|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Venerdì 12 Novembre 2010 |
|
|
  |
|
|
VERONA (MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA): FRANCO GUERZONI IMPOSSIBILI RESTAURI - 13 NOVEMBRE – 24 DICEMBRE 2010
|
|
|
 |
|
|
“Impossibili restauri” è il titolo di un ciclo di opere realizzate da Franco Guerzoni per questa occasione espositiva. Sono lavori che affrontano un tema caro all’artista da sempre: l’alterazione che il tempo produce sugli oggetti e il conseguente loro nascondimento, l’usura delle pareti, depositarie di tracce del passato, una sorta di archeologia senza restauro. “La sua maniera di intervenire sulla superficie, discende per un verso da un’idea di paesaggio, dall’altro da un’esigenza di racconto – scrive Martina Corgnati (Carte Segrete, ed. Baldini e Castoldi) - è il muro, infatti, la parete, il primo cantastorie dell’arte occidentale, dalle caverne del neolitico a quel medioevo preromanico che colorava tutto, istoriava tutto, non lasciava illeso nemmeno un frammento di superficie: alla stessa stregua di un bellissimo libro illustrato. Poi la pittura si deteriora, scompare, viene strappata, lacerata, coperta. Nelle tracce di pigmento, magari disperse nel bianco sporco e come polverizzato del gesso affiorante, Guerzoni rinviene ed evoca questo paesaggio ripetutosi innumerevoli volte, su infinite pareti diverse, tracce salienti dell’arte occidentale, di quel cammino delle cose che è disceso sino al suo, al nostro presente, e che, per quanto lo riguarda, è stato recuperato, è emerso, come una profonda esigenza nel bel mezzo di un percorso di anni tutti, assolutamente, all’insegna del concettuale”. La ricerca dell’artista procede, da sempre, in costante equilibrio tra il piacere della rovina e il fascino del restauro, in cui coesistono in armonia, aspetti formali e cromatici, che ricordano culture lontane, simboli, frammenti e riflessi ispirati al passato. Nei lavori degli ultimi anni Guerzoni elabora una sorta di bassorilievo che consente letture da più punti di osservazione: l’architettura dell’opera presenta forme concave e convesse, ottenute per addizione e sottrazione su superfici gessose che si sviluppano attraverso tonalità monocrome. A questo ciclo appartengono opere di grande formato che appaiono velate da un manto bianco che ne occulta i segreti. Ad esse si affianca un gruppo di piccole metope in scagliola che inneggiano al tema di racconti perduti. Ancora una volta, quindi, la traccia, lo scavo, la fenditura, sempre avvolta da una larga misura di vuoto e di silenzi. Espressione della sua essenzialità, meraviglia della scoperta e fascino del recupero. Info: Marcorossi artecontemporanea via Garibaldi 18/a - 37121 Verona tel 045 59 77 53 fax 045 59 72 12 www.Marcorossiartecontemporanea.com |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|