Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 21 Dicembre 2010
 
   
  GENOVA (PALAZZO DUCALE E CASTELLO D’ALBERTIS): L´AFRICA DELLE MERAVIGLIE. ARTI AFRICANE NELLE COLLEZIONI ITALIANE - 31 DICEMBRE 2010 / 5 GIUGNO 2011

 
   
  Il 2010 è stato l’anno dell’Africa. Si sono celebrati i cinquant’anni della decolonizzazione e si sono tenuti i mondiali di calcio in Sudafrica. A Genova, a chiudere quest’anno “africano” e ad aprire quello nuovo sarà una grande esposizione che cercherà di offrire un’altra visione dell’Africa attraverso le sue arti. Curata da Ivan Bargna e Giovanna Parodi da Passano con la collaborazione di Marc Augé, la mostra, che ha la sua sede principale a Palazzo Ducale di Genova e una consistente sezione al Castello d’Albertis, presenta un’importante selezione di oltre 300 opere di arte africana tradizionale di grande valore estetico e culturale. Opere in gran parte inedite, provenienti da importanti collezioni private italiane. Prevalentemente maschere e statuette lignee - “feticci”, immagini di antenati e di spiriti, figure d’altare - ma anche pali funerari, oggetti rituali e d’uso quotidiano. Creazioni tutte di grande forza espressiva, capaci di portarci dritti al cuore delle culture dell’Africa subsahariana, dei loro costumi e modi di vita, dal Mali al Congo, dalla Costa d’Avorio al Camerun. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione fra gli antropologi e l’artista Stefano Arienti, non per riproporre i consueti e un po’ scontati rimandi fra modernismo e primitivismo, ma per cogliere come certe pratiche artistiche contemporanee, messe in gioco nell’allestimento della mostra, possano aiutarci ad evocare contesti che sono diversi ma forse meno lontani di quel che pensiamo.Per portarci dalle collezioni italiane alle esperienze che di queste opere fanno gli africani  
   
 

<<BACK