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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2010
 
   
  IN TOSCANA PASSI AVANTI PER LA CURA DELLA TALASSEMIA

 
   
  Firenze, 18 ottobre 2010 - Un passo avanti fondamentale per la cura della talassemia è stato fatto alla Fondazione Monasterio di Pisa, Istituto ospedaliero e di ricerca della Regione Toscana e del Cnr. L´istituto ha messo a punto un metodo per la conoscenza dell´accumulo di ferro nel cuore, fondamentale per la terapia della talassemia maior, la forma più grave della cosiddetta anemia mediterranea, malattia ereditaria che in Italia registra circa 7.000 casi. La malattia si manifesta quando entrambi i genitori sono portatori dell´alterazione di un gene dell´emoglobina: comporta l´accelerata distruzione dei globuli rossi e richiede trasfusioni ogni 15-20 giorni fin dalla tenera età; ne consegue un accumulo di ferro nei tessuti, in particolare nel cuore, che se non trattato con farmaci che lo rimuovono (chelanti del ferro) porta allo scompenso di cuore, la più frequente causa di morte in questa malattia. La terapia chelante, che ha aumentato significativamente l´aspettativa di vita di questi pazienti (prima non superiore ai 15 anni) dovrebbe essere guidata dalla conoscenza dell´accumulo di ferro nel cuore, che, in mancanza di indicatori validi, ne costituiva finora l´anello debole, essendo praticamente condotta ´al buio´. Questa lacuna è ora superata grazie alle ricerche condotte nella Fondazione Monasterio dall´unità clinica di Risonanza Magnetica diretta dal dottor Massimo Lombardi, in particolare dalla dottoressa Alessia Pepe, i cui risultati sono stati pubblicati in questi giorni su Hematologica, la rivista internazionale leader del settore. «Sono davvero orgogliosa di questi risultati ottenuti dalla Fondazione Monasterio», dice l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. «Si tratta indubbiamente di un successo internazionale della ricerca toscana in sanità, che si traduce in cure migliori per i pazienti, toscani e del resto d´Italia&raqu o;. «Questo è un esempio evidente dell´integrazione tra attività di ricerca estremamente avanzata e applicazione in sanità a una problematica di grande rilevanza - commenta il professor Luigi Donato, direttore generale della Fondazione Monasterio - E corrisponde esattamente alla vocazione della Fondazione Monasterio, che la Regione ha voluto per integrare la ricerca avanzata con la clinica nella sanitàpubblica». Queste ricerche, e le implicazioni che il gruppo pisano ne ha tratto negli ultimi quattro anni, hanno rivoluzionato questo settore della patologia, grazie ad una operazione condotta in tre stadi: il primo, di ricerca, con lo sviluppo e la validazione di una tecnica originale (oggi brevettata), per la misura del carico di ferro cardiaco mediante risonanza; il secondo, tecnologico, finalizzato ad assicurare l´esportabilità della tecnica con la messa a punto delle caratteristiche della macchina e dei programmi; il terzo, sanitario, con la costituzione della rete Miot (Myocardial Iron Overload in Thalassemia), cui partecipano già oggi 8 centri di risonanza (Pisa, Ferrara, Ancona, Roma, Campobasso, Lamezia, Catania e Palermo), che in collaborazione con oltre 60 centri ematologici nazionali, applicano la tecnologia sviluppata a Pisa, che consente di guidare la terapia chelante sulla base dell´entità effettiva dell´accumulo di ferro nel cuore. La rete Miot negli ultimi 4 anni ha assistito oltre 1.600 pazienti, di cui oltre 600 hanno ripetuto l´esame due o piùvolte. La procedura si è dimostrata così efficace che sembra aver ridotto massicciamente il verificarsi dello scompenso cardiaco. Esemplare, in particolare di questi tempi, il supporto "no-profit" delle industrie interessate (Chiesi Farmaceutici, Bayer Schering e Ge Healthcare), l´egida della Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie), e il controllo della Fondazione Giambrone per la Thalassemia, ente morale Onlus associazione di pazienti. Il segnale più significativo del successo di Miot è rappresentato dalla pressione alla quale il Laboratorio di Pisa e la rete Miot sono sottoposti, per le pressanti richieste di accesso da parte di tutti gli operatori nazionali e molti internazionali (Cipro, Malta, Tunisia, Grecia, Spagna, Tailandia).  
   
 

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