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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2010
 
   
  VENDOLA RISPONDE A CHIODI (ABRUZZO) SU QUESTIONE TERREMOTO AQUILA

 
   
  Bari, 25 novembre 2010 - Di seguito, il testo della risposta del presidente Vendola al presidente della regione Abruzzo, Chiodi: Gentile Presidente Chiodi, ti sei risentito per le mie dichiarazioni sul tema spinoso della ricostruzione post terremoto in Abruzzo. Mi racconti delle cose fatte o in cantiere. E la tua lettera mi conferma nel mio dolore e nel mio giudizio su quanto accaduto nella tua regione. Dolore perché L’aquila è uno dei cuori pulsanti e nobili del nostro Paese, è un crocevia della bellezza del mondo, e la sua tragedia meritava una seria elaborazione del lutto, un rendiconto sincero delle responsabilità che rendono così vulnerabile un intero tessuto urbano, e soprattutto meritava un’opera possente e rigorosa di pianificazione della ricostruzione. Invece sono andati in scena gli spot pubblicitari delle new towns, quella filantropia esibita in diretta televisiva, una permanente manipolazione delle cronache abruzzesi, e il tutto nel quadro delle attività appaltatorie della cosiddetta “cricca”. Tutti gli abruzzesi che ho incontrato in America mi hanno espresso sgomento e indignazione per ciò che è stato “svelato” dal popolo delle carriole e da quel cartello che diceva “Io non ridevo”. Si è fatta propaganda sulla pelle degli abruzzesi, si sono costruiti cicli di malaffare speculando sulla vita e la morte di una città. Io penso così e non riesco a tacere. Capisco il tuo imbarazzo e ti prego di comprendere la mia sincerità.. Io penso che la ricostruzione sia un impegno davvero ciclopico, che chiama in causa un’intera classe dirigente, le comunità colpite e insieme l’intera cultura nazionale. La ricostruzione non può essere ridotta alla stregua di un sondaggio, ad una vaga evocazione progettuale, a suggestioni che galleggiano nel vuoto pneumatico di iniziative concrete.. Questo a me sembra superficiale e poco serio.  
   
 

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