Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2010
 
   
  BILANCIO DELL´UNIONE EUROPEA: UNA GUIDA

 
   
  Bruxelles, 18 ottobre 2010 - Il bilancio dell´Unione europea, come tutti i bilanci, non è cosa semplice. Un budget annuale, che si basa su un "quadro pluriennale" di sette anni, regola fino all´ultimo centesimo speso dall´Ue o, più frequentemente, dalle autorità nazionali e locali secondo le priorità europee. Settimana prossima la plenaria del Parlamento voterà il bilancio del 2011: segui questa guida per non perderti nessun passaggio! Con l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento diventa da quest´anno "co-legislatore" a pieno titolo sul bilancio dell´Ue, insieme ai governi. Questo vuol dire che i rappresentanti eletti dai cittadini avranno più peso nella battaglia per garantire all´Unione strumenti adeguati per raggiungere i suoi obiettivi. A fine settembre inizia la maratona annuale del budget, che sfocerà nell´approvazione entro novembre del bilancio comunitario per il 2011. In questo dossier troverai tutta l´informazione e gli aggiornamenti sullo stato dei negoziati, i voti del Parlamento e le decisioni finali...Per non perderti nel labirinto! Bilancio dell´Unione europea: una guida Come funziona il bilancio dell´Ue - Per semplificare, bilancio dell´Ue può essere visto come un insieme diviso in sette parti più o meno uguali. L´insieme è il quadro pluriennale, e le parti sono il budget di ogni anno, in un sistema che permette allo stesso tempo una programmazione strategica di lungo termine, e la necessaria flessibilità e trasparenza. Il quadro pluriennale dura sette anni (dal 2007 al 2013) e fissa i tetti massimi di spesa e le priorità su cui i fondi Ue andranno utilizzati. Il budget annuale copre nel dettaglio tutte le uscite dell´Ue, dalle penne per i funzionari comunitari, alle dotazioni per gli agricoltori europei, ai fondi per costruire ponti e autostrade. Soprattutto, non si tratta di spese superflue per l´Ue: i contributi comunitari favoriscono lo sviluppo locale, e hanno fatto da volano per l´economia di molti paesi europei. Il "quadro pluriennale" include i massimali di spesa per il periodo previsto, e una suddivisione delle uscite capitolo per capitolo e tema per tema, anche se le cifre precise sono stabilite anno per anno. In totale l´Ue spende per i suoi cittadini quasi l´1% del Reddito Nazionale Lordo (Rnl) dei paesi europei, ovvero circa 130 miliardi l´anno. Il che significa che ogni cittadino contribuisce al bilancio Ue con 235 euro circa l´anno. Il quadro finanziario attuale (2007-2013) verrà a breve sottoposto a una revisione di metà percorso. La Commissione europea presenta le sue proposte il 19 ottobre, ma il Parlamento ha già chiesto più flessibilità nella gestione dei fondi, con una risoluzione approvata il 22 settembre. Il Parlamento si prepara anche ai negoziati sul periodo di programmazione finanziaria post 2013, e ha creato una commissione speciale che dovrà proporre quali sono le priorità da finanziare, ma anche da dove devono venire la risorse, e quanto dovrà durare il prossimo quadro pluriennale. Anche se molte questioni sono aperte, quindi, una cosa resta certa: il prossimo bilancio, come tutti i bilanci, avrà il lato delle entrate e il lato delle spese, e i soldi continueranno ad arrivare dagli Stati membri Ue, e verranno distribuiti a beneficio dei cittadini. Il lato delle entrate: risorse del bilancio Ue Dal lato delle entrate, sono le cosiddette "risorse proprie" a sostenere il bilancio comunitario. Si tratta principalmente di tre fonti, raccolte dagli Stati membri e trasferite all´Europa: Le "risorse proprie tradizionali", costituite da diritti doganali e quote sullo zucchero, sono diritti prelevati sull´importazione di prodotti dai paesi terzi e prelievi sull´esportazione di zucchero. Rappresentano circa il 12% del bilancio Ue. La "risorsa basata sull´Iva" è una parte dell´Iva raccolta dagli Stati, e versata all´Ue. Rappresenta l´11% delle entrate del bilancio. La "risorsa basata sul Reddito Nazionale Lordo" è un contributo annuale diretto di ogni Stato Ue, in proporzione al suo reddito (circa l´1% dell´Rnl), e rappresenta i tre quarti del bilancio Ue. E´ soggetta a vari meccanismi di aggiustamento, come lo "sconto britannico" che permette al Regno Unito di recuperare parte del suo contributo. Da vari anni si discute della riforma delle entrate, per rendere l´Ue più autonoma dai contributi diretti degli Stati membri. Il Parlamento ha in varie occasioni sostenuto l´idea di una tassa (o parte di una tassa) versata all´Ue, adeguata a finanziare le priorità comunitarie senza pesare sulle spalle dei contribuenti. Il dibattito sulle "risorse proprie" riprenderà nei prossimi mesi. La differenza principale fra il budget dell´Ue e quello di uno Stato, è che l´Ue non può avere deficit. Questo significa che il lato delle entrate e quello delle spese devono uguagliarsi: l´´Ue non può spendere più di quello che c´è in cassa. Il lato delle spese: sei capitoli Dal lato delle spese, sono due voci ad assorbire la gran parte del budget: la politica agricola comune e le altre spese legate alla tutela dell´ambiente, e la politica di coesione (i fondi strutturali). Insieme questi due pilastri delle politiche Ue rappresentano quasi il 70% delle spese. Nel quadro pluriennale 2007-2013, sono in totale sei i capitoli di spesa. Oltre ai due menzionati, ci sono gli interventi dell´Europa nel mondo, la competitività, la sicurezza e la giustizia, e l´amministrazione. Ogni capitolo è suddiviso in titoli, che dettagliano i programmi e le azioni Ue, ognuno sia in termini di "pagamenti" (quello che l´Ue eroga effettivamente nel corso dell´anno) che di "impegni" (quello che sottoscrive). Tutti questi capitoli e titoli sono ripresi nei bilanci annuali, che dettagliano i livelli effettivi di spesa fino all´ultimo centesimo. In totale, il quadro pluriennale prevede una spesa di circa 925 miliardi di euro, ovvero l´1% dell´Rnl europeo. Spesso i programmi europei sono "co-finanziati": le autorità nazionali, regionali o locali completano il contributo comunitario con fondi propri, specialmente i "fondi strutturali", necessari a realizzare infrastrutture o progetti di sviluppo economico. I negoziati: un confronto spesso duro Il quadro pluriennale è stabilito in seguito al confronto -spesso molto duro - fra Consiglio dei Ministri dell´economia e Parlamento europeo. Lo stesso vale per il budget annuale, che ha sempre visto opporsi i due rami legislativi dell´Ue. Il Trattato di Lisbona prevede una procedura nuova, che dà al Parlamento nuovi poteri sul budget, conferendogli competenze sull´insieme delle spese comunitarie, mentre prima aree intere del bilancio, come l´agricoltura o gli esteri, restavano nelle sole mani dei governi. Seguendo le regole del Trattato, la Commissione presenta a fine aprile o inizio maggio la sua proposta di bilancio per l´anno successivo. Il Consiglio è tenuto a apportare le sue modifiche prima della fine dell´estate. La versione modificata dal Consiglio è allora esaminata dalla commissione Bilanci del Parlamento, che vota i suoi emendamenti a inizio ottobre. La plenaria conferma il voto della commissione durante la plenaria di ottobre. Se le proposte del Consiglio e quelle del Parlamento non coincidono, le due istituzioni si riuniscono in un "comitato di conciliazione", che intraprende una negoziazione finale di 21 giorni massimo, alla fine dei quali deve sottoporre ai due rami del potere legislativo una soluzione di compromesso. L´adozione del testo da parte del Parlamento nella sessione di dicembre marca la fine della procedura. Se il comitato di conciliazione non raggiunge un accordo, l´Ue è obbligata a procedere l´anno successivo con un budget mese per mese con il sistema dei dodicesimi, ovvero dividendo il budget dell´anno prima per 12, finché non viene trovato un compromesso.  
   
 

<<BACK