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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Novembre 2010
 
   
  SCUOLA: PIÙ ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELL´ARIA

 
   
  Roma, 10 novembre 2010 - Nelle aule delle scuole italiane i ragazzi respirano male. Il tasso di inquinamento è più alto tra i banchi scolastici che nelle trafficate strade cittadine. E´ quanto emerge dai dati rilevati dallo studio "Qualità dell´aria nelle scuole, un dovere di tutti, un diritto dei bambini", promosso dal ministero dell´Ambiente in collaborazione con l´Ispra e Federasma. Le analisi e i sopralluoghi nelle scuole, effettuati dagli organizzatori, in sinergia con alcune Agenzie ambientali (Lombardia, Lazio, Piemonte, Sardegna, Sicilia ed Emilia Romagna) hanno dimostrato le interazioni esistenti tra inquinamento esterno e indoor: traffico, fermate di autobus e altre fonti fanno salire i valori delle polveri sottili ( Pm10) che, entrando nelle aule, raggiungono concentrazioni anche superiori agli 80 µg/m³ (per l’outdoor, la soglia è di 40 µg/m³). Un ulteriore contributo interno alle polveri arriva anche dall’uso del gesso per la lavagna che continua ad essere usato in tutte le scuole. L´aria "viziata" dalle ore di lezione, le polveri sottili e la formaldeide (un gas emesso dagli arredi interni) inquinano l´ambiente interno rendendolo più pericoloso dell´esterno in particolare per asma e allergie. Inoltre, umidità, cattiva ventilazione e caldo fanno aumentare anche altri allergeni come acari, muffe e pollini, oltre a provocare l’aumento della concentrazione di alcuni inquinanti chimici volatili. In Italia, degli oltre 1000 bambini intervistati in 55 classi di 13 scuole in 6 diverse Regioni, quasi il 30% soffre di rinite allergica e il 20 % tossisce frequentemente, spesso anche la notte ( 14%). Non è quindi solo la qualità dell’aria per le strade un problema da capire e gestire, ma anche quella dentro le nostre case e le nostre scuole, luoghi dove i bambini trascorrono la maggior parte del loro tempo. Il lavoro condotto dagli esperti italiani non si è fermato solo al monitoraggio degli inquinanti, ma è andato oltre, fornendo suggerimenti utili ad una prevenzione efficace. Tanti gli accorgimenti a costo zero per evitare l’aria viziata, l’accumulo di polveri e di sostanze chimiche. Dalla scelta degli arredi all´uso di vernici ecoattive, che trasformano le sostanze inquinanti in residui innocui (sali minerali, calcio, etc), fungendo da agenti anti-inquinanti e antibatterici. Dall´aprire spesso le finestre, organizzare le pulizie la sera e appendere i cappotti fuori fino alla sistemazione nelle scuole ma anche a casa di piante "mangia-veleni" in grado di metabolizzare le sostanze dannose. La Felce di Boston, ad esempio, capace di rimuovere la formaldeide dall’ambiente al tasso di 20 microgrammi/ora o l’Areca che riduce, al tasso di 19 microgrammi/ora, xilene e toluene presenti all’interno ma ci sono anche gerbere, crisantemi, filodendri e pothos che riescono a svolgere al meglio il loro ruolo. Lo studio nazionale si inquadra nell’ambito del progetto internazionale Search (School Environment And Respiratory Health of Children) promosso e finanziato dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con il Rec (Regional Environmental Center for Central ad Eastern Europe), per valutare l´esposizione ai principali inquinanti all´interno degli edifici scolastici e promuovere aria pulita nelle scuole. Un lavoro che, a livello europeo, ha visto la misurazione con protocolli comuni standardizzati degli inquinanti indoor in 243 scuole di 6 Paesi diversi ed ha analizzato la funzionalità respiratoria (spirometrie) di oltre 5.000 bambini tra gli 11 e i 12 anni.  
   
 

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