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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
 
   
  SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO AGROALIMENTARE ITALIANO GRAZIE A ROSSOPOMODORO NASCE IL PRIMO MUSEO DELLA BIODIVERSITÀ IN ORTOFRUTTICOLTURA

 
   
  Tutte le insegne della holding Vesevo, la più nota è Rossopomodoro, oggi utilizzano prodotti campani tradizionali rari, a rischio di estinzione e in gran parte Presidi Slow Food, secondo la mission aziendale di salvaguardare il patrimonio agroalimentare italiano, in particolare quello campano. Da questo impegno, è nata l’iniziativa, presentata in dicembre 2010, di recupero di un’importante collezione di antiche tavole ortofrutticole, conservate - per mancanza di fondi - negli archivi della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico Ii. Si tratta di 700 dipinti interamente realizzati a mano, che raffigurano le varietà di ortaggi e frutta presenti in Italia all’inizio del 1900 e che erano destinati a un progressivo deterioramento. Con un investimento di circa 10mila euro, sono stati riprodotti in formato digitale e saranno presto pubblicati on-line in un catalogo digitale sul sito della Facoltà di Agraria (www.Agraria.unina.it). In occasione del convegno “Biodiversità in Ortofrutticoltura: immagini e racconti”, che si terrà lunedì 17 gennaio a Napoli, il Presidente Vesevo Franco Manna presenterà al mondo accademico e scientifico l’intero progetto di sponsorizzazione, che si concluderà entro il 2011 con la realizzazione del primo Museo della Biodiversità in Ortofrutticoltura, all’interno della stessa Reggia di Portici, oggi sede della Facoltà di Agraria, dove saranno adeguatamente esposte le tavole restaurate. Infine, lo studio delle 700 tavole sarà oggetto di una pubblicazione di carattere scientifico a cura della Facoltà. Il convegno si svolge nella sede della Facoltà (ore 9-13, via Università 100, Palazzo Reale di Portici, Sala Cinese) e Franco Manna interviene alle 10,30 circa. “Ai primi del 1800 - spiega il Presidente Manna - il Conte Giorgio Gallesio riportò in dipinti e disegni ‘le varietà più squisite degli alberi da frutto coltivati in Italia’. Si tratta della prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta realizzata al tempo in Italia. Tale raccolta, pubblicata con il titolo ‘La Pomona Italiana’, fu, per molti anni, il testo di riferimento per biologi e botanici. Oggi, a 170 anni dalla morte di Gallesio, ci prefiggiamo, con la Facoltà di Agraria dell’Università Federico Ii, di ripercorrerne la strada e di rilanciarne il messaggio. L’iniziativa coinvolge tutta la nostra filiera aziendale. Infatti, dalle tavole sono state tratte due serie di esclusivi sottopiatti che sono acquistati dai nostri franchisee - circa una novantina- per farne omaggio ai clienti. Con questo contributo, e con la partecipazione di alcuni fornitori, realizzeremo anche il Museo”. Al convegno, presenta il progetto del Museo la prof.Ssa Stefania De Pascale, docente di Sistemi Ortofloricoli e curatrice dell’archivio della Biodiversità dell’Ortofrutticoltura dell’Università partenopea, che spiega: “La Reggia di Portici, attualmente sede universitaria, diventerà prevalentemente una grande area museale e alcune sale ospiteranno la collezione dei dipinti di ortofrutticola.” Il Preside della Facoltà di Agraria, prof. Paolo Masi, tiene a sottolineare che l’Università possiede numerose collezioni scientifiche che avrebbero bisogno di essere recuperate; pertanto, si augura che altri imprenditori seguano l’esempio di Franco Manna  
   
 

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