italiani: Valsusa Filmfest (Valsusa – To), Riaceinfestival, Lampedusainfestival, Filmfestival sul Paesaggio (Polizzi Generosa- Pa), S/paesati (Trieste), Marina Cafè Noir (Cagliari) e Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, a cui si assoceranno numerosi altri. Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è una grande occasione di ospitalità e di ascolto, una festa di civiltà che porta Napoli al centro del mondo  
   
 

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