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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2010
 
   
  ELFO PUCCINI: RACCONTO D’INVERNO DI WILLIAM SHAKESPEARE PRIMA NAZIONALE

 
   
  Milano, 18 ottobre 2010 - “Ma in inverno è meglio raccontare storie tristi, io ne so una di elfi e di folletti”. Con questa battuta - del giovane principe Mamillio, segnato dal destino - si spiega il senso del titolo del Racconto d’inverno, opera che si colloca tra le ultime composte da Shakespeare. Siamo di fronte a una tragedia? No, tutt’altro. Un dramma della gelosia o, come lo definiscono più propriamente gli studiosi, una tragicommedia, che, con una netta sterzata dopo il terzo atto, traghetta gli spettatori dalle atmosfere di grande tensione emotiva dell’inizio attraverso le vie di una comicità solare, verso un finale che riconcilia con la vita, carico di lirica dolcezza. Ambientato in luoghi dal sapore esotico con una trama ricca di colpi di scena, tra viaggi avventurosi, tempeste, ritrovamenti insperati, il testo narra le vicende di Leonte, il re di Sicilia, che, posseduto da un sentimento cieco e distruttivo, annienta tutto ciò che gli è più caro: la moglie Ermione, i figli e l’amicizia di una vita con Polissene, re di Boemia. I registi Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani ne parlano come di un “Otello senza Iago, dove la gelosia è trattata come un fenomeno puro che, né più né meno dell’innamoramento, può essere repentino e immotivato e non ha bisogno di sobillatori”. Sedici anni dopo, il quarto atto ci introduce in un mondo bucolico, per raccontare l’amore clandestino tra Perdìta, che altri non è se non la figlia ripudiata di Leonte, e Florizel, figlio di Polissene. Da qui in poi è un susseguirsi di situazioni comiche ed espedienti drammaturgici che portano dritti verso un finale sorprendente, dove alle classiche agnizioni e riconoscimenti, si aggiunge un’insperata “resurrezione”. Come in un “Romeo e Giulietta a lieto fine”, qui sono i figli lo strumento di riconciliazione dei padri e i protagonisti di un percorso di trasformazione “che attraversa le generazioni e il ciclo del tempo”. Questo testo offre dunque una nuova occasione per affrontare il tema dell’incontro/scontro tra generazioni, già in primo piano in altre produzioni di Teatridithalia (come i recenti Romeo e Giulietta e Shopping & Fucking firmati da Bruni) e per tornare a far lavorare fianco a fianco giovani interpreti e nomi storici della compagnia. Insieme a De Capitani, Bruni, Crippa, Agustoni e Toracca vedremo in scena i giovani Camilla Semino (Premio Hystrio alla vocazione 2009, interprete femminile di Shopping & fucking), Giuseppe Amato (apprezzato Puck nell’ultimo Sogno dell’Elfo), Umberto Petranca (premio Ubu 2007 attore under 30); completano il cast Gabriele Calindri, Federico Vannie e Nicola Stravalaci. Www.elfo.org/    
   
 

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